Convincenti consigli pratici ed appello diretto ai direttori delle testate dei giornali generalisti e no

metodo rullatorio altamente superato dalla cronaca cittadina
Negli anni di solitudine e isolamento, dovevo pur badare all'igiene personale e degli ambienti, cosicché mi si palesò, attraverso una pratica costante, che il buon uso del giornale (di quella "letteratura alimentare", come la chiamava Tommaso Landolfi, salvo poi -il frigorifero! il frigorifero piange!- scriverci per bisogno) non è la pulizia del culo, chiunque capisce da sé quanto poco vi sia adattabile, bensì quella dei vetri. Li ho provati tutti e posso parlarne da esperto, tanto che mi venne quasi prurito di scriverci un trattato, un bestiario ad hoc.
Vi do qualche sciagurata dritta; o almeno mi rivolgo a chi ne è ancora allo scuro, e ne sono forse troppi.
Conviene acquistare nelle edicole un giornale di copiosa foliazione, tipo il Corriere della sera, almeno una volta ogni mese o due mesi (dipende anche da quanti vetri e quanto spesso pulite)... per ogni specchiera io adopero un Foglio grande, ma si può usare anche il paginone. Basta insaponarlo o inumidirlo con alcool etilico denaturato o con comunissimi disinfettanti per vetri e il risultato è davvero quasi sempre un lusso, una sciccheria di igiene sanitaria che nessuna pelle di spugna potrà mai ottenere.

Sugli ultimi sviluppi del giornale ovvero il suo maculato spargimento nel mare di internet... ancora non trovo utili alla (im)monda faccenda. Avviso però la gentile affezionata clientela di questa drogheria che dispero di non trovarli né ora né mai.


Se poi, di grazia, i direttori dei giornali volessero raschiare le pagine da quegli sgorbi di segnetti neri che lasciano i caratteri a piombo fuso... eviteremmo di sporcarci le mani, o i guanti. 

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