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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

I sogni non si raccontano a digiuno (ma in questo caso, si può)

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Jacques Lacan Stanotte ho dormito, e sognato. Ho sognato cose pesanti, forse per l'insonnia che è la padrona di casa e per la coscienza sporca. Ho sognato che altri innominati mi chiedevano di fare il cane da caccia per loro, perché ho un buon olfatto. Ed io accettavo passivamente, per insufficienza di energia. In realtà gli amici non volevano fare una battuta di caccia alla volpe né all'ermellino, ma alle persone, perché le persone sono cattive e quando fanno troppo sport, ma troppo troppo, si inzuppano di sudore e vapore, sono umidi, e a toccarli sembrano lumache; dopo gli strofinamenti, sono lumache secche, al sole agostano. Abbiamo girato per il bosco, io ero tutto naso, ma c'erano solo prati, alberi nulli, espiantati, morenti, radici grosse come mammutti, lavatrici piene di sabbia e cenere, pezzi di plastica e giocattoli arrugginiti che di solito i bambini ritrovano in campagna, in mezzo alle zolle fresche, appena aperte dalle lame delle pertiche, che delle v

La poubelle agréée

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A Nicola differenziare la spazzatura gli dava gusto. Ed anche gonfiare le ruote della macchina o le rotelle della vespa gli dava gusto. A Nicola la moglie concedeva di avere (alla luce del sole) una libera relazione con una dolce amante di pochi anni più vecchia, rispetto alla moglie, Tinella. Lui si sentiva come una zanzara libera di volare nelle spire azzurre dell'aria e del cielo. Ma alla moglie la amava pure. Uguale. Cioè dei giorni magari più l'una che l'altra, e viceversa. Alcuni giorni, stava dall'amante e lasciava incustodita la differenziazzione della spazzatura di casa sua (di casa della moglie presa nella chiesa); delle volte lasciava inoperosa invece la pattumiera dell'amante. Comunque, dovunque stesse, si rimboccava le maniche (ché lui non era un manichino). E non era nemmeno un signore, o un burattino. La mattina prima che succedesse che l'amante si accartocciava dentro la macchina con cui tornava a casa dal turno di notte nella fabbrica d

irReal time, canale televisivo traversabile in 3min, 20'', 4' (solo in gondola, o a braccio)*

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   dinamo s in una foto che ritrae il nonno prima di trasformarsi nell'eteronimo che l'ha reso famoso Questo post vuole essere un modesto contributo alla difesa dei maghi, delle fattucchiere, degli indovini, dei guaritori e anche del cialtronismo duramente attaccati (secondo me ingiustamente) sui canali Mediaset con punte vertiginose (e vergognose) registrate in Striscia la Notizia . Io, come tutte le persone serie che conosco, mi faccio leggere il passato dai maghi e dalle fattucchiere e mi trascino una volta ogni due settimane dalla mia ermeneuta dei tarocchi preferita che ha delle bellissime unghie smaltate e legge il conte di Lautréamont. Vedete bene, adunque, che io sono davvero per il mantenimento del diritto di scongiurare e divinare dei maghi di tutto il mondo, il che so perfettamente mi relega in una penosa retroguardia che m'onoro di occupare per la difesa della classe di questa bella gente. A parte il fatto che sono poveri diavoli che tutt'al pi

Un'opera canagliesca

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  La cosa che di Roberto Bolaño a me m'ha incantado e m'encanta è che fa stare insieme nello stesso romanzo (senza che mettan su un incontro di botte, anzi colla più dolce e soave armonia) le idee e l'influenza di Borges, le sue sconfinate letture e la frontiera, il respiro della gente normale di tutti i giorni, la letteratura di genere, e il best seller di veloce consumo... è proprio questa bellissima transumanza di oggetti persone odori e cose a far sì che Bolaño metta definitivamente comodi sullo stesso pascolo, come su un buon divano, letterati forti e letterati deboli, scrittori e lettori, grande pubblico e nicchia.  Credo che la fama gli derivi, alla lunga, da questa sua grande capacità d'alchimista narrativo, di creatore bizzarro (e spesso caricaturale) di questi grandi scheletri a forma di pastiche letterari, riempiti colla ciccia delle emotività, dei suoni degli intrecci presi per strada e dalla sua vita.  E' evidente che nessuno oserebbe dire di Bolaño c

Fellini's birthday

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Come ci ricorda il gran negus Google (lo dico a mo' di celia, negus, ma che alla fine ringrazio di ospitare il mio blog in comodato d'uso gratuito; Google che io appoggio, tra l'altro, nella guerra tra ricchi che si sta combattendo in USA per la legge anti-pirateria) oggi è il compleanno di Federico Fellini. Dovunque egli sia, il grande immaginifico da Rimini, credo si porti veramente bene i suoi anni. I film che ha fatto sono fitte cinematografiche, per me, (in senso emotivo positivo), quindi di quelli andiamo tranquilli che non moriranno né ora né nei prossimi secoli.  Gli mando un saluto.

Dal genio comico di Andrea Cambi

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Stasera vi propongo questi tre spezzoni del cortometraggio Dal Paradiso , con Andrea Cambi e Carlo Monni (regia di Giovanni Cioni), che danno un assaggio dell'arte comica corpica e linguale di Cambi (e anche del grande Monni, ma il post è su Andrea Cambi), che aveva un potenziale d'attore immenso, una mimica ed un portamento che raramente ho visto tutti in un corpo solo, e che se ne è andato troppo presto... uno che non sto qui a fare il compitino a dire che ha fatto cinema teatro e televisione, partendo colle macchiette e i personaggi in Aria/Vernice fresca con Conti ed alti comici di giro, fino al teatro col Monni e i film con Vanzina, Virzì, Paci ( Andata e ritorno) e Panariello (ed altri registi), ma soprattutto con La cena del grande Ettore Scola - film molto bello che consiglio di vedervi se non avete già... Mi dispiaccio di non poter postare il cortometraggio per lo intiero ma oltre a non avercelo, non lo proprio trovo da nessuna parte, manco a voler smontare sca

Il superfluo

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Dinamo Seligneri davanti all'ennesimo pomeriggio passato super fluamente Io di mio sono una persona che la fai contenta con poco,e tanto superfluo commerciale  che c'è attorno a me non lo colgo, non credo solo perché non posso permettermelo, proprio perché non mi interessa... anche se poi bisogna mettersi d'accordo su ciò che è superfluo commerciale e ciò che non lo è. Quindi quando sento di qualcuno che vorrebbe ammazzare, soffocare il superfluo, spesso nei circoli degli intellettuali (o dei politici della sostanza ) che riverberano nella rete o in tv, oppure sento dire che bisogna tornare alla natura (che poi che cos'è la Natura?) , mi spavento un po', e difendo con il coltello il sacrosanto diritto della gente di perdersi, sperdersi, mortificarsi o bearsi del superfluo . Mi viene quasi da urlare: siamo superficiali. D'altronde anche l'arte, il cinema, la letteratura, la musica, il teatro, non rientrano nei bisogni primari, tanto cari all'antropol

Chiedi alla polvere sui libri di John Fante

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John Fante davanti alla macchina da scrivere Molti scrittori ineditati hanno una gran furia di farsi pubblicare, tanto per togliersi la verginità di dosso. Fenomeno recente è l'autopublishing, o il selfpublishing, ed altre opzioni simili che permetterebbero di pubblicarsi da solo, scaldare la fola letteraria degli esordienti, scavalcando l'industria editoriale; il che vuol dire allestirsi un'edizione casereccia del proprio lavoro, farsi l'editing e la correzione. Non che io sia contrario a questa primogenitura, ma il problema dell'editoria è che un libro bisogna promozionarlo, non semplicemente stamparlo (su carta o su nastro digitale). Una volta stampato, infatti, un qualsiasi libro (anche uno uscito dai forni Feltrinelli) rientra nell'angoscioso antro del processo (a)mediatico ioMammeteEtu... che, i conti presto fatti, sono coloro che sanno e (se si è fortunati))leggeranno il libro in questione. Bene venga (anche Carmelo Bene) che ci si possa preparare u

L'Italia è un paese litigioso, caro Paolo e tu lo sai

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Da ultimo, qui sui blog, si parla della libertà d'espressione e del controvalore in censura, applicabile, non applicabile eccetera. Ne ha parlato con solita lucidità il compagno di merende fantasiste Larry Massino qui nel suo podere , in relazione al bruttissimo articolo di Bertrante sul Fatto Quotidiano, ed anche sul sito Le parole e le cose le parole potrebbero cambiare le cose o viceversa , molto verosimilmente per i commentatori scettico-insubordinati o finiti come palline da biliardo (casualmente) sul cazzo di qualcuno... che ci vuoi fare? Ma c'è da dire che se i sardi hanno edificato un caso territoriale e deciso (dando mandato ad un avvocato) di denunciare Paolo Villaggio e appenderlo al palo per questo: che senso ha parlare in questo paese fognario di libertà d'espressione? Continuiamo, più seriamente, a parlare di calcio, ché non (ci) rimettiamo di sicuro...

Blog-quiz (1)

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A Thomas Bernhard, nel suo insieme, i Simpson non sarebbero nemmeno dispiaciuti (perché in sostanza sono la graziosa parodia di ciò che Bernhard attaccava)... ma ai Simpson Thomas Bernhard, nel suo insieme, sarebbe piaciuto?

Nuova vassoiata di populismo (al vapore) servita...

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Beppe Grillo si nutre del populismo degli italiani e invecchia bene come non mai Beppe Grillo invita i suoi (e)l i ttori con esercizio commerciale a esporre un cartello fuori dai negozi che vieti l'entrata ai politici.  Di chiù nin so'...

Orientalismi politici

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Io ogni tanto parlo di Politica, o di tendenze orientali politiche. Ammazzo subito il toro e dico che io sono (sarei) di destra, o una sua branca, ovvero per un lavoro (s-lavoro, disinteresse, inettitudine) sulla persona, sull'individuo. Sono per questo coso dell'individuo, o giù di lì, non volendo eccedere in definizioni e similia, come i grandiglioni della terra. Della massa so occuparmene meno (concettualmente, soprattutto): questo ha a che fare col reazionario... penso, da quel che so. PERO' in Italia come si fa ad essere di destra? Non si pole. Non si pole perché in Italia tutto ciò che è di destra è conservazione interessata (ne esiste un altro tipo?), tendenza liberticida e fascistoide, se non proprio fascista, incremento di sperequazioni sociali, xenofobia, clientelismo e chiusura al liberismo commercial-economico e anche altre cose nefande come la retorica del lavoro/merito (una cazzata) e delle istituzioni, la patria lo Stato... Na merda insomma, come la Chiesa,

Il tempo morto (comico)

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Jim Carrey ed Andy Kaufman  mi insegnano che per fare il silenzio (comico)  ci vogliono una faccia ed un fisico portati in un certo modo, un modo inadeguato, cioè  adatto all'inadeguatezza, e una mimica adatta, pure. Io credo. Sennò, il silenzio (comico)  non fa ridere, ed imbarazza, che forse potrebbe anche essere un altro tipo di silenzio (imbarazzante) . Infatti se ci pensate il silenzio comico nasce dall'imbarazzo. Qui sotto posto un pezzo di Man on the moon di Jim Carrey, film consigliabilissimo veramente, senza scherzi. L'originale, il vero Andy Kaufman (Jim Carrey lo impersona in Man on the moon sopra appunto), ve lo metto   qui  il linco perché non è permesso portarlo fuori di casa sua. Ciao.

L'Hollywood tedesca

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Fassbinder voleva fare in Germania la Hollywood tedesca. Certo, è l'unica cosa che voglio. Quello che vorrei realizzare è una simbiosi tra fare dei film che siano belli, intensi e piacevoli come quelli di Hollywood e malgrado ciò che non abbiano necessariamente un carattere legittimatorio. Questo è il mio sogno, fare un cinema tedesco bello, fantastico ma anche fortemente critico come lo sono del resto una buona parte dei film di Hollywood. Li si critica troppo superficialmente. Ad esempio, Suspicion di Hitchcock è il film che attacca nella maniera più radicale tra tutti quelli che conosco un'istituzione borghese come il matrimonio. (Fassbinder)