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Visualizzazione dei post da 2013

Un'altra occasione persa

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Il mio eroe letterario numero uno, Dinamo Seligneri, ha perso un'altra occasione di diventare ricco con quella cosa che siamo arrivati a un punto che comincia veramente a fa' schifo, la scrittura, che lui chiama poeticamente svivere, poteva gli ho detto, per Natale, lo possino, scrivere un libricino su Papa Francesco, ma ci ha pensato solo ieri che ha visto che in libreria s'erano finiti tutti, i libricini su Papa Francesco, e pure nelle edicole, i chioschetti, non ce n'era manco mezzo. Per trovarne uno 'na sudata. Era un po' troppo tardi per pensarci, quelli intelligenti da mò che ci avevano pensato. Mai ridursi all'ultimo. Andava bene pure una edizioncina clandestina, ciclostilata in proprio... distribuzione locale... Insomma, un'altra occasione persa. 25/12/2013. Natale. Caro diario. Per san silvestro controlibricino su Matteo Renzi. In stenditura. Buon lavoro. 

L'amore al tempo della fine dei partiti

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Mia moglie mi ha tradito con un operaio dell'ex zuccherificio. È un fatto. Per questo, alle prossime politiche, voterò Berlusconi. Per punire lei che da poco aveva preso la tessera di SEL, Vendola, e la classe operaia che mi onoro quanto ti pare di farci parte ma vedi che begli scherzetti ti combina quando può…. Bella solidarietà. Allora il voto a quegli altri glielo do pure per punire me stesso, la mia inettitudine, la mia persona... Devono morì tutti. Io per primo.

Rapportino* dalla provincia sul movimento dei forconi

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Per chi avrebbe votato l'ex comunista Italo Calvino alle primarie del Pd?

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La torre martello e altre storie

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Sul lungomare, di questi tempi, non c'è anima viva... Camminando colla macchina, ieri, dopo la tormenta sull'Adriatica, con tutti quei lampioni spenti e le tapparelle giù, i bar e i barbieri chiusi, sembrava di stare in una città fantasma attraversata solo dal vento.

Una buona azione per Mario Lo Tasso

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Pochi lo sanno (ed è per questo che lo scriviamo) ma nel 1974 Mario Lo Tasso si macchiò quasi involontariamente di una buona azione che ebbe non poche ripercussioni sulla sua vita di artista e su quella di altre persone anche non artistiche che però fino ad allora avevano mostrato un incrollabile attaccamento alle cose della vita e un sensibile orecchio per le sue sottili e alle volte perniciose vibrazioni. Professore di educazione tecnica di stanza a Campobasso Mario notò che in classe l'alunna Monica di solito giuliva e di tempra spensierata aveva il cuore gonfio e ispessito dal dolore. Il suo rendimento scolastico decresceva a vista d'occhio, le risate che come marosi si infrangevano sulle povere facce dei muri della classe avevano cessato ormai d'essere in tempesta e  per piantarla qua co' sta manfrina anche alla mensa la ragazzina mangiava solo uno sputo di minestra e 'na mezza mela di quelle tristi, gialle, che sembrano essere state colte dall'albero de

Morire per delle idee - Survivor 2.0

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Questa se sta bene agli eredi potrebbe essere la colonna sonora del programma. Sennò prendiamo Nun te reggae più di Rino Gaetano, oppure toh la versione francese di Brassens.  Mi sono persuaso che si possa morire per delle idee, specialmente per quelle degli altri. E su questa idea di fondo mi sono permesso di inventare un reality show totalmente innovativo rispetto agli ormai noiosi modelli classici. Vado a spiegarmi.

La casa di Thomas Bernhard

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La casa di Thomas Bernhard. (La foto l'ho ricavata da un video di Christiaan Tonnis ). Per un periodo breve breve ho lavorato presso un editore che pubblicava per lo più riviste turistiche d’alto bordo. Inizialmente ero entrato come uomo di fatica, che poi la fatica non era granché (manco la paga), bastava spostare grosse pile di riviste ancora incellofanate da uno sgabello all’altro o portare su scatoloni pieni di risme e carta igienica e sapone per le mani, farsi mettere delle firme, riordinare ogni tanto i numeri in copie da tre e ripigliare lo scuterino e fare altri giri... Quanta carta sprecata, mi dicevo, dove ti giravi giravi c'erano fogli stampati e gente che andava al cesso… c’era ‘na giornalista avanti coll'età che stampava qualsiasi cosa gli passava davanti agli occhi, gli dicevano che n’altro po’ stampava pure gli sms (e anche al bagno non si faceva mancare nulla)... io menomale che non m’è mai piaciuta troppo la natura, non c'ho mai avuto sta fissa

Da niente a niente

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A : Bisognerebbe scappare.. rifarsi una vita altrove, dal nulla... B : Eh pare 'na parola. Piacerebbe pure a me... è 'na vita che te lo dico che voglio andarmene, viaggiare... va bene qualsiasi posto, basta che non è qua... ma non è che uno prende così e parte... ci vuole quello che ci vuole e poi le...  A : Ma che vuoi che ci vuole? Tu sei sempre stato un cacacazzo che non ti va bene niente... Con i mezzi di oggi non c'è manco più bisogno delle agenzie, vai su internet effatta. Un clicche e stai all'altro capo del mondo.  B : Per te sempre tutto facile? Ma guarda che sei assurdo, caschi sempre dal pero. Mò secondo te prendi e vai a Cuba? o dall'altra parte del mondo? Ma per favore per favore... non mi fare inquietare co' ste stronzate di prima mattina ché mi fai andare di traverso la colazione...   A : Tutto facile tutto facile... e tu tutto difficile... che ci vuole a andare là alle Haway o a Cuba, o al Polo Nord... che problemi c'hai? i soldi

Kurt Vonnegut

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E' risaputo in tutto il mondo che le migliori letture e le migliori riflessioni sbocciano sulla tavoletta del cesso. Per quanto mi riguarda, oltre al gabinetto, che è, lo ripeto, l'habitat naturale dei filosofi ( da cui anche la mia variante personale marina del casotto) ,  c'è un altro luogo foriero per me di ispirazioni, sono i mezzi di trasporto, meglioancora se pubblici (guidare e leggere insieme non lo so fare... so' limitato) - non è un caso che le mie migliori letture e trovate le abbia avute facendo lo yoyò in metropolitana quando scarpinavo da un capo all'altro della città.  Bei tempi.  Nell'ultimo periodo, invece, mi tiene compagnia nei miei viaggi corporali uno scrittore americano, Kurt Vonnegut. Mi pare di poter dire che questo narratore ha prevalentemente due facce, una da adolescente coi brufoli e l'immaginario pieno di eroi dei fumetti intergalattici, l'altra da scrittore di razza. Sembra incredibile ma Vonnegut accumula pagine di as

Vendesi abbecedario (praticamente nuovo)

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L'altroieri, saranno state più o meno le 18,00, sono passato per puro caso davanti ad una libreria dell'usato che si trova in un quartiere popolare di mia conoscenza - in realtà manco troppo, di mia conoscenza, se una libreria dell'usato là proprio non ce la sapevo (o faccio finta di non sapere niente per non pagarci sopra le tasse ?).  Sugli scalini esterni del negozio c'erano una decina di persone a parlare e fumare; dentro avevano accomodato per far sedere la gente, qualcuno s'era già seduto e si guardava attorno e aspettava. Noia a palla. Toh, ho detto, vuoi vedere che qua porca la miseria ci scappa l'ennesima presentazione di libri... Come un vecchio cane di quartiere mezzo spelacchiato e denutrito (di cultura? evviva la denutrizione allora! evviva la fame nel mondo!) stavo superando al trotto la libreria, ddu palle ste presentazioni di libri pensavo, quando guardando meglio dentro capisco di che si trattava. Povero fesso... povero fesso. Ti vai rinc

Il gioco delle bottiglie

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Ieri mattina, era proprio ieri mi pare, stavo scrivendo un raccontino veramente brutto per passare il tempo come sempre. Nel raccontino si accennava ad un'usanza che da me è quasi un'eredità cioè "fare le bottiglie", detto più in italiano fare le conserve, invasare i pomodori o la passata per farci il sugo durante l'anno (essendo che la stagione dei pomodori è questa, l'estate... ché d'estate mica si può andare solo al mare). Scrivi scrivi, scrivi scrivi, mi so' rotto e sono andato in cucina. Siccome non c'era nessuno ho acceso la televisione e a canale 5 davano il tg. E che servizio mi va a trasmettere il tg5 come servizio di alleggermento (a parte che tutti i servizi sono di alleggerimento, essendo intrattenimento)? Un servizio sul fatto che sempre più gli italiani in tempo di crisi sono tornati alle vecchie tradizioni, tra queste ieri parlavano della tradizione di fare le conserve dei pomodori. Il servizio era bruttarello, c'è da dirlo. P

Ultimo weekend dell'estate, pensieri da casotto a gogò

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Una promozione di fine agosto da non perdere Oggi al casotto c'era la fila per entrare - che mica è sempre pasqua, delle volte fai aspettare tu, delle volte ti fanno aspettare gli altri. Davanti a me uno parlava al cellulare di un viaggio a Barcellona che non si capiva se l'aveva appena fatto o se lo stava per rifare da lì a qualche giorno. Da quanto tempo tutti vanno a Barcellona? Ci so' andato perfino io che sto sempre a casa e non vado mai da nessuna parte. Ma ci è andato anche un mio vicino d'ombrellone che fa il professorone universitario di qualcosa d'arte o architettura all'università dell'Aquila (pre-terremoto). Non è un personaggio offensivo ma non mi è particolarmente simpatico. Di certo io non ho fatto molto per arruffianarmelo. In primis perché non so fare il ruffiano, se uno non mi fa ridere non mi fa ridere punto (per me la risata è sacra) e comunque non partecipo al clima di festa e allora uno se n'accorge che mi sto rompendo. Secondo,

Morta l'estate viva l'estate

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Uno dei motivi per cui mi piace l'estate è anche questo, che solo d'estate o quasi si sente dire in giro a casa o pe' strada 'non tira una goccia d'aria'.  Non voglio dire che è la frase più bella che si dice d'estate o sull'estate perché sarebbe presuntuoso. Infatti se ci fate caso quanto sono brutte le iperboli? Anche nel negativo, sono presuntuose. Io non le sopporto, non fanno altro che gonfiare l'ego della gente. Se sentite per esempio i ragazzi giocare a calcio o a basket, io un tempo facevo l'allenatore d(e)i palloni, quando uno fa un tiro sbilenco gli dicono "il tiro più brutto della storia del calcio" o del basket. Non vi sembra presuntuoso che proprio quello mò è il tiro più brutto della storia? Mò può esse' che non c'è stato mai un tiro più brutto di quello? Ma dai! E un tiro brutto   come   quello? Cioè, voglio dire, occhio ragazzi, ché c'è il vanto pure in negativo. Poi vabbè si sa che una cosa brutta è sem

Pensieri da casotto - la rivincita del casotto sull'uomo

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Oggi sono tornato nel mio pensatoio personale, il casotto (che è anche una specie ormai di confessionale del grande fratello per me). Purtroppo, sarà perché ci sono tornato un po' emozionato, un po' perché ero pieno di tante aspettative dopo il primo colpo che era andato di lusso, alla fine non è andata così bene. Tornando infatti a pensare a Joyce e al suo Ulisse come nella prima puntata, mi sono detto, ma Dinamo, se oggi una persone dotata dello stesso ingegno del vecchio Joyce, un Joyce 2.0 come si dice, volesse riscrivere l'Ulisse sull'asfalto vivo della nostra attualità, un Ulisse di questi anni qua nostri, magari che vive a Dublino dove non sono stato mai, oppure anche sulla costa adriatica picena, o sulle sponde del Mar Nero, quanto gli uscirebbe lungo il libro? E allora, sarà una questione di immaginari collettivi che appaiono sempre più impoveriti, sarà una questione di qualità come dice la canzone, mi sono risposto che lo scartafaccio del nuovo Ulisse sarebb

Pensieri da casotto

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L'altro dì, ero tutto sporco di sabbia che stavo al mare (saranno i troppi bagni che ti stonano il cervello , con tutta quell'acqua che entra nelle orecchie, per dire, o stare al sole, anche se io non la prendo la tintarella, manco di luna, che soffro d'emicrania), sono entrato nel casotto a vedere di fare una pisciatina, scusate il termine. Mo non lo so perché, ma è arrivata una moda presso tutti i negozi che stanno nel commercio, ma anche da altre parti, nei negozi per il pubblico (quello popolare, in quello di segmento alto credo che nessuno si permette di fare quello che sto per dire), succede che sopra al water i gestori di bar chalet stabilimenti ecc hanno imparato ad appiccicare come dei manifestini di decenza pubblica, dei fogliolini scritti a mano coll'evidenziatore o al compute (alcuni) su cui fanno un po' i simpatici, un po' i cacacazzi, un po' i petulanti. Ci fanno sopra pure i disegnini come quelli dell'asilo. Questi fogliolini ti dicono c

C'è la crisa

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Guardavo l'archivio del blog. Negli anni passati, ho sempre fatto più di cento post, quest'anno a malapena trenta. Simpatica come cosa. Poi a pensarci mi sono detto che poteva sembrare (l'andamento del blog) come l'andamento delle aziende, che diminuiscono la produzione perché vendan di meno. O c'è meno richiesta... colla crisa poi... A parte il fatto che ci credo poco, nel senso che tante aziende che vedo io hanno ridotto solo il personale, ma fabbricano praticamente le stesse merci di prima, in quantitativi per lo meno, in qualità se ne sono calati, ma gliene frega una mazza... a parte questo, dicevo, io la crisa nel blog mica l'ho sentita tanto, un po' i russi, un po' li americani come scrissi giorni fa, un po' gli slavi che mi danno una grossa mano, (ma anche li italiani vengano), io non trovo che le visite siano scese di molto, non posso dirlo, sì certo più pubblichi più la gente viene, però il fatto è che secondo me la crisa non è fuori, per

Gli infelici e il potere intellettuale

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"Vedi, Daniel" mi disse con una tristezza autentica, sorprendente in lui, "il solo progetto dell'umanità è quello di riprodursi, di continuare la specie. Anche se tale obiettivo è evidentemente insignificante, essa lo persegue con un accanimento spaventoso. Anche se gli uomini sono infelici, atrocemente infelici, si oppongono con tutte le loro forze a ciò che potrebbe cambiare la loro sorte: vogliono dei figli, e dei figli simili a loro, per scavarsi la fossa e perpetuare le condizioni dell'infelicità. Quando si propone loro di compiere una mutazione, di avanzare su un'altra strada, bisogna aspettarsi feroci reazioni di rifiuto. Non mi faccio alcuna illusione sugli anni a venire: a mano a mano che ci avvicineremo alle condizioni di realizzazione tecnica del progetto, le resistenze si faranno sempre più vive. Inoltre, il potere intellettuale globalmente è detenuto dai fautori dello status quo. La lotta sarà difficile, estremamente difficile..." .   

Il primo (e il secondo) di ventiquattromila baci

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Approfitto del caldo torrido di questi giorni dove nessuno legge niente su internet per pubblicare un racconto che getta qualche ombra sull'estate.

L'arte di trollare

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In questo numero del Ponte lunare ho voluto fare un doveroso omaggio agli amici troll che di solito saltabeccano qui da me.  Ho copiato di seguito i commentari dei due post con la massima affluenza trollica mai raggiunta sopra a sto blog, si tratta dei post Una poesia di Lo Tasso su Torna l'autunno letture dure e  Una storia d'amore se è una storia d'amore è una storia d'amore a distanza (casomai qualcuno volesse andare a vedere gli originali). Per me fu un grande onore avere quassopra tante voci e scritture artistiche. Li ringrazio tutti.  Prima di lasciarvi al loro spettacolo che io ritengo senza mezzi termini il più bel fatto d'arte successo in rete negli ultimi tempi (e gli sono ben 512 commenti mica cazzi!), volevo dire che sono presenti nel commentario alcuni interventi di amici blogger, se hanno fastidio di essere stati pubblicati in un mio post, non hanno che da comunicarmelo. A tutti buona lettura 

Gli americani

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Come sapete perché ve lo scrissi (clic qui) , l’anno scorso, di questi tempi qua più o meno, me ne sono andato a fare il venditore ambulante sulle spiagge della costa adriatica di un libricino mio di novelle per l'estate. L'operazione rientrava anche in un certo disegno mio di promozionare la mia opera negli ambienti ricreativi.  Tenevo i libri legati alla casereccia dentro un secchiello pieno di ghiaccio e gridavo libro bello libro! Ho venduto tre copie. E una di queste l’ho regalata. Quelli che però hanno letto si sono complimentati, dicevano come scrive bene lei... Il bottino essendo stato magro quest’anno salto, ve lo dico pari pari. Salto viepiù perché credo di scrivere molto meglio rispetto all’anno scorso e questo richiederebbe un aumento del prezzo di copertina… non so se mi conviene giocare al rialzo al mare dove ho già la concorrenza del Calippo, del cono, della coca-cola, della Peroni ecc. Comunque sia, ho anche altre ragioni per disertare le spiagge st’