Da niente a niente



A: Bisognerebbe scappare.. rifarsi una vita altrove, dal nulla...
B: Eh pare 'na parola. Piacerebbe pure a me... è 'na vita che te lo dico che voglio andarmene, viaggiare... va bene qualsiasi posto, basta che non è qua... ma non è che uno prende così e parte... ci vuole quello che ci vuole e poi le... 
A: Ma che vuoi che ci vuole? Tu sei sempre stato un cacacazzo che non ti va bene niente... Con i mezzi di oggi non c'è manco più bisogno delle agenzie, vai su internet effatta. Un clicche e stai all'altro capo del mondo. 
B: Per te sempre tutto facile? Ma guarda che sei assurdo, caschi sempre dal pero. Mò secondo te prendi e vai a Cuba? o dall'altra parte del mondo? Ma per favore per favore... non mi fare inquietare co' ste stronzate di prima mattina ché mi fai andare di traverso la colazione...  
A: Tutto facile tutto facile... e tu tutto difficile... che ci vuole a andare là alle Haway o a Cuba, o al Polo Nord... che problemi c'hai? i soldi? dici i soldi? mò va a finire che il problema so' i soldi... ti servono i soldi? 
B: E che c' serv' sennò le noccioline? Come parti, senza soldi mò? Andiamo là gratis, hai mai vinto un viaggio tutto pagato e spesato tu? Io no. 
A: Sei antico. Sei sempre stato antico.... e cacacazzo. Antico e cacacazzo... Allora, a parte che per viaggiare come dio comanda non bisogna andare fino alle Haway, basta che ci stai con questa (e si batte l'indice sulla tempia), ma siccome tu sei tipo pratico, uno che capisce le cose solo cogli schiaffi, e le bacchettate sulle mani, c'hai bisogno di vedere le cascate del Niagara, il monte Everest, la tabella Haway sennò non hai viaggiato... visto che sei uno "pane al pane vino al vino" (mammamia quanto sei sempliciotto... madonna santa...), visto che per te una passeggiata fatta con questa (e si ritocca le tempie per dire la testa) non è un viaggio... visto che per te andare da qua al bar fino alla tabaccheria, colle giuste condizioni, non è un vero viaggio, non è veramente scappare... ci penso io a organizzare tutto, a preparare le carte e il necessario per tagliare la corda come la intendi tu. Che dici? Penso a tutto pure per te. Ma mi ci vuole la tua parola che poi vieni, che non mi fai spostare mari e monti e poi ti tiri indietro. Andiamo dall'altra parte del mondo. Ma devi venire. Tutto qua. Mi basta la parola che poi ci vieni. Calcola che c'hai il viaggio organizzato. Sta a te. Io comunque ho deciso e vado... tu vedi che vuoi fare. Un sì e sei della partita. 

B: Ma vattene, tu? tu mò fai tutto quesso? e da solo? ma vattene va...
A: Io io... scì, io... che c' vò? che non so' padrone di farti un regalo? E poi scusa, è la prima volta che sparisco dalla circolazione eh, dillo, è la prima volta? Ma veramente secondo te io non so' capace di truvà diecimila euro pe' strada (basta dieciemila euro?) per avviare una cosa da 'n'altra parte? Non so' capace di costruire dal niente un viaggio come dio comanda? da niente a niente...
B: Non è solo una questione di soldi... non è...
A: Ah... qua ti volevo. Lo vedi lo vedi? Inizi a titubarmi da subito, appena ti butto giù il budget, le cifre che si concretizzano, le prove. Io lo so bene che i soldi so' l'ultimo problema, i soldi si trovano, io sono anni che scompaio senza cacciare un centesimo... ma il vero problema sono le tue motivazioni, il buttarsi, l'indecisione, i freni famigliari, i freni mentali, i freni tuoi, la tua mogliettina, la prole che raglia, che non c'ha da mangiare... In una parola, ci stai tu, amico mio. La tua vita di merda. Ci stai tutto tu. Il freno sei tu. Io non ti posso fare niente. (Pausa di una certa lungaggine. Tensione).
Vabbene su non se ne fa più niente. Me ne parto da solo, per quello che mi servi... puoi esse' solo d'intralcio alla fine, era un piacere che facevo a te di farti viaggiare per viaggiare. 
B: Guarda che io se tu trovi i soldi parto pure domani... senza nessun problema.
A: Eh domani mò. Io mi devo organizzare.
B: Ah, lo vedi, lo vedi? sei tu che mò fai marcia indietro.
A: Mi devi dare almeno trentasei ore... Sono pieno di risorse, a differenza tua, è vero, ma almeno almeno mi serve n'altro giorno e mezzo. Può essere un tempo ragionevole, commendatore carissimo? Tu non saresti capace di partire manco con dieci anni, io ti chiedo un giorno e mezzo. Gli è pure troppo mò? Su... fa 'l serio. 
B: Basta che trovi i soldi.
A: T'ho già detto che i soldi sono l'ultimo dei problemi. Devi stare apposto tu col cervello. Sennò non se ne fa niente.
B: Ma tu mi stai a pigliare per culo... ma se stai sempre in bolletta, delle volte rimani a dormire da tuo padre o nella brandina della sala da biliardo e mò improvvisamente te ne esci che trovi diecimila euro dietro l'angolo... mbò... m' pare strano. 
A: Su avasct mò... Diecimila euro è una cifra simbolica,forfettaria, una cosa per dire... fessacchione! Ci vediamo qua al bar tra trentasei ore a partire da ora. Cerca di essere puntuale e preparati mentalmente. Sui soldi te lo ripeto per l'ultima volta... non sono un problema... vuoi che per una spedizione come la intendo io non trovo chi ci finanzia? Su, vatti a preparare... e d'abbigliamento leggero... le cose di primo bisogno. 
B: Spedizione? Finanziatori? Chi ci finanzia? Ma chi ci dovrebbe finanziare una vacanza a due disgraziati come me e te? Ma ti droghi per caso? Stai bene? Chi ci finanzia a noi? Chi ci ha mai finanziati?
A: Ma gli editori, chiaro, lascia fare a me... ti devi fidare. Per me mica è la prima volta. Non stare sempre a inventarti scuse... Eppoi io sono o non sono il più diseredato del paese? Vivo o no da anni con un euro al giorno che equivarrebbe a vivere con mille lire al mese di una volta? Mi sono o no permesso qualche mese fa di sputare sopra a una sinecura che mi veniva offerta da un noto uomo politico di nostra conoscenza? E sai cosa gli rispondevo quando quello mi diceva "ma tu in mancanza di altro sputi su questo lavoro? tra questo e niente tu preferisci niente?"... Niente! Niente! Niente! gli ho risposto io. Preferisco il Niente. Vivo nel Niente più totale. Giacché i soldi come vedi sono l'ultimo dei problemi.... staranno in una parte scomoda come si dice ma si trovano. Li trovo. Tu piuttosto se mi vuoi accompagnare... fai pace col cervello e tra qualche ora si parte. 

B: Per me pure ora. Ma mica so' tanto persuaso. 
A: Tra trentasei ore. Nel frattempo persuaditi e acqua in bocca con tua moglie. 
B: D'accordo.
A: D'accordo. 
A (pensa): Che pecoraro!
B (pensa): Che cazzataro!

Escono e si incamminano in direzioni diverse come due duellanti con la pistola in mano contando i passi dall'estrema sorte.


***

A: Hai visto? Visto che ti combina sto vecchio amico tuo? Hai visto che ho mantenuto la parola? Sei contento? E' stato confortevole il volo? Il pilota è stato bravo? Hai sentito troppo il decollo e l'atterraggio?
B: Mah bravo è stato bravo sì... non ho sentito quasi niente... mi sa che già dormivo. Mbù, nun me ricordo bbene. 
A: Mi sa che dormivi, scì... Mi raccomando eh, non dirmi manco grazie stronzo! e poi continua sempre così eh che non ti fidi mai di me, delle mie risorse, dei miei pregi, delle mie conoscenze nel settore... continua pure... guarda qua dove ti ho portato. Guarda. E tu che non ci credevi che ti avrei portato con me nei miei viaggi. E gratis pure.  
B: E' un posto strano però eh. Ci capisco poco. Io so' uno semplice... tutti sti segni incomprensibili sui cartelli... non si capisce niente. Eppoi Cuba, Havana, Haway, Brasile, Rio, Bahia non c'è scritto niente da nessuna parte, non c'è mezza tabella come mi avevi promesso, io so' un tipo semplice... Ma dove stiamo? 
A: Ma non eri tu quello che doveva viaggiare per viaggiare? Ti ho portato dall'altra parte del mondo. Non sei contento? Ti ho portato letterariamente dall'altra parte del mondo. E non sei manco contento? Ma che vuoi di più il sangue? 
B: Mbè... così, su due piedi... mica tanto so' contento. Ma poi scusa chi sono quelli laggiù?
A: Compagni. Sono finiti pure loro qui. Chi da una porta chi da un'altra. Chi da solo chi accompagnato come te. Qua è una specie di paese dei balocchi... mò è solo l'inizio e tu non riesci ancora bene a mettere a fuoco, ti sembra come la pubblicità del caffè Lavazza quello in paradiso, ma a breve, con un po' di pazienza, comincerai a orientarti. Volevi ricostruire la vita dal nulla. Eccotelo. Guarda qua quanto Niente c'è! Guarda. Butta l'occhio più giù, oltre quel gruppone di turisti in costume da bagno. Oltre quei ladri e quelle guardie senza scarpe. Oltre quella muta di cani randagi e volpi. Di gatti e ragni giganteschi. Qui funziona come l'America degli inizi, le corse dei pionieri per fottersi le terre. Qua però non fai del male a nessuno, non togli le terre o le case a nessuno, non spari e non pugnali né annienti nessun popolo. Puoi prenderti quello che ti serve e fare come a casa tua. Mi raccomando, non fare lo scostumato, sennò CHIDIDOVERE se ne accorge... e datti una regolata a raccontare le barzellette, specie quelle sconce ché qua è difficile che ridono per così poco... non stai in Italia. Comunque puoi rimanere quanto vuoi. Io di solito pernotto là. Ci vediamo in giro ad ogni modo... Vado. 
B: E io?
A: Vai dove ti pare. Vatti a fare un giro esplorativo, una gitarella fuori porta, quello che ti pare... questa per altro è una zona che conosco poco, giusto la pensioncina dove dormo... a parte che ogni volta anzi che ci torno conosco sempre meno... qua si viene per disimparare, ricordatelo (o meglio: scordatelo)... dopo un po' ti viene naturale, disimpari tutto. Molti tornano indietro che non sanno più la tabellina del due o l'alfabeto, non sanno più leggere, altri non sanno più guardare le figure, altri non sanno più dormire... io spesso mi scordo come si accende la televisione... Dai vai... che c'è una bella acqua oggi. Vatti a fa 'l bagno. 
B: Senza costume? Io il costume non me lo so' portato...
A: Hhhhmm, non c'è alcun bisogno di niente. Ciao, va... io me ne vado a dormire. 


E l'amico senza rispondere niente si incamminò verso il bianco mare, sparendo una bracciata alla volta, in quell'enorme specchio d'acqua. 




Commenti

  1. Veramente bello, Dinamo. Ci sono tante cose.

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  2. Brano molto interessante e ben scritto, espresso in una lingua composita in buon equilibrio tra le parti. Mi richiama una ambientazione metafisica d'un disorientante iperuranio da viaggio virtuale consumistico; insomma, i due personaggi pare che si ritrovini nel nostro prosaico niente contemporaneo. Ritmo sempre ben desto con un finale molto efficace.
    (Hai al tuo attivo qualche raccolta di racconti edita o altro?)
    S.G.F.

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  3. Grazie Massimo. Un saluto.

    Grazie anche a te, Gaetano.
    No, non ho pubblicato niente a livello letterario. Ma non ho fretta a dire la verità, si malcombina colla scrittura. Poi ho iniziato a scrivere "seriamente" (si fa per dire) da un anno e mezzo appena, mi sa che c'ho ancora parecchia roba da togliere...

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  4. ottì?

    signor dinamo celine eri, io faccio di tutto per credere in un futuro migliore.

    ma mannarino a tutto volume da pepp o sprizz.

    io mò non ce l'ho con mannarino.
    non m'ha fatto niente, mannarino.

    anzi, mannarino è un ragazzo geniale.
    ha capito esattamente quello che vuole ascoltare la scippata che torna dal salento e che si tiene i sandali dodici mesi all'anno.

    ella si veste come san francesco, e come san francesco vuole cambiare il mondo.
    e canta i testi di mannarino.

    mannarino diventerà un classico.

    io non so se egli veramente sta facendo.
    ci deve essere qualcosa che non capisco, nei testi di mannarino.

    quando tieni trentanni ti senti a mannarino e immagini un bicchiere di vino sotto a un cielo stellato e ti innamori di quello stronzo che mentre state parlando lui sta squagliando una plancia di fumo comprata nel rione traiano.

    poi cresci, fai quarantanni, e sogni le avventure sentimentali descritte da biagiantonaccio, che corri seminuda sul lungomare di serapo, co le scarpe in mano, e sciogli i capelli co lo slow motion.

    a cinquantanni cammini scalza, e vai alle eolie a dire che stai troooppo bene gioia e quando incontri un'amica te la abbracci come se faticasse su una piattaforma nell'oceano indiano.

    marylou, marylou.
    da pepp o sprizz girava a ruota sto pezzo.
    per quante volte ripeteva marylou, ho capito che il titolo è proprio marylou.

    la donna del porto balla con l'abito corto,
    rossa nella sera se ne va.
    (poi ci sta tutta na serie di frasi dove mescola parole evergreen come sale-notte-stelle-marinai.
    alla fine marylou non si trova più.)

    uno dei commenti più votati sotto al video su iutubb è il seguente.
    io la vedo più come una "bocca di rosa" dei giorni nostri.

    giorni nostri, giorni emmerd.

    saluti
    albè

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  5. dilazioni

    http://static1.demotix.com/sites/default/files/imagecache/a_scale_large/2000-4/photos/1367536481-moscow-celebrates-dreamflash-the-holiday-of-hugs-and-soap-bubbles_2017214.jpg

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    1. La mistica del Medioevo Angela da Foligno è santa. Papa Francesco ha stabilito la sua iscrizione nel catalogo dei Santi, senza bisogno del riconoscimento di un miracolo e del processo di canonizzazione, estendendo il culto liturgico alla Chiesa universale, dopo avere accolto la relazione del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
      Il “Martirologio Romano”, il libro liturgico che determina Feste, Santi e Beati, la descrive così: “A Foligno in Umbria, Angela, che, morti il marito e i figli, seguendo le orme di san Francesco, si diede completamente a Dio e affidò alla propria autobiografia le sue profonde esperienze di vita mistica”. Angela nasce a Foligno, in Umbria, nel 1248, in una famiglia benestante. Dopo la morte del marito e dei figli, si converte ispirata dagli insegnamenti di san Francesco d’Assisi, ed entra nel Terz’Ordine francescano. Trascorre la sua vita in povertà, circondata da un gruppo di seguaci. Avvia un'intensa attività apostolica per soccorrere i bisognosi e in particolare i suoi concittadini affetti da lebbra. E ha visioni mistiche. I suoi scritti le procurano la fama di “maestra di teologia”. Muore a Foligno il 4 gennaio 1309.

      Nei decreti promulgati oggi su autorizzazione di Francesco c’è anche una futura Beata, Assunta Caterina Marchetti, cofondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo, alla cui intercessione è stato riconosciuto il miracolo. Vissuta a cavallo tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento (Lombrici di Camaiore, 15 agosto 1871 - San Paolo, Brasile, 10 luglio 1948), la religiosa ha seguito la spiritualità del beato Giovanni Battista Scalabrini, occupandosi degli orfani, degli emigrati e degli ammalati.

      E poi altri sei decreti riconoscono le virtù eroiche di un Beato e di cinque nuovi venerabili. Eccoli.

      Beato Amato Ronconi, nato a Saludecio intorno al 1226 e morto a Rimini nel 1292 circa: ha fondato l'Ospedale-Ospizio dei Pellegrini poveri di Saludecio (diocesi di Rimini), che adesso si chiama "Casa di Riposo Opera Pia Beato Amato Ronconi”.

      Pio Alberto Del Corona, nato a Livorno il 5 luglio 1837 e morto a Firenze il l5 agosto 1912: è stato vescovo di San Miniato, ha creato la Congregazione delle Suore domenicane dello Spirito Santo.

      Maria Elisabetta Turgeon, canadese nata a Beaumont il 7 febbraio 1840 e morta a Rimouski il 7 agosto 1881, fondatrice della Congregazione delle Suore di Nostra Signora del Santo Rosario di San Germain.

      Maria di San Francesco Wilson (al secolo Maria Giovanna), nata a Hurryhur (India) il 3 ottobre 1840 e morta a Camara de Lobos (Portogallo) il 18 ottobre 1916; ha dato vita alla Congregazione delle Suore francescane di Nostra Signora delle Vittorie.

      Maria Eleonora Giorgi (al secolo Angela), suora professa della Congregazione delle Serve della Vergine Maria Addolorata di Firenze, nata a Scheggiano il 16 gennaio 1882 e morta a Firenze il 6 novembre 1945.

      Attilio Luciano Giordani, padre di famiglia, cooperatore della Società salesiana di San Giovanni Bosco, nato a Milano il 3 febbraio 1913 e morto a Campo Grande (Brasile) il 18 dicembre 1972.

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  6. Bellissimo Dinamo, complimenti!
    Mi pare che ogni cosa tua che leggo sia sempre la migliore letta.
    Inviti a leggere la prossima. ;-)

    RispondiElimina
  7. @Albè, il futuro è un ottì, quante volte te lo devo dire? e tu gli ridai col futuro migliore. E lascialo perde'.. a me mi sembra tutto un passato (peggiore).

    @diamonds, beato a chi t'ha capito.

    @Rita, grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mò a nap tuttiquanti si stanno piangendo a guida no gloria la libreria gloriosa

      signori.
      ma se chiude guida mica significa che stiamo diventando pefforza più innioranti.

      i libbri si possono comprare p tutt part.

      c'è chi va alla feltrinelli, chi alla fnac, alla ubik, schede punti, giornalai, amazon, ibei, mercatini delle pulci, piccole librerie, ceste dell'osciàn a novantanovecentesimi.

      c'è pure chi si legge gli ibbuc sopra ai telefonini, i pdf sul computer, le novelle emmepitre, i contini vostri celingne' qua sul ponte

      cioè la roba da leggere sta p tutt part.

      ci stanno certe case di perucchi sagliuti che tengono scaffali pieni di libbri.
      libbri belli grossi, fascicoli, enciclopedie, i grandi classici di retequattro, emanuelafolliero, che zezze emanuelafolliero, i pescimmano che mi so fatto ncuoll a emanuelafolliero, uuuuuuuuuuuuu.

      mi dispiace sempre quando chiude un negozio.
      però mica dobbiamo stare aperti tutti quanti pefforza.
      anzi.
      avvolte è meglio stare belli chiusi.

      che alla prima occasione, piglia e te lo mettono inculo.

      ciao
      albè

      Elimina
    2. Albè, come si dice?, ti quoto
      in toto

      Elimina
    3. elloso ma pure ecche t'o' ddico a ffa

      per me però l'unica osservazione non opinabile è quella di arrigo sacchi a inizio roma-napoli

      inquadratura sugli spalti, tifosi esagitati, bombe carta, striscioni a favore del genocidio degli avversari.

      e bell e buono arrigo, co la voce di heidi adottata dal reverendo camden, dice

      perdonatemi.
      ma per caso questa gente a casa propria sale coi piedi sulle sedie.
      ma io nollosò.

      epico.

      ciao
      albè

      Elimina

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