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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Un lavoro pulito

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Roberto Benigni, Franco Citti e Ninetto Davoli nel Minestrone E' passato un anno da quando mia moglie è morta per colpa mia. La mia educazione mi impone di rispettare almeno l'anno di lutto, prima di quello nessun vedovo può risposarsi, né farsi troppo vedere con altre donne, né parlare fuori dai denti della moglie deceduta. Ora che l'anno è passato ne posso parlare.  Io di lavoro faccio il ladro, il ladro, come si vedrà, onesto, e infatti ce la passiamo maluccio, guadagniamo briciole, noi gentiluomini del furtivo che siamo rimasti mezza dozzina in tutta l'Italia. Mia moglie è morta di crepacuore aspettando che questo suo marito le riportasse la pagnotta, rubata, che sempre pagnotta è, si mangia lo stesso.  Mia moglie me lo diceva sempre che non mi capiva, ma come, se sei ladro, sei ladro, invece io mi ostinavo ad essere un ladro gentiluomo (la mia passionaccia per le sfumature).  Ed è questa mia cavalleria ladronesca che ha portato mia moglie a perdere i nervi

Una bellissima intervista a Simenon che parla dei suoi primi trecento romanzi, dell'artigianato, e di quanto sia più interessante parlare colla gente piuttosto che cogli scrittori

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Ma secondo voi, Simenon, che era uno straordinario scrittore popolare (straordinario davvero!), stava meglio nelle edizioni Mondadori, o in quelle Adelphi?  Secondo me, Mondadori.  Magari lo spiego meglio un'altra volta... ma tanto s'è capito già così. 

La Fantascienza

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Ieri pensavo che mi è piaciuta moltissimo l'impresa astronautica di quel signore di nome Felix Baumgartner, che si è tuffato sulla crosta terrestre da quella altezza vertiginosa  di  39mila metri,  ché addirittura per arrampicarsi fin lassù ha dovuto scavalcare (capsula spaziale alla mano) il muro del suono . Per me che una scala a spirale mi mette le vertigini... che quando ero piccolo andavo a vedere i paracadutisti in campagna fare delle esibizioni davanti ad un pubblico che si sa voleva vedere il sangue e le ossa rotte, perché che c'è di bello a vedere uno che scende dal cielo con un lenzuolo di gomma sulla testa? quando tornavo a casa prendevo i sacchetti della spesa, li legavo a spago alle braccia dei miei pupazzetti e li facevo volare in aria dal balcone. Molto spesso il sacchetto si apriva, e i pupazzi scendevano sull'aia o nel pollaio indenni planando leggeri come piume. Altre volte il sacchetto non si apriva e il pupo andava giù a missile.  Per me Felix (che è

L'attendente, storia di un artista dell'attesa

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C'era una volta... anzi, facciamola all'americana: c'è ora e subito un signore davvero interessante al quale la crisi economica dei nostri giorni ha cambiato la vita, in positivo – succede anche questo, ché non è tutto un suicido lacrimevole e un sacrificio sanguinoso, c’è anche di storie belle della crisi, io ho l’onere di narrarne una e un paio, tre per gli aritmetici. Questo signore baciato dalla crisi , che chiameremo T., lavorava come tanti in un cantiere edile, avendo fatto, dopo anni e anni di sgobbo alla cazzuola (il cucchiaino da muratore), un po' di carriera passando dal segmento manovale a quello dei capomastri, i capocantieri, cioè faceva l’assistente dei lavori, finendo la carriera (per sopraggiunto licenziamento) al settore Sicurezza, ché faceva insomma per lo più la messa in virtù delle impalcature, degli operai, dei distanziatori, degli equipaggiamenti, delle ascese sulla gru, le ruspe e del lavoro storicamente pericolante, di evitare insomma inc

Morti in battaglia (Carlo Dossi)

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105.  Si sotteravano i morti sul campo, la notte della battaglia.  Gridavano alcuni feriti ai becchini…: "Per carità…  noi non siamo che feriti" -  E i seppellitori ghignando: "a darvi ascolto, nessuno di voi sarebbe morto" - e giù nella fossa. (dalle  Note Azzurre di Carlo Alberto Pisani Dossi) Breve postilletta: Dossi è uno scrittore eccezionale, in tutti i sensi, ma forse sono proprio le Note Azzurre, una specie di zibaldone, il suo libro più bello e ricco in assoluto. 

Un post su Houellebecq

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Houellebecq è un bravissimo romanziere di questi anni, molto attento al mercato e all'industria dei libri, ma che ha il merito di riuscire a vendere parecchio nonostante dica delle idee sul mondo. Certo, tutta la sua poetica si potrebbe riassumere a questa maniera: l'uomo contemporaneo vive un individualismo di merda, isolante, massificato e proteso alla felicità consumistica - i suoi protagonisti o voci narranti sono tutti così, e il suo stile è ciò che resta dopo i raid del neoliberismo - la soluzione che Houellebecq dà ne Le particelle elementari, se ben ricordo, è una scienza che spenga il desiderio. Mi sembra, francamente, una soluzione molto vicina alle istanze cattoliche (che aborro come la peste). D'altronde Houellebecq parla di Scienza sempre e solo in una declinazione negativa. E soprattutto negative diventano tutte le innovazioni che essa produce, o che egli le imputa... Insomma, Houellebecq è un reazionario di un tipo di reazione moderna, da scienziato oscuran

La morte dei blog e tanto altro ancora

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Per un periodo non molto lungo, non ricordo se per uno o due mesi, sono stato attivamente vivo su quella macchina sociale chiamata più o meno feisbuc.  Al termine di questi misetti di rodaggio mi sono scancellato. Avevo pochi amici, a dire la verità, dieci, quasi tutti conosciuti grazie a quest'altra giostra sociale chiamata blog. Infatti ero iscritto come Dinamo e non col nome di quel farfallone del mio ghostwriter (credo che lui abbia più amici di dieci amici, ma non gli sta troppo a cuore il suo nome di battesimo, quindi... ci siamo accontentati di quello che passava il convento di Dinamo - non male comunque).  In sostanza questo è un brevissimo reportage di quei mesi, dove mi è capitato di riflettere sul perché tante persone pensano che feisbuc stia diventando lo sfasciacarrozze della giostrina dei blog.  Io in passato, qua sopra, mi ero opposto a questa valutazione, e sono ancora convinto che la mia vecchia tesi sia pur sempre valida: la salute delle forme artistiche e

D'Annunzio s'era accontentato di (un) Fiume, Grillo tutto lo stretto di Messina

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Beppe Grillo e il suo istruttore di nuoto sincronizzato qualche minuto prima di sbarcare in Sicilia La campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle è stata inaugurata oggi con l'attraversamento a nuoto dello stretto di Messina da parte del comico dei giovani. Grillo dopo l'approdo (le operazioni di (s)bracciata sono durante nemmeno un'ora piena) s'è paragonato allo sbarcatore Garibaldi, Giuseppe. Un altro uomo d'azione... visto che ce ne avevamo avuti pochi. Forse ancora non capiscono che più stanno fermi meglio è.  Comunque, non so voi, ma io uno che apre in questo modo la sua campagna elettorale lo voterei ad occhi chiusi. Proprio. Trovo sia un atto politico eroico mondiale che esprime al meglio le idee di Rinnovamento. Ecologia. (Economia). Giovani. Lavoro. Lega lità. Lega    lità... Proprio.  Proprio.

Happy days

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“I soldi per la trasferta non li ho presi io... se non ci credete potete chiedere la mia testa di presidente del bar club o ritirare la partecipazione… oohh io non ho toccato un cazzo non ho preso niente... Potete venire a casa mia a vedere se ciò i soldi della trasferta a casa... Io sono sempre stato disponibile, è vero o no? quante volte vi ho anticipato i soldi per una cosa o per l’altra, so’ stato mai ogni secondo a richiedervi le cose dietro dietro?…  se vi dico che i soldi per la trasferta non li ho presi io, voi ci dovete credere porca puttana”. Ovviamente, mentiva. A prendere i soldi per la trasferta dell’Inter a Roma era stato lui, lo sapevano pure i muri, si era ripulito la cassa giorni prima, dopo che tutti gli aderenti firmatari alla trasferta avevano versato la loro quota – tra cui io – per andare allo stadio Olimpico a vedere l’Inter. Il nostro circolino era un bar ritrovo davanti allo stadio della squadra del nostro paese, che in quel periodo militava in