Ok, il prezzo è giusto?

"Alta Marea" di Pino Procopio
Gentilissime/i, volevo mestamente confessarvi che l'ultima novella ivi pubblicata (clic) era in realtà uno spudorato lancio promozionale, una strenna per l'estate, se così si può dire... essa novella infatti, ve lo confido, fa parte di una fresca e svagata plaquette di altre undisci-dodisci novellette sorelle, di pari bellezza, che dal mese di agosto col titolo Novelle per l'estate venderò personalmente sulla spiaggia, ombrellone per ombrellone, in copie autografate, e su richiesta con dediche speciali. 
Batterò la riviera adriatica, praticamente, da Rimini fino al Gargano, più o meno... potrei inoltrarmi anche un pochino nel Tavoliere, vediamo come vanno gli affari.
Sarò in tournée dal due agosto fino alla prima settimanella scarsa di settembre (Ferragosto ovviamente non lavoro perché essendoci la gente coi gavettoni la carta si bagna e la merce invenduta mi si rovina irreparabilmente... poi la butto).
Ora io pensavo di tirare - sto a patti già con due stamperie di classe pakistana - diciamo un tremila copie della elegante edizione in formato in ottavo (piccolo e maneggevole)... il dubbio è il prezzo da ombrellone, che non saprei come regolarmi... un tempo, all'inizio della mia carriera di scrittore ambulante, vendevo le mie spezie e le mie specialità narrative al bar, dopo la relativa recita, passando pei tavoli a fine esibizione, per l'incasso... veniva un cinque mila lire tutto, oppure un cuba libre, o un gin tonic (però ero anche più gracilino come scrittore)... da ultimo, diciamo dopo l'avvento degli euri, ho fatto anche il porta a porta, cioè smerciavo i miei libri casa per casa, come fanno colle medicine (lo giuro!) i farmacisti dei paeselli piccini piccini... io difatti salivo zitto zitto dietro ai farmacisti e qualcosina vi dirò si cuccava (sapete la gente ammalata, bisognosa di attenzioni...).
Sugli ombrelloni, sono sincero, non lo so, perché nullomaifatti, non ho mai trattato il pezzo, però a lume di naso volevo andare sui cinque-dieci euro a copia (copertina in brossura, dorso con leggera rottura, ottimo stato)... magari in Romagna li metto a dieci-dodici euro, poi... geograficamente... a scendere... 
Voi che dite, come listino prezzi, l'è bono? 







Commenti

  1. "Modigliani, ebreo, un disegno 5 franchi..."

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  2. :))
    sti pittori... come rovinano la piazza! un disegno cinque euro.
    uno scrittore 300 pagine, fosse pure Dostoevskij, dieci euro, quindici euro, magari va in economica oppure lo piglia Newton e Compton e va nei Mammuth, lo prendi a cinque euro... ma stiamo scherzando???? Il libro o prende valore come supporto cartaceo, oppure come valore artistico resta sempre na miseria di prezzo... mah...

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  3. http://www.youtube.com/watch?v=XO1Z-x955Ik

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  4. Secondo me il prezzo giusto è quello che decide il lettore, allora tu fai così, lasci le tue novelle, poi ripassi ad incassare. :-)

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  5. so' tirchi Bianca, e poi hanno già pagato l'affitto dell'ombrellone, la benzina per arrivare, il ristorantino, forse l'alberguccio... mi sa che mi tocca metterlo a tre euri cazzo... :)

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  6. A quando il calendario con le tape della tournee?

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  7. Tre euri, mi sa, è il prezzo giusto. Nel senso che in spiaggia di più non tirano fuori. Se va bene arrivi a cinque euri. Più raramente, puoi arrivare a sette. Devi ispirare gran simpatia. Con le vecchie signore c'è possibilità. Con le belle ragazze, dovresti avere merce diversa, tipo un corso di salsa merengue o dei parei multicolori. Libri, no. Arrivare a dieci euri è un evento. Ma se sei simpatico a una signora, po' succede.

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    1. Massimo, grazie del consiglio. Lo dicevo pure io a Biancaneve, 3 euri non di più, so' tirchi. grazie che mi confermi. ciò vuole dire che devo abbassare ulterirmente la qualità della stampa... vabbè, se è na questione di simpatia s'accontenteranno...

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