Italia germani 3-4





Una bella pagina di Sergio Soda Star sulla distanza culturale Italia-Germania, scritta in occasione del match di giovedì scorso. 



Italia germani 3-4

Che poi se è vero, ed è vero, che viviamo in un orizzonte simbolico, andiamole
a vedere queste due nazionali. I tedeschi, immagine di un gruppo compatto, costante, sempre lì, capaci d’accogliere dentro di sé il nuovo [una parte importante del team è costituita da immigrati di prima e seconda generazione –
così come nel mondo del lavoro tedesco gran parte della forza è straniera specializzata integrata e adeguatamente pagata (e non ha bisogno di ridicoli sindacati ottocenteschi a garantire il piatto caldo)]; gli italiani, una congerie di cafoni, analfabeti, scommettitori; gente che si dà di gomito alla parola frocio, burocrati che durante le interviste sembrano politici dell’urss,
ragazzetti sempre sopra le righe e sempre contro l’autorità. Di cosa sono l’immagine questi tamarri? Di un paese fermo alla controriforma, dominato da mezze calzette e mafiosi di tutti i tipi, con un pil sotto le scarpe, un prelievo fiscale che nemmeno la svezia negli anni 80 (siete mai stati in svezia?). Ma poi, siete mai stati a berlino, a monaco, ad amburgo? E a caserta ci siete stati? Ma tanto figuriamoci, l’importante è tifare per il male, e gridare parolacce allo schermo; l’italiano è una bestia identitaria, un pulcinella arrogante felice d’annegare in un magma di feci.

(Sergio Soda Star)



Commenti

  1. mai dire gato se non ce l'hai nel sacchen

    Thomas Strunz

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  2. Sergio Soda Star eccelle in quelle che sono autentiche specialità italiche: sbavare dietro ai ricchi e parlar male dei parenti.
    Preferisco Pulcinella.

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  3. @Anonimo
    tu puoi preferire anche Arlecchino, fa come ti pare, ma il tuo giudizio su sergio è solo calunnioso, spero te ne rendi conto da solo (se non te ne rendi conto, hai la fortuna che te lo dico io),e lascia proprio il tempo che tr uova.

    personalmente, credo che la sua arte umoristica sia nella forma - nei contenuti sono talora in disaccordo - la migliore fatta su internet.

    bonanotte

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  4. Dinamo, come sai bene ho una stima infinita su come si conduce umoristicamente SSS. Però " ridicoli sindacati ottocenteschi " se la poteva risparmiare. Non so chi sia l'anonimo, ma la definizione degli italiani, di stampo leopardiano, " sbavare dietro ai ricchi e parlar male dei parenti " mi sembra abbastanza azzeccata, sebbene non credo possa riferirsi all'umorismo di SSS, né, spero, alla persona che gli dà vita, che non conosco. Ad ogni modo, anche a me piace Pulcinella.

    Larry Massino

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    1. Larry, io ho avuto delle esperienze positive coi sindacati che mi pare di poter affermare senza smentita che mi hanno sempre aiutato. Nonostante ciò ho anche visto delle politiche da loro condotte sul lavoro edilizio che mi hanno lasciato di stucco, ma forse non sono stato in grado io (lo dico senza ironia) a vederne il vantaggio per i più.
      Forse Sergio si poteva risparmiare la sua uscita, ma evidentemente la pensa così per visione diretta delle cose, o anche se lo pensasse solo per sentito dire, credo che il pezzo conservi comunque tutte le carte per denunciare con intelligenza il costume italiano.

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  5. Ma a proposito di SSS qualcuno mi sa dire su che lidi internettiani lo si pesca? perchè a parte qualche comparsata su qualche litblog non l'ho letto altrove, mentre 'nvece m'avrebbe incuriosito...

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    1. Chi non è iscritto può accedervi? E se sì, come/dove?

      fm

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    2. Franceschiè, mi sa che il nostro buon Sergio non ha la bacheca pubblica, indi se non tieni feisbuc non lo puoi raggiungere.
      Mi sorry

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  6. L'Italia è un paese ob-sceno e va bene. Ma non è che la Germania sia 'sto esempio di virtù solo perché hanno più facilità a marciare compatti ...
    Chiediamoci come questi stronzi hanno fatto a ripianare il loro debito di riunificazione ... chiediamoci com'è veramente la loro politica del lavoro, ecc, ecc. Quindi "ridicoli sindacati ottocenteschi" c'entra con il cavolo a merenda. Il problema dei sindacati italiani è proprio quello di essere poco ottocenteschi e molto venduti.
    Io mi sarei anche rotto le palle di continuare a rimarcare gli italici difetti. E' come sparare alla Croce Rossa. Il tedesco è un animale divoratore di farinacei tendente al meteorismo e all'ubriachezza... e allora? Chi è migliore? Nessuno. Sono solo miserie differenti.
    Poi una partita è un universo a sé, fatto, di sguardi vacui e cervelli azzerati fissi su schermi e aliti pestilenziali a qualunque latitudine. Il pubblico di una partita di calcio acquista una laidezza che è specifica del tipo di spettacolo. In questo un paese vale l'altro.

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    1. Massimo, sai bene che non sono esterofilo ma se t'è capitato di andare in Germania avrai notato tutt'un altro mondo. A Berlino ci sta la metropolitana che n'altro po' fa una fermata a ogni casa. E' un sistema più solido e inclusivo quello tedesco, non facciamo gli gnorri. Poi io in Germania non ci vivrebbi mai per il clima, ma questo è un altro discorso...

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    2. A me la Germania piace, come la Francia, la Gran Bretagna, l'Olanda, il Belgio, la Spagna ... L'Europa è mediamente un continente carico di bellezza e di storia. L'Italia ha poco di europeo e molto di africano arabo bizantino levantino ... è storia vecchia.
      Non è la Germania ad andare bene, siamo noi che ci ostiniamo a considerarci europei. Una volta che accettiamo il fatto che non lo siamo, possiamo cominciare a entrare in Europa in modo migliore, posto che ne valga la pena.

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  7. Sulle presunte virtù della Germania rimando a goofynomics.blogspot.com/.../la-crisi-la-svendita-e-mi-cuggino.html

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