Sono un uomo di provincia con delle piccole macchie di città. Per questo motivo sono anni che quando mi guardo allo specchio velocemente senza nemmeno badarmi vedo un animale chiazzato, maculato, che cammina sopra la superficie riflettente e penso toh guarda quando abitavo in provincia non mi vedevo così, mi vedevo a tinta unita, come una maglia blu col girocollo. O col colletto, 'na polo semplice. Da quando invece sono andato in città mi vedo come un animale tipo un ghepardo, un cane, una zebra. Più passano i giorni più le macchie aumentano per via della città e sopra la maglietta a tinta unita compaiono come dei foruncoli di colore che si mangiano il colore vecchio. Non so di che colore morirò ed è una cosa assai bella. Penso comunque il blu notte o una sorta di verde meticciato come quello del pesto genovese in barattolo. Ma non sono qui per parlare delle mie idiosincrasie. Devo rispondere al signor M, e parlare del mio rapporto colle schede elett...
Credo, caro Dinamo, che il Saviano nazionale sia una spina nel fianco delle Giovani Marmotte TQ. Nel senso che se lo sognano di notte e rosicano rosicano rosicano. Pensano, li mortacci, ma come ha fatto questo a fini' pure in televisione? A fa' l'intellettuale de opinione su raitre? A vendere mijoni de copie dei suoi raffinatissimi libbri?
RispondiEliminaMa ssi c'ha ffatta lui, che non ciha posso fa' io che sono pure engaggé (o come caspita si scrive)? Che c'ho pure dei racconti pronti dove te spiego lo spaesamento der paese dr fronte all'unico male SilvioBb? Che lavoro sul linguaggio, perdio? Uno che lavora sul linguaggio, che cazzo, non può vende' pure lui il suo almeno centomigliaio di copie? Che non c'ho diritto pure io ad andare da Fazio? Io so' pure amico de Robberto, Robberto deqqui, Robberto dellà. Er mio amico Robberto.
Saviano c'è dentro fino al collo con il movimento TQ. Penso lo sia dietro e fuori le quinte. Ma lo è specialmente da un punto di vista logistico italo-letterario. Si incastona bene, il TQ, tra Saviano e la "loro" realtà. Resta da vedere che ne pensano le varie case editrici: ma se pò ffà.
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