Il Pinocchio di Carmelo Bene Sono venuto a sapere, attraverso la lettura del Corriere della Sera, che il povero Collodi dovette modificare il finale di Pinocchio perché non era stato gradito dai bimbi che leggevano il Corriere dei Piccoli, dentro cui era uscita a puntate la storia del pargolo legnoso. Secondo la chiusa originale, Pinocchio finiva impiccato ad un albero per la mano traditora del Gatto e la Volpe. Ovviamente, non diventava nemmeno di carne e ossa. A pensarci con più calma, l'epilogo della novella del Pinocchio, evidentemente sempre rimasto aperto, nonostante l'aborto del primo per ingerenza di lettori ed editore, deve aver rappresentato un notevole problema per Collodi, prima d'essere steso come impiccagione e convertito, per interposta persona, in lieto fine. Il fatto è tutto qui: diventare un trancio di carne marcescente è un lieto fine? I vermicciuoli sono il lieto fine? E' solo una convenzione, la carne e il fiato, un'omologazione narra
Credo, caro Dinamo, che il Saviano nazionale sia una spina nel fianco delle Giovani Marmotte TQ. Nel senso che se lo sognano di notte e rosicano rosicano rosicano. Pensano, li mortacci, ma come ha fatto questo a fini' pure in televisione? A fa' l'intellettuale de opinione su raitre? A vendere mijoni de copie dei suoi raffinatissimi libbri?
RispondiEliminaMa ssi c'ha ffatta lui, che non ciha posso fa' io che sono pure engaggé (o come caspita si scrive)? Che c'ho pure dei racconti pronti dove te spiego lo spaesamento der paese dr fronte all'unico male SilvioBb? Che lavoro sul linguaggio, perdio? Uno che lavora sul linguaggio, che cazzo, non può vende' pure lui il suo almeno centomigliaio di copie? Che non c'ho diritto pure io ad andare da Fazio? Io so' pure amico de Robberto, Robberto deqqui, Robberto dellà. Er mio amico Robberto.
Saviano c'è dentro fino al collo con il movimento TQ. Penso lo sia dietro e fuori le quinte. Ma lo è specialmente da un punto di vista logistico italo-letterario. Si incastona bene, il TQ, tra Saviano e la "loro" realtà. Resta da vedere che ne pensano le varie case editrici: ma se pò ffà.
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