Una poesia di Lo Tasso su Torna l'autunno letture dure


Torna l'autunno letture dure (new)



Alla guerra come alla guerra
all'autunno come all'autunno
mi seggo al tavolo e sto fermo per tante ore di fila
che sembro un cappotto messo sull'attaccapanni,
che sembro un lavoro qualsiasi


viene a trovarmi un mio amico
più vecchio di me, 
sul tavolo una pattuglia di formiche e molliche
ci guardano i buchi delle orecchie
chissà quando potremo entrare nel vostro
cervello 
quand'è che brutti vecchiacci maledetti
vi morite ché è meglio per tutti
per lo Stato e per noi? 

Dal tavolo insieme all'amico tristo e muto
allungo l'occhio alla bocca del muro vuoto
c'è sopra solo un vecchio forno da panettiere professionistico
annerito dal pane e dai dolci
che ci ha cavato mia moglie,
mi ricorda l'impagliatore di animali 
che quand'ero piccolo teneva un forno
di queste dimensioni sormontato
da uccelletti di gesso e corvi in miniatura... piccolissimi...

Autunno,
sono dieci giorni che leggo un libro
corto e sono dieci giorni
che sto a pagina novantanove
ogni sera riprendo da qualche capoverso
prima dell'ultima lettura,
per riprendere il filo, 
e immancabilmente mi blocco dal sonno
alla parola "zona cariata della città"
mi casca la testa,
non vado avanti da dieci giorni
dure si fanno le letture
tornando l'autunno, 
mi sento mancare la coscia, la testa s'affloscia

un libro d'autunno dovrebbe essere di quel tale
Lorenz che andava sempre dietro
alle oche selvatiche, che le oche selvatiche
pensavano fosse la mamma delle oche selvatiche per quanto gli stava
appiccicato come una cozza,
Lorenz che
rincorreva la lingua alle oche selvatiche
sembra un capolavoro di pittura ottocentesca...
mi piacerebbe esser diventato vecchio
come Lorenz colle oche, 
invece sono diventato vecchio come un tasso
e di oche c'è solo io con mia moglie
che pulisce le porte e dà la caccia alle 
mosche come una visionaria di un niente
volante

e io che c'ho na testa piena di voci e storie
che se non ci penso posso ancora ancora
campà qualche anno indisturbato come un vecchio SS rifugiato in Canada, 
sennò è meglio che mi scavo la fossa

mano
da solo.

Mi riprovo 
intanto
colla scopa
a tirare via questa pelle di foglie
morte 
dal mio giubbotto
appeso all'attaccapanni
e di oltrepassare
pagina novantanove
per arrivare
finalmente
a pagina
cento
so'
giorni che ci provo. 

che
non ci
riesco. 

Commenti

  1. a dire il vero, non ho mai capito molto di poesia
    ho sempre pensato ai poeti come a strane creature che, chi sa mai per quale astruso sortilegio, usano quaderni un po' scombiccherati e sghembi, con righe tutte asimmetriche, più corte o più lunghe, mai tutte uguali
    poi mi è capitato di scoprire in questo umile blog non professorale il lo tasso e, finalmente, pur continuando a non capirci niente di righe, righi e affini, credo di aver capito un poco di quel niente, almeno della materia trattata
    sì, sono convinta che quest'uomo sia un genio, un genio post-tutto, che disdegnerebbe qualsiasi etichettatura
    io gli darei un premio, ma visto che i premi sono tutti etichettati, sponsorizzati e markettati, gli darei l'unico premio pulito del mazzo, l'(ig)nobel per la letteratura
    credo che se lo sia meritato tutto

    Inga Leera

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  2. Linguisticamente parlando, era no zozzo
    vada per l'ignobel...

    Matteo Lo Tasso, figlio der poeta Mario.
    ps sta per uscì un libro mio su papà. s'entitola "Papà m'ha messo al mondo e m'ha imparato a legge e scrive"

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  3. matteo, spero che non se la sia presa, il mio era davvero un complimento al suo papà, o un complemento, adesso non ho un vocabolario sotto mano
    pensavo che era un delitto fargli avere uno qualsiasi dei premi in circolazione, tutti fetenziati e lestofantati e accupolati come sono, il premio (ig)nobel almeno è pulito e dopo che l'hai vinto hai pure la certezza che non finisci nei blog professorali e soprattutto che nessun* critichessin* ti recensisce, che sarebbe la morte civile per chiunque, figuriamoci per un poeta talentato come il suo genitore
    comprerò sicuramente una coppia del suo libro sul suo papà e sono contenta che lei lo abbia doverosamente scritto, immagino per pura riconoscenza filiale
    e invero, non capita tutti i giorni che il papà che ti ha messo al mondo poi ti abbia pure imparato a legge e scrive
    bravi entrambi, direi

    Inga Leera

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  4. *** più lo tasso per tutti ***

    Tino S. Fila
    ("Giulianova Fan Club" - Sezione Villa San Martino - Arcore)

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  5. ma che of fesso, l'ignobel mi piace, e so che sarebbe piaciuto anche al mio povero babbo che si toglieva le bucce di bocca per darci da mangnà... e ogni sera ci leggeva (ddù palle) la poesia sul padre suo che stava alla stalla a mugne li vacche, e alla mamma sua che stava pure issa alla stalla a mugne il padre... e la poesia dei capretti e quella dell'erba medica... e della zuppa de fascioli... ci ho scritto tutto sur libro, tutto. che nasce figli de poeta mica è tutta ssà pacchia sa?
    però a babbo je voleveno bene pure li pietre, e io l'apprezzo che lei je vò dà lu premio ignobile che invece è lu più nobbile, perché vor dì che je vole bene pure lei. e mo nun me faccia a da chiagne, sennò me se sciolgono le lenti a contatto e ce vedo come er tasso...
    grazie a tutto quanti

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  6. Mario Lo Taxi
    Milano
    02 4567y7oS
    "sarà lì fra quattro minuti"


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  7. matteo, la prego, non si vergogni della sua commozione, così naturale, così vera, così tangibile, è un sentimento umanissimo oggi in disuso ma capace di farci sentire lei e suo papà tanto vicini, tanto nostri simili, tanto desiderosi noi e abbisognosi di emularvi in queste vostre qualità
    e comunque, come si fa a non voler bene al lo tasso poeta, capace di regalarci versi così commoventi, così umani, così naturali, così tangibili

    mi piacerebbe esser diventato vecchio
    come Lorenz colle oche,
    invece sono diventato vecchio come un tasso
    e di oche c'è solo io con mia moglie
    che pulisce le porte e dà la caccia alle
    mosche come una visionaria di un niente
    volante

    un quadretto familiare che sublima il dato personale e ci proietta tutti in quella dimensione universale a cui tutti aspiriamo: invecchiare continuando a dar da mangiare alle oche, nella loro lingua, e soprattutto a dare ancora la caccia a quel "niente volante" (oh, il sublime lo tassico!) che sono le nostre vicende terragne

    dio abbia in gloria il lo tasso padre (e tra mille anni anche il lo tasso figlio)

    Inga Leera

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  8. Grazie, Inga Leera, mi aveva ditto Dinamo che eravate genti buoni ma non pensavo così tanto da piacervi le lacrime anche dello tasso minore. ho sempre avuto paura della gente che era studiato, mo se sapevo che a studiare si poteva rimanere gente bravi ci andavo pure io alla scuola... mannaggia a me che mi credevo che alla scuola ti insegnavano solo a rubbà cull cervello, a me invece mi piacev arrubbà colli mani. allora col bene esempio vostro mi scrivo alla scuola serala.

    non vi preoccupate per il libro, io lo scritto ma poi ci ha pensato dinamo a aggiustarlo per l'italiano. anche se non mi fido tanto che delle volte ci ho messo degli errori apposta tipo ho studiato senz'acca e dinamo non se n'è accorto... non vorrei ma mi sa che è più ignorante di me.
    grazie assai a tutti.
    anche che mi avete chiamato il taxi.

    matteo

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  9. anche io vogliamo dare la mia benedizione a questo luminoso virgulto della nobile e sana pianta poetica italiana
    i suoi versi sono chiari come sorgenti e sinceri come botti di buon montepulciano appena spillato, sempre alla portata di tutti, leggerli è come mangiare un piatto di rintrocili al ragù di castrato
    va portato da esempio, anche nelle fiere paesane se è il caso, e inalberato ogni giorno come un amuleto solare contro tutti quei poeti oscuri, gnostici e insatanati, che spargono tenebre nel popolo con la loro nefanda influenza
    i blog dai nomi più strani sono i loro antri stregoneschi e i loro testi, letti al contrario, sono dei veri e propri inni al maligno e a ogni nefanditudine spacciata per arte
    statene alla larga e frequentate solo posti come questo che sa dare ospitalità a queste opere sante, non al parto di mestatori oscurantisti che seminano solo vento e tempesta
    ho visto intere famiglie, soprattutto contadine, rovinate e dissolte come neve al sole insieme ai loro campi perché qualcuno vi aveva piantato i loro libri e le loro insane poesie e prose

    sì, gridiamolo tutti, gridiamolo in coro come ci suggerisce il fratello con lo sfilatino: più lo tasso per tutti, dai sagrati alla rete un solo grido si levi contro la falsa cultura e i falsi valori che propone
    guardate invece quale esempio di levità e di purezza promana dalle sue parole; il verbo limpido di un uomo che alla sua veneranda età, piuttosto che spararsi le ultime cartucce di deboscia onanistica davanti a un sito porno, porta le oche al pascolo, proprio come nella parabola evangelica del buon pastore; non solo, ma ci parla pure, come san Francesco con gli uccelli più volatili, e poi, con verecondo occhio, se ne rimane a guardare la sua anziana sposa che gli spolvera lo stipite
    che gioia, che brillìo del cuore

    la presenza e la forza dello spirito sono potenti in quest’uomo

    laudetur

    Padre Ermen&Gildo

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  10. davvero un poeta nel pieno della sua maturità ideativa ed espressiva

    g. a. castrolessa

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    1. mi dispiace, collega, ma non sono assolutamente d'accordo, si tratta di versi asfittici, involuti, provinciali, ai quali manca quel quid di apertura alle più innovative correnti poetiche europee e d'oltre oceano. sinceramente, non riesco a vedere nell'opera del lo tasso, che pure ho studiato a lungo, nessuna risposta alle pur necessarie esigenze performative del testo, e anche l'oralità diffusa a cui apparentemente si richiama rimane un mero espediente privo di qualsiasi legame con una teorica degna del nome

      a. g. policorte

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    2. Ma voi due v'ho per caso sentiti già da qualche parte? Non mi sembrate facce nuove.... comunque io sono d'accordo con Policorte.

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    3. Scusate se mi intrometto, ma l’argomento mi affascina non poco,convinto come sono che, in poesia, “più si è, meglio è”. E’ quello che scrivo da tempo anche sulla mia rivista, alla quale, detto per inciso e senza nessun intento polemico, ho invitato più volte a collaborare anche Castrolessa e Policorte, la cui presenza qui mi ha indotto ad intervenire, ricevendone in cambio nemmeno la consolazione di un rifiuto. Ed è strano, perché stiamo preparando un numero proprio dedicato a Lo Tasso, al quale i due suddetti sembrano a vario titolo interessati.

      Dico la mia, succintamente, rimandando al saggio in materia che potrete leggere nel prossimo numero, sia un rete, scaricabile gratuitamente, che su carta con un modico esborso.

      Io penso, sulla scorta delle analisi sempre attuali del rimpianto Lanfranco Debolucci, che nella poesia del Lo Tasso, soprattutto nella produzione dell’ultimo periodo, sia quasi totalmente assente l’indispensabile dimensione sociale, “di classe” oserei dire, se non si trattasse ormai, visti i tempi, di una espressione priva di significato, immersi e sommersi come siamo in/da una deriva e dimensione lirico-intimistica nella quale e con la quale il capitale festeggia, grazie al contributo di tanti intellettuali-chierici e pseudopoeti asserviti e plaudenti, il suo trionfo.

      Lo Tasso, che pure in gioventù è stato un compagno molto combattivo, capace di testi che erano un vero e proprio tributo resistenziale proiettato nel futuro, sembra ormai aver dimenticato tutto questo ed essere passato, armi e bagagli, al “nemico”. Mi dispiace dirlo, ma è così, la sua poesia non è più capace di parlare al presente, di denunciare la condizione di sfruttamento che la logica del potere impone, tanto meno di farsi carico dei problemi di tutti e additare una possibile soluzione.

      Faccio un solo esempio. Qual è oggi uno dei problemi più impellenti? La disoccupazione imposta dalla crisi, giusto? Ebbene, come risponde il Lo Tasso? In modo reazionario direi, visto in particolare questo ultimo testo presentato da Dinamo Seligneri (sicuramente al servizio del capitale anche lui, considerata la scelta che ci propina).

      Ma come, caro Mario, tu ti stati godendo la pensione e ti permetti di continuare a lavorare? Conduci le oche al pascolo e hai pure il coraggio di scavarti la fossa con le tue mani: ma ti rendi conto che, se solo fossi meno chiuso nella contemplazione del tuo miserabile interesse e tornaconto personale, potresti liberare, ipso facto, due posti di lavoro nuovi di zecca? Pensa solo a quanti giovani sarebbero disposti ad accollarsi le tue incombenze, garantendo un salario, cioè pane e companatico, alle loro famiglie! Ma ti rendi conto o no?

      Scusate la lunghezza e lo sfogo annesso, ma credo che il compito di un intellettuale e critico serio sia proprio quello di richiamare all’ordine i compagni che sbagliano. Eccheccazzo!

      E. Priore

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    4. :)))))))))))))))

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    5. @Priore

      Gliel'ha detto mai nessuno che ha una visione totalitarista della letteratura? Ma se Tasso vuole scrivere delle oche saranno oche sue o bisogna dar conto alla sezione Debolucci di Campobasso? (non c'è questa sezione a Campobasso comunque)
      Il suo ultimo commento contro il Lo Tasso è la goccia che fa traboccare il fortino! Sappia che non firmerò mai più mezza petizione a favore della discussione sulla profezia maya.
      Con me ha chiuso.

      Enea Anchilosato.

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    6. Per combattere la strafottenza dei nani da porno prova con 433 gocce di bohumil al giorno.

      Il boemo

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  11. un martire della maturità

    pino su pino

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  12. Padre, però mi sa che a papà mio il suo discorso blog boni blog cattivi non gli piaceva se glielo facevate davanti. manco i santoni gli piacevano.
    però a me m'ha messo le educazioni e io la saluto.

    mattè lo tasso

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  13. una nota a margine: sto leggendo proprio in questi giorni il volume degli atti, curato da maria, di una seduta spiritica alla quale hanno partecipato, in veste di evocati, silvina, victoria, felisberto, adolfo, macedonio, jorge luis e mago zurlì in veste di moderatore (“Nadie escribía cartas de amor a sus amigos, porque nos odiaban secretamente y esfurbiciaban el uno contra el otro cuando el otro no estaba presente”, Barcelona/Paris, Sex Bracal/Fallimard, s. a.).

    lo consiglio a tutti vivamente, io l’ho comprato proprio a parigi, dove vado spesso con la mia fidanzata e dove, frugando tra le bancarelle dei bouquinistes, sui quais della Seine, sulla riva droite, dal pont Marie al quai du Louvre, e sulla riva gauche, dal quai de la Tournelle al quai Voltaire, è ancora possibile immergersi in quella dimensione, da noi ormai completamente perduta, capace di restituire ai nostri sensi e al nostro spirito, offesi dalla buzzurraggine dei tempi e dall’insipienza della plebaglia che ci circonda, tutto il bouquet di umori e odori della letteratura e dell’arte, cioè della vita vera. ne parlavo proprio l’altra sera con emanuele, mentre cenavamo in un ristorante tipico di trastevere, e io gli illustravo il progetto del mio prossimo romanzo, del quale, come cercavo di spiegargli, mi piacerebbe preparasse subito una prefazione illustrativa prima ancora di leggerlo (ma solo perché non l’ho manco iniziato e non so proprio cosa scrivere).

    perché intervengo qui? non certo per fare pubblicità alle mie cose o perché, come pensa qualche malelingua, appena leggo un intervento di g. a. castrolessa o di a. g. policorte mi precipito anch’io, tanto per fargli capire che se non si occupano di me sono due emeriti stronzi, altro che critichi e critichessi di vaglia, ma solo per portare un fattivo contributo all’intelligenza dell’opera del lo tasso e, se possibile, sciogliere un nodo problematico di natura esistenziale che mi tormenta ormai da qualche anno.

    nel volume curato da maria, alla quale sarò sempre eternamente grato per avermi introdotto alla presenza di jorge luis, all’hotel londra palace di venezia, da pagina 27 (ventisette) a pagina 29 (ventinove) si dà proprio conto di un acceso diverbio tra macedonio e victoria, con il primo che rimprovera alla seconda di non aver mai rivelato, nemmeno a adolfo, il fatto che il «manoscritto di brodie» di jorge luis fosse il plagio di un’opera, «la brodeide», di uno sconosciuto poeta italiano, "el tejón”, che aveva messo in versi alcune ricette tipiche della sua terra. segue la cronaca di uno scazzo che stava degenerando e che solo le arti taumaturgiche di mago zurlì sono riuscite a ricomporre e a ricondurre nell’ambito di una normale dialettica tra fantasmi.

    è stata una vera e propria rivelazione, perché solo allora mi sono ricordato che quando mi ero trovato al cospetto di jorge luis (all’hotel londra palace di venezia, introdotto al cospetto del maestro da maria, come ho detto solo un attimo fa ma è sempre meglio ribadirlo, così anche voi sapete con chi avete a che fare), nel congedarmi in fretta e furia per tornare in albergo e cambiarmi, visto che per l’emozione di di stare lì di fronte (enfrente) al mio idolo mi ero bagnati gli slip), avevo prestato poca attenzione alle parole che il vate mi aveva indirizzato in forma di saluto e di auspicio: «recuerda, chico: si quieres ser un escritor en tu vida, usted tiene que seguir los pasos del tejón”.

    “el tejón”, lo tasso! ora sì che tutte le tessere sono al loro posto! ora sì che avete finalmente capito, grazie a me, l’importanza del nostro, il suo ruolo cruciale negli snodi della letteratura mondiale del novecento (e io ho finalmente il soggetto per il mio prossimo romanzo).

    s. gafuri

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  14. Il giorno dei Morti gli ò portato un ficus.
    Mi toccava.

    Rosa La Mante

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  15. ps: s. gufari, ti prego di non importunarmi alle 4 (quattro) di notte! ma soltanto alle 4 (quattro) di pomeriggio. faccio volentieri 4 (quattro) chiacchiere con te. l'osài.
    smack

    Rosa La Mante

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  16. Il gusto pieno della vita6 novembre 2012 alle ore 18:23

    Amaro.
    Averne.

    Bellissima poe.

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    Risposte
    1. :))))))))))))))))))))))))))))))))))))
      Dimmi quand'è/che hai gettato/ogni dubbio/nel vento (R.M.R.)

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  17. L’edizione 2012 del Festival di Castrocaro ha visto la partecipazione di oltre 350 concorrenti e, secondo ciò che gli organizzatori affermano, la prossima edizione vedrà ancora più partecipanti alla selezione.

    Il Festival di Castrocaro, gara canora per giovani emergenti, ha una storia che nasce nel 1957. Come per la madre dei concorsi canori in Italia, il Festival di Sanremo, anche il Festival di Castrocaro ha come appendice la serata finale in diretta TV. Ma non solo.

    Quest’anno le semifinali hanno toccato 10 città e l’effetto notorietà della manifestazione si è fatta sentire dal numero di richiesta di partecipazione in esponenziale aumento. Per l’edizione del Festival di Castrocaro 2013, la cui direzione artistica è di Massimo Cotto, la formula non cambia.

    Per accedere alle fasi finali bisogna frequentare l’Accademia oppure sottoporsi alle selezioni. L’Accademia è curata da professionisti del mondo dell’autorialità, della discografia, addetti ai lavori del settore. Dopo la fase più squisitamente teorica, 70 degli 80 promossi dell’Accademia, insieme ai vincitori del Festival Partner (ex Friend & Friend Festival), avranno accesso alla fase dei quarti di finale. I restanti 10 allievi si sfideranno sul fronte degli inediti.

    Dal 2014 il vincitore del Festival di Castrocaro parteciperà alla rassegna regina, il festival di Sanremo.

    Continuano, dunque, le gare canore alla ricerca di talenti musicali italiani. Ma la musica made in Italy è sempre più figlia di talent show e meno di brani e lavori importanti o di interpreti fini delle sette note, segno dei tempi che cambiano o dei consumatori meno educati alla musica?

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    Risposte
    1. Io ero in graduatoria l'anno scorso. Avevo un buon piazzamento nella classifica Murphy Poggibonsi ascolta. Quest'anno non m'havete chiamato... prché?

      Violetto The Rock, detto

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  18. Le pummarole e le cosce6 novembre 2012 alle ore 18:39

    ???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????!?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

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  19. Ciao Dinamo Seligneri, sono uno scrittore siciliano di g(i)alli, per quest'anno ho scritto un romanzo sul calcio della lega pro prima divisione che fa di nome "Il giorno della c vetta". Volevo chiederti il permesso di rubare alcuni versi di Lo Tasso e metterli come epigrafe. Posso? Lo chiedi tu a Matteo Lo Tasso?
    Grazie.
    Fammi sapere.

    Margherito Mozziantino.

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    Risposte
    1. No no e no! a babbo i gialli nun... no no... niente.

      cordiale

      MLT

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    2. ...gallina vecchia fa buon brodo6 novembre 2012 alle ore 20:25

      Sono d'accordo col figlio-di.
      ...chicchirichìììììììììììììììì

      Elimina
    3. Noi No.
      E concediamo *l'uso* dei versi del Poeta a MM.

      Nonostante la prole, Lo Tasso è Patrimonio Dell'Umanità.

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  20. tranne pochi esempi di stile superiore, tutto il resto del thread è cialtroneria allo stato puro
    siamo all'asilo mariuccia del commentario sbracatorio in salsa similsatirica andata a male, all'orestelionellismo e al leogullottismo infeisbuccato e tuittettante da segaioli della battuta in libera uscita permanente da ogni forma, fosse pure allo stato larvale o semiabortito, di pensiero
    lo tasso non meritava tutto questo

    Inga Leera (tutti)

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  21. Credo che Inga Leera abbia perfettamente ragione. Mi dispiace dirlo perché mi sta proprio sulle palle, quasi più di Priore, ma è così. E pensare che stavo per postare un’anticipazione del saggio su Mario Lo Tasso che ho appena licenziato per il prossimo numero di “AlfaBeota”, ma a queste condizioni me ne guardo bene, sarebbe come gettare perle ai porci, e io, e lo dico in tutta modestia e consapevolezza, da poeta e filosofo "laureato" quale sono (lo ribadisce sempre in ogni intervista, e a ragione, pure il mio amico F. Pagliacci – e come dargli torto!), non posso certo permettermi di spendere qui anche solo un’oncia della mia reputazione, in questo sottobosco di scrittori e poeti frustrati che riconosco uno a uno anche dietro i loro ridicoli nick.
    Mi ero gettato anima e corpo nella stesura del lavoro su Lo Tasso, operazione non certo semplice, non solo per la complessità della materia (anche Sarkos, Peschonnic e Vitron sono sostanzialmente del mio stesso avviso, pur muovendo nei loro saggi da prospettive diverse dalla mia sul versante dell’analisi e dell’interpretazione dei testi del poeta abbruzzese), ma soprattutto perché negli ultimi tempi mi ero fatto un mazzo tanto per portare a termine quell’autentica arrampicata sugli specchi che è il saggio che ho appena consegnato agli annali Nazionali: trasformare un poetastro mediocre, che scrive praticamente coi piedi, senza un minimo di originalità e di stile proprio, e cioè V. Cisternino, in un gigante della letteratura, e le sue “Risme”, un immondo centone di cazzate già lette e digerite a fatica quaranta-cinquanta anni fa, in un geniale capolavoro della verseggiatura del nuovo millennio. Eh sì, che s’adda fa’ pe campà (e pe pubblica’), come dice sempre il mio buon compare Fifì le Parisien!

    A. Francese

    p.s.

    Vengo a sapere proprio in questo momento che anche il mio amico A. Laos era in procinto di postare qui nei commenti una versione in prosa, in giapponese, di “torna l’autunno letture dure”. Considerato l’andazzo, però, ha decisamente rinunciato, pur con enorme rammarico, perché era riuscito a coinvolgere nel progetto di traduzione la grande poetessa nipponica Urjna Sujmurj. Lo stesso dicasi anche di M. Marziale che, a quanto mi comunica or ora via mail, non pubblicherà più l’e-book del Lo Tasso già programmato per domani mattina alle h 06.16 in allegato al suo bollettino quotidiano “Gnammm-Gnammm”.

    E non sapete cosa vi siete persi…

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  22. Ragazzi e tutti gli intervenuti, vi siete comportati malissimo con Lo Tasso nonostante l'inizio incoraggiante e positivissimo. Penso che non posterò più sue poesie qui, visto che Matteo Lo Tasso è in bagno a piangere che si sta facendo pure una pera (gliel'ho dovuta sbucciare io col cortellino a serramanico, mi sono scalpellato le mani)...
    Sono molto deluso. Avete cacato a piene chiappe sulla memoria di Mario... da oggi in poi pubblicherò solo racconti rosa e le figurine panini.
    Addio

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  23. scusa, @francese, ma non sei tu quello che si incazza quando qualcuno pubblica in un blog il contenuto di una mail privata?
    che figura ci faccio adesso con gli amici della camera a pois quando scoprono che stavo per pubblicare un e-book di queste ciofeche lo tossiche?

    m. marziale

    RispondiElimina
  24. ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh? mbòòòòòòòòòòòòòòòòòò

    RispondiElimina
  25. non conoscevo questo poeta ma visto lo schieramento di critici intervenuti credo si tratti di un autore veramente importante
    grazie per avermelo fatto conoscere, cercherò le sue opere

    Nunzio Vobis

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  26. anche a me piace molto lo tasso, lo stò leggendo più più volte scoprendo sempre un pò di cose nuove
    ringrazzio anch'io per questa scoperta e questo blog lo messo subito nei miei preferiti, pero devo dire che mi piace anche cisternino che secondo me un pò a lo tasso lo copia perchè anche lui ha la riga più lunga e verso la fine la riga più corta e anche la riga di una sola parola e quacche volta in mezzo

    grazzie a tutti e scusate lo sfoco ma ci tenevo a favvelo sapere

    Gustavo Melo

    RispondiElimina
  27. QUARANTA commenti sul NULLA!

    VERGOGNA!

    Felice Raspone

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  28. A me ricorda Luzi, il secondo Luzi, oppure il terzo Luzi, non certo il primo Luzi, come mi sembra faccia capolino da qualche intervento che pure qui ho letto. Ho provato e riprovato a girare e a rigirare le papere del Lo Tasso e, anche se non galleggiano, mi sembrano ben attente a consustanziarsi col magma metafisico che le trascina nel gorgo dell'inesprimibile come un afasico guinzaglio di materiale sub-lunare. Sì, lo so bene, qualcuno potrebbe dirmi che quel
    "oltrepassare
    pagina novantanove
    per arrivare
    finalmente
    a pagina
    cento"
    più che una rivelazione o un correlativo epifanico si risolve in una sorta di "merineggiare pallido e assorto", da primo della classe che con finta apertura apocalittico-operaista ci rende edotti della conquista delle tavole pitagoriche (e se si trattasse, invece, di un riflesso orfico molto ben dissimulato?), ma credo che la sprezzatura sia voluttuosamente e aristocraticamente naturale, e in questa naturalezza epitalamica e ipotalassemica, capace di inglobare in volo il dato classista e dialettico della materia semi-lavorata, credo di intravedere il nocciolo duro della poetica lotassiana, la sua artificiosa e apodittica serenata finale a una stagione plebea ormai irrimediabilmente perduta e fuori quadro (così come lo sfogo di Priore, del resto, lasciava chiaramente intendere, se si prescinde dal suo intento evidentemente pre-critico e para-denigratorio).

    D. Lo Iovine

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    Risposte
    1. Ahò, nun ciò capito un cazzo!
      Bocca e fica quanto fa?

      C. Lo Cicero

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  29. Ecco, lo chiedo sempre in tutti i blog dove ho piacere di commentare: ma perché i gestori non intervengono e censurano quelli che impediscono un sano confronto tra coloro che vorrebbero soltanto parlare di letteratura?
    Non so perché ciò avviene, ma capisco benissimo perché studiosi del calibro di Priore, Francese, Castrolessa, Policorte, Gafuri e tanti altri poi non si fanno più vedere.
    Un po' di serietà, per favore, lo diceva sempre anche Luzi, e lo hanno ribadito ultimamente anche Trovelli e Morettino, che, di questo passo, si finisce tutti in una vera e propria dittatura oclocratica.
    Se continua così, qui non metterò più piede.

    D. Lo Iovine

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    1. Mejo. Molto mejo. Un po' alla volta, tra quarche millennio, imparerai puro a leggerla 'na poesiola, 'na scrofa, uno stornello.

      C. Lo Cicero

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  30. Ho letto ultimamente che si può amare Lo Tasso solo se si ama davvero l'umanità. Lo Iovine che dice di voler bene a Lo Tasso non altrettanto mi pare vuol bene all'umanità. Secondo il sillogismo, non dovrebbe allora amare nemmeno Lo Tasso.

    inviato di Tele Aristo

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  31. Io invece Lo Tasso lo ano, da molti anni, fin dalla giovinezza. Lo ano a tal punto che ne ho fatto il protagonista del mio prossimo romanzo, che narra appunto la storia di questo nostro anore (purtroppo)solo platonico.

    W. Ziti

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    1. Uolly, leggo sempre con molto interesse (allo tasso invariabile) i tuoi roman(z)i.

      Tuo,
      Baldo Fusi

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    2. *pardon, an(z)i, rom an(z)i è la definizione corretta, come mi spiegasti quella sera di due anni in quel bar della Tiburtina.

      Baldo

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    3. Ziti, ma che stai 'a ddi'?

      Ner libbro c'è scritto anore platanico!
      Che cazzo vordi' platonico?
      E' 'n errore? Un fusi de stampa o come cazzo se disce?
      Ahò, me sa che te si sono spappolato le cervella!

      Con affeto,

      C. Lo Cicero

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  32. oggi uno studente è venuto a chiedermi la tesi su lo tasso

    g. a. castrolessa

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    1. lessa, lo sai che ti voglio bene e ti stimo come un fratello maggiore (anche se intellettualmente mi sei minore e non di poco), e proprio per questo spero tanto, per te, che tu abbia messo alla porta quello studente a calci in culo. in caso contrario, sei destinato a diventare la favola del dipartimento, e dell'accademia tutta, più di quello che già sei

      a. g. policorte

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    2. @ favoloso g. a. castrolessa

      Ciò che conta è che lo studente sia venuto - lotassicamente, copiosamente venuto - e non ho motivo per dubitarne - checché ne dica e pensi a. g. policorte.

      ps: notizie di giannola la noia?

      Il boemo

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  33. haiku (lo) tossico

    d'autunno mario
    libera nos a tasso
    di interesse

    Urjna Sujmurj

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    1. Finalmente, era ora, è questa la poesia che vogliamo per tutti! Osservate l'Urjna, analizzatela e imparate, ce n'è per tutti: uno sguardo alle forme consolidate della tradizione, e un messaggio chiaro, inequivocabilmente politico, di denuncia del neoimperialismo finanziario.
      E' proprio quello che auspicava anche il grande maestro Debolucci, che non smetteva di incitare a guardare a oriente, perché è da lì che arrivano le novità e il cambiamento.

      E. Priore

      p.s.

      Una curiosità, Sujmurj: non è che lei ha scritto anche qualche verso dedicato alla questione libica? Se sì, mi piacerebbe ospitarla su uno dei prossimi numeri della rivista, che sarà sempre scaricabile gratis in rete e ordinabile in cartaceo con modica spesa.

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  34. Franco "Cicciu" Crespicapelli9 novembre 2012 alle ore 19:31

    Se un giorno dovessi inciampare nuovamente in questo genere di poesie (poesie?), giuro su dio che all'autore gliele suono, fosse anche con una mazza da baseball. Ne ho anche per Urjna Sujmurj.
    Vi piscio in testa, blatte!

    fcc

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    1. Franco Crespicapelli detto Cicciu9 novembre 2012 alle ore 19:34

      FRANCO "CICCIU" CRESPICAPELLI
      SE, A CAUSA DI QUESTA PIATTAFORMA OBSOLETA SCHIFOSA DI CUI SI SERVE SELIGNERI, NON VI FOSSE CHIARO. CHIARO?

      fcc

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  35. CINQUANTA commenti sul NULLA!

    VERGOGNA!

    Felice Raspone

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  36. Qualcuno potrà dire che le poesie di Lo Tasso non sono poesie, e va bene, ma il suo autore ha cercato di imitare la disposizione delle righe che ha visto fin dal primo libro di poesie della sua vita.
    Quindi senza alcuna nozione di poesia, quest'uomo ha tentato di fare poesia. Con questo intento ha proposto (tramite me) le sue improbe fatiche.
    Stasera siamo arrivati, grazie a dei troll dice qualcuno, al commento numero cinquanta. E a centinaia di centinaia sono arrivate le visualizzazioni. Ciò rende felice il sottoscriba perché vuol dire che la poesia, anche se non è poesia, ha i suoi lettori e suscita corposi interessi.
    Vi ringrazio tutti. Anche i più critici.

    Buonanotte al secchio.

    RispondiElimina
  37. eh sì, tira più un verso di lo tasso che tutti i decaloghi e i vibratori di g. pozzi e i prodigi farmacologici della raccontessina messi assieme

    e tutto ciò è cosa buona e giusta

    Inga Leera

    RispondiElimina
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    1. Bellissimo nome.
      Che fai stasera?

      Elimina
    2. scusa, norby, non ti avevo visto

      cosa faccio stasera?
      intanto sto essiccando un po' di roba buona appena raccolta, da coltivazione biologica nella vasca da bagno, poi, come dire, sono aperta a tutte le soluzioni...

      Inga Leera

      Elimina
    3. Vengo a prenderti stasera sulla mia torpedo blu e ti porto in baleera. Tieniti forte, bambola!

      ps: martedì prossimo posterò qui un mio lavoro su uno dei capisaldi occulti dell'opera di Dario Lo Tasso, il poemetto erotico "Pollo allo spiedo - Sciabole - Lavanderie all'alba"

      Il sigarone

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    4. grazie dell'invito, sighy
      spero solo che al tuo nome corrispondano fatti concreti, non sopporto più le delusioni in materia

      Inga Leera

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  38. La Poesia del Lo Casso mi ha cambiato la vita!

    Holga Ceschczek





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    1. A me, invece, come l'ultima inchiesta ha dimostrato, ha cambiato il giro vita. Perché mi ha abbuffato la guallera e non solo la guallera...

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  39. Inga sei la responsabile di un alluvione di 44,5 mm di lagrime lotossiche minori nel mio bagno (più ritagli d'unghie contadine).
    Continua così e ti restano due strade: o ti censuro o vieni a pulire il mio cesso.
    ps ti prego scegli la busta...

    RispondiElimina
  40. ma lo sai che le lagrime lotossiche sono miracolose, quasi più delle cazzate in serie di padre g. pozzi?
    pensa, i suoi devoti ci fanno la doccia mane&sera
    e vibrano, vibrano, alcun* vengono in diretta, mentre comment-ano...

    al posto della busta, posso scegliere l'osteria?

    Inga Leera

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @ Inga Leera

      Tu scrivi:

      *ma lo sai che le lacrime lotossiche sono miracolose?*

      Hai qualche prova per dimostrarlo? Puoi documentare questa tua affermazione? Puoi fare il nome di qualche "miracolato" riconosciuto?

      Poi aggiungi:

      *quasi più delle cazzate in serie di padre g. pozzi*

      dando per scontato che "quelle" (ma cosa?) di g. pozzi siano "cazzate", per giunta "in serie".

      Ti rendi conto che tutto il tuo ragionamento (ammesso che lo sia) si basa su supposizioni e procede (ma procede?) sulla base di un acritico e non provato sentito-dire?

      E ancora:

      *i suoi devoti ci fanno la doccia mane&sera*

      Ma i "devoti" di chi? Dell'esteriorizzatore delle "lagrime lotossiche" (presumibilmente il Lo Tasso stesso)? Di padre g. pozzi? Sii meno vaga, per cortesia. E quel "mane&sera"... ma eri presente? Le hai contate, le docce? Le hai annotate? E, per te, "mane" va comunemente dalle h 06.00 alle h 12.00, e "sera" dalle h 18.00 alle h 24.00? Conosci gente che fa la doccia per sei ore di fila? Puoi farne i nomi, mostrare una prova?

      E concludi:

      *alcuni vengono in diretta, mentre comment-ano..."

      Supponiamo che siano i "devoti" di Lo Tasso, la loro "venuta" quanto dura? Hai cronometrato i tempi? Puoi fornire ragguagli? E se sono i "devoti" di g. pozzi (cioè miei), la loro "venuta" ha la stessa durata? E "durata", poi, lo intenderesti in maniera agostiniana o bergsoniana? Legata a una "venuta" da lavoro manuale o da coito? E se è al "lavoro manuale" che alludi, è da intendersi in senso aristotelico o weberiano?

      Vedi, è facile commentare in un blog come fai tu insieme a tutti gli altri, un po' più difficile, se permetti, dimostrare la fondatezza delle proprie affermazioni.

      g. pozzi

      Elimina
  41. p.s.

    sai qual è la stranezza più strana e stranita e straniante di questo 3d?
    il fatto che non sia ancora intervenuto il dottor r. truffagni

    ma non dispero

    Inga Leera

    RispondiElimina
  42. nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo9 novembre 2012 alle ore 22:09

    Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
    Truffagni nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

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  43. Ma c'è qualche troll dentro questo 3d?
    Lo sto cercando col lan3dino...

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  44. ESTO ES UN BLOG MUY RARO! VERDAD!

    MR DINAMO Y 10 MAS (COMO UN EQUIPO FUT BOLERO), DEFIENDE EN EL AREA, RECUPERA PELO EN EL MEDIO SE HACE EL PASE Y HACE EL GOL. PATEA LOS TIROS LIBRES QUE MAS QUIEREN. SOLO LE FALTA LEVANTAR EL CORNER E IR A CABECEAR Y HACER EL GOL! O El TROLL TAMBIEN!

    GRANDE SENOR DINAMO!

    VALE!

    RispondiElimina
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    1. Vale Luizito.
      Lei è bello come uno Sciascia in posa borgesiana.

      Elimina
  45. Manca 1 commento per toccare i 70 COMMENTI al NULLA!

    VERGOGNA!

    Felice Raspone

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  46. SI RENDE NOTO

    A tutti quelli che vogliono sapere pure quanti peli ha nel culo Lo Tasso non daremo i suoi dati ana grafici.
    Agli altri invece li daremo.

    E qui, per inciso, non si vendono i biglietti del pullman.

    RispondiElimina
  47. sento l'estate tutto l'anno9 novembre 2012 alle ore 22:52

    invito i troll che ci stanno qua dentro a connettersi colla play station e vi faccio un paniere tanto a fifa 2012-2013.

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  48. Vi ho scoperti solo oggi, mentre ero in giro per la rete.
    Vi seguirò.

    A. N. Dante

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Dante

      però sappi che qui c'è tanta gente che non sa che pensare.
      poi ce n'è tantissima altra che non sa scrivere la sua lettura.
      per il resto siamo tutti padri di fanghiglia.
      benveniente.

      Elimina
    2. Grazie dell'accoglienza, Dinamo.
      Vorrei anche intervenire sulla poesia di Mario Lo Tasso, ma non ti nascondo che sono un po' intimorito dal confronto con tutti gli studiosi e i critici che si sono già espressi in questo forum.
      Io sono solo uno studente di lettere al primo anno e scrivo anch'io qualche poesia a tempo perso. Un mio professore, I. Festa, dopo averle lette, mi ha detto che sono molto acerbe e che per maturare devo confrontarmi con autori già affermati che possono farmi da modelli di riferimento. Mi ha consigliato le opere di M. Penedetti e di G. Mattoni, ma io dopo aver letto "Disumana sfiga" e "Gli immondi" mi sono convinto che ho bisogno d'altro e stasera credo di aver trovato quello che cerco proprio in Lo Tasso, del quale ho letto tutto quello che hai pubblicato sul tuo blog.

      Questo solo per dirti che fortuna ho avuto a capitare qui, mentre vagavo per la rete.

      A. N. Dante

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    3. ...annamo bbene

      C. Lo Cicero

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    4. Pure te co li problemi mia...
      annamo bbene

      io di lo tasso n'ò letto un cazzo
      sto qua pel'esame

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  49. Ho perso il libretto distruzione.
    Chi mi aiuta?

    RispondiElimina
  50. Il fantasmo di Mario Lo Tasso9 novembre 2012 alle ore 23:13

    questa è la fine dei blog.
    nemmanco i romani della decadenza.
    mi fate schifo. e io di schifo ne havevo visto abbastanza.

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    1. ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahapocalitticooooooooooo
      e la fine del roman(z)o è sopraggiunta nel frattempo?

      Elimina
  51. ohhh vulet fa li person serieeeeeeee!
    i morti si lasciano in pace al loro riposo...
    mpuzzete godere mai!

    Il bastone della vecchiaia di M Lo Tasso

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  52. Michelina Obamalamenti9 novembre 2012 alle ore 23:20

    Chiedo l'intervento di Amnesty International!

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  53. E' disponibile l'opera del Nostro in formato ePub?

    Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Potrei aiutarti, ma non lo farò.
      Perché se hai deciso che in Lo Tasso troverai la Poesia, sei come un diabetico che pensa di curarsi con la pasticceria siciliana. E ti consiglio di stare alla larga anche da Lanfranco Irpinio.

      Elimina
  54. Ho ascoltato queste poesia. Queste parole che erano confinate nel cuore, hanno trovato uno spazio, una libertà, un mondo.

    Il sole, l’aria, il mare, la passeggiata, rubati. Le oche, le oche. le oche!

    La lingua carnale, il contatto, il corpo, la fame di natura, di vento-

    bellezze scomparse- erano nella voce.

    Ho visto propio le oca, ho sentito propio l’aria, la pioggia, ho fatto il respiro con le oche

    ma ho sentito anche come sono prigionieri questi corpi, come tutto è stretto nel petto, come si sogna il mondo nella fattoria al chiuso- come l’ingiustizia regna, come il poeta è l’ultima difensa, come pagano nel corpo, nell’immobilità.

    Non è un sacrificio voluto- scrivere è desiderio di vivere, la merda è carnale, festa- non ombra di depressione. Accuso il ladri di galline chi ha fatto prigione della vita d'un oca

    La scrittura non si ferma. Ha trovato il suo posto, il suo sole, il suo mare.

    Accuso chi ha fatto più difficile la passeggiata, l’amore, il mare, la danza.

    Ma non hanno rubato qualcosa che è sempre in noi, la sensualità del quotidiano, perché anche in una stanza, si puo avvertire la musica della pioggia, una carezza, una luce giusta, il verso di una oca si puo gustare il silenzio pieno, si puo sentire il rumore, si puo vedere un albero, assaggiare la pasta e faggioli.

    Ecco quello che volevo dire a tutti i poeti e a tutte le oche che vivono nell’ombra:
    il mondo- i corpi- sono vicini- forse dietro un velo- ma sono.

    Giuseppina

    RispondiElimina
  55. scusa giuseppina ma hai dei parenti in francia? sei sicura di non chiamarti véronique?
    comunque mi hai commosso, mario non avrebbe potuto desiderare un commento più bello e intenso di questo

    Fifì le Parisien

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao effeellepì!
      Sì, mi chiamo Véronique, ma sul pontelunare ho deciso d'essere Giuseppina. Grazie per le balle parole.

      Giuseppina

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  56. Paese mio che stai sulla collina
    disteso come un vecchio addormentato
    La noia I'abbandono e niente sono la tua malattia
    Paese mio, ti lascio vado via.

    Che sará ', che sará ', che sará '
    che sará ' della mia vita, chi lo sa?
    So far tutto o forse niente
    ma domani si vedra'
    e sara', sara', quel che sara'.

    Gli amici miei son quasi tutti via
    e gli altri partiranno dopo me
    peccato perche' stavo bene in loro compagnia
    Ma tutto passa, tutto se ne va.


    Che sará ', che sará ', che sará '.
    che sara' della mia vita, chi lo sa?
    Con me porto la chitarra
    se la notte piangero'
    una nenia di paese suonero'



    Amore mio, ti bacio sulla bocca
    che fu la fonte del mio primo amore
    Ti do l'appuntamento
    come e quando non lo so
    Ma so soltanto che ritornero'

    Che sará ', che sará ', che sará '.
    che sara' della mia vita, chi lo sa?
    Con me porto la chitarra
    se la notte piangero'
    una nenia di paese suonero'

    Che sará ', che sará ', che sará '.
    che sara' della mia vita, chi lo sa?
    Con me porto la chitarra
    se la notte piangero'
    una nenia di paese suonero'

    RispondiElimina
  57. NOVANTA commenti sul NULLA!

    VERGOGNA!

    Felice Raspone

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  58. RASPONE, BREVEMENDE GRAZZIE, DOBBIAMO DARE SBAZZIO AL NOSDRO SBONZOR: LE BOESIE DEL GRANDE MARIO LO TASSO!

    DOPO LA BOESIA GONDINUEREMO GOL PROGIESSO E IL MOVIOLONE DELLE BOESIE DEL GRANDE MARIO!





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  59. La famosa riunione tecnica10 novembre 2012 alle ore 09:06

    Ragazzi, per favore, facciamo pareggio.

    L'obiettivo, per fare male, per non farci male, è non arrivare a quota cento commenti. Dai ragazzi! Sarebbe bellissimoooooooaaaa non arrivare a cento. Eppoi scusate Mario non arriva a pagina cento del suo libro e lor signori sì...
    AGGHIACCIANTE

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    Risposte
    1. Durante la riunione tecnica abbiamo scommesso sull'over.
      Proprio tu "non potevi non sapere"...

      Adónis Barone

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    2. La fumosa riunione tecnica10 novembre 2012 alle ore 10:20

      Ora ci sarà la rincorsa al patteggiamentoooo....

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  60. A me, sarà che sono uno scrittore, che essere uno scrittore non l'ho mai mica capito che vuol dire essere uno scrittore, a me dicevo, sarà che sono uno scrittore ma non so che vuol dire, mi è sempre piaciuto fare il bastian contrario come quando me ne sono andato a scrivere per Bibero-n, che parla di quello che parla, anche se non lo so bene di che parla, e mi piace rompere le uova degli altri, ho deciso insieme a Fabio di commentare questo post al commento 100 che dicono porti bene, ma a me non i numeri non mi portano mai bene, mi portano bene le parole, e mi dispiace, ché parola cento, quella che mi porta più fortuna, chissà quissopra chi già l'ha scritta, sarà sicuramente fortunato, anzi m'ha fregato la fortuna a me, e mo chi me la ridà? la fortuna a me?

    [uscito ieri sul Moglio]

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  61. Esorbitante, eccessivo, stratosferico, indecente lo svilupparsi e il ripiegarsi su sé stesso di questo commentario.
    Nuove dimensioni.
    Ho la pelle d'oca.

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  62. Palestra Dinamic End Aerodinamic10 novembre 2012 alle ore 10:10

    Non ho più commenti

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  63. Mi rivolgo al gestore di questo blog per DIre cHE non perMETTOa NESSUJNO di citare le mIE opere SENZA meTTere il nome del mio ediTORE, IL MIO EDItore CAZZO!!! se non lo CItate che figura ci faccio, avete ca

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  64. ZZo!!! e affanCULo anche questa TAsTIERAD I MERDA.
    dOVETE sempreCI tare il mio EDITORE, avete capito?

    M. Penedetti

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  65. se qualcuno vuole arrivare a 200 ha sbagliato numero e casa...

    a casa dello tasso anno rubato l'attaccapanni dove avevano lasciato il poeta ad essiccarsi...
    è rimasto solo una piuma di oca a segnalare il suo passaggio (cito Veronique).

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  66. Qua somilia alla mia bottega di barbiere in firenze.
    Ma non capisco se sia più scemo il gestore del barbiere o il barbiere...

    RispondiElimina
  67. Questo fantastico thread mi fa venire voglia di aprire i commenti anche al Primo Anore. E' questa la cultura che vogliamo, ma purtroppo nel nostro blog non abbiamo ancora poeti all'altezza di Mario Lo Tasso.
    Grazie davvero, ora sappiamo dove pescare in caso di bisogno e ne terremo conto.

    T. S. Carpa

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  68. Il Grande Giuoco dell'Oca10 novembre 2012 alle ore 11:11

    Il Giuoco dell'Oca è uno dei più antichi e conosciuti giuochi da tavolo. E' il giuoco di pura fortuna, la sorte di ciascuno è determinata esclusivamente dai sol dadi.
    Un tempo, il gioco era una metafora della vita, con i suoi ostacoli da superare e l'obiettivo finale che corrispondeva alla speranza di una lunga esistenza: oggi è semplicemente un passatempo affascinante, non solo per i bambini, reso ancora più attraente dalla bellezza delle illustrazioni e dalle ochette di legno.

    Giocatori: numero infinito
    Età: Da calcolare in base all'era lotassica d'appartenenza
    Dimensioni confezione : Cm(0x0;0x0)

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    Risposte
    1. Mi giuoco la mia grande oca se sotto a questo commento non c'è Inga Leera...

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    2. Rien ne va plus, les jeux sont faits.
      Mi dispiace, Ano, nulla di fatto.
      Che fai, rilanci, ti giuochi la foca?

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  69. Credo che dentro questo commentario si annidi l'assassino di Inga Leera e il ladro dell'attaccapannì di M Lo Tasso.
    Saprò essere più preciso nelle prossime ore.

    RispondiElimina
  70. L'attaccapanni di MLT10 novembre 2012 alle ore 12:14

    Toc toc, c'è Nessuno?

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  71. Il mio prefatore D. Passeri mi ha segnalato questo eccellente post dedicato a uno dei poeti più importanti e decisivi nella mia formazione umana e letteraria. Mi sento in obbligo di intervenire, quindi, per esprimere qui tutta la mia riconoscenza a questa figura paternamente esemplare, custode dei valori più profondi che hanno sempre ispirato la mia vita pubblica e privata. In segno di omaggio, mi permetto di presentare alcuni testi del mio prossimo libro, di imminente uscita presso la “Muratori & Affiliati” (con una nota del caro amico C. Chitto e un cd allegato con musiche del maestro A. Picella). L’ultima sezione dell'opera è tutta dedicata alla figura di Mario Lo Tasso, quale emerge attraverso le parole della sua numerosa prole, della quale ho osato interpretare i sentimenti che anch’io condivido.

    da Piersilvio Lo Tasso

    Voce dell’Amore
    sotto il cappuccio spleen dello spirito
    nella tua voce vitale padre.
    Bestiario dello spirito.

    *

    da Piermarina Lo Tasso

    Poltrona silvestre
    divino velo.
    Giocoso glande.
    Nelle tue nari ridente canzone
    sinistra verginità
    incatenato afrore.

    *

    da Pierferdinando Lo Tasso

    Nelle tue tasche marziale castità
    anima premonitoria
    magia scintillante.
    Intenso festino
    esotica fortezza.

    *

    da Pierluigi Lo Tasso

    Estatico lenimento
    sottomesso unguento.
    Inferno caduco
    celeste madre di Dio.
    Dalle tue ascelle sottomessa consolazione.
    Nelle tue tasche intrepido misticismo
    spericolata magistratura.

    *

    da Piersallustro Lo Tasso

    Spleen appassionato
    tacito lichene
    sacramento di sale.
    Passione del ricordo
    in sgargiante tenuta a strisce verticali.

    S. Biondi

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    Risposte
    1. Piermarina si dà senza risparmio, io la conosco bene.
      Senza nulla togliere ai fratelli, tutti degni di cotanto genitore.

      M. Netti

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    2. Queste poesie mancano di Pato(s)

      Pierbarbara Lo Tasso

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  72. @Inga

    Mi dispiace ma il commento te l'ho dovuto togliere, era troppo pen dente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. strano atteggiamento il tuo, nei blog che contano fai il paladino della libertà di critica, nel tuo censuri decidendo i livelli di pendenza da osservare
      mandare a cagare qualcuno in un contesto improntato allo scambio satirico che demistifica, sia pure in modo sbracato, comportamenti ampiamente diffusi in rete, ti risulta un fatto così esecrabile?
      a me sembri solo uno che non vuole dispiacere a chi sa chi o che cerca accrediti
      auguri per la tua carriera

      padre g. rozzi

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    2. @padre g. rozzi

      Finché non ci sono state frasi ingiuriose o insultanti nei riguardi di terzi io qui non ho mai tolto commenti. Questo thread e altri credo lo testimonino a sufficienza.
      Gli accrediti non li ho mai cercati, nemmeno quando per amicizia potevo, ho sempre pagato il biglietto (settori economicamente abbordabili).

      Se non volevo dispiacere a qualcuno allora non avrei dovuto accettare la metà e più dei commenti qui inseriti, invece ho tolto solo quello dove ho ravvisato un fare pendentemente offensivo da cui ho praticamente sempre cercato di prendere le distanze.

      Hai ragione però a dire che dato il contesto il commento non appariva così esecrabile e forse il mio è stato un errore di valutazione, lo riconosco.
      Ma non accetto (o forse dovrei dire che mi dispiace) che si possa pensare che l'ho fatto per ingraziarmi chicchessia, perché altrimenti nei blog che contano come li chiami tu non avrei rotto le palle a tutto spiano come ho fatto, avrei cercato anche lì delle alleanze (degli accrediti).
      Ed anche qui da questo blog che non conta qualche pernacchia alle finestre l'ho mandata.
      Nel caso del commento incriminato mi sono comportato come altre volte era capitato qui dove per esempio ad un mio post satiresco sulla Polverini qualcuno aveva commentato con toni oltraggiosi che non mi piace ospitare. Era capitato anche nel caso del post su Borghezio. Pensi che mi voglia ingraziare la Polverini e Borghezio? Cerco di tenermi alla larga da certo tipo di commenti e commentari.
      Ripeto forse ho sbagliato a incasellare il commento di Inga in mezzo a questi casi, ma infallibile non sono e non c'è doppiezza nel mio comportamento.

      Ti ringrazio per gli auguri.

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    3. confermo

      padre g. sozzi

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    4. scusate padre pozzi/sozzi/rozzi a me della gent che va a cacà non me ne fott nient (al gabinetto ognuno è sano e libero), vulev dicere ma pi cas sapiss fa nu decalogo su dieci motivi per cui la sampedoria perde sempre?
      o arrispunnite prime e nott che tenimm o derby della terna.

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    5. Gloria manchi tu nell'aria
      manchi ad una mano che lavora piano
      manchi a questa bocca che cibo più non tocca
      e sempre questa storia che lei la chiamo Gloria.
      Gloria sui tuoi fianchi la mattina nasce il sole
      entra odio ed esce amore dal nome gloria.
      Gloria manchi tu nell'aria
      manchi come il sale manchi più del sole
      sciogli questa neve che soffoca il mio petto
      t'aspetto Gloria.
      Gloria (coro: Gloria)
      chiesa di campagna (Gloria)
      acqua nel deserto (Gloria)
      lascio aperto il cuore (Gloria)
      scappa senza far rumore dal lavoro del tuo letto
      dai gradini di un altare ti aspetto Gloria
      ah ah ah ah ah Gloria
      per chi accende il giorno e invece di dormire
      con la memoria torna a un tuffo nei papaveri
      in una terra libera per chi respira nebbia
      per chi respira rabbia.
      per me che senza gloria
      con te nuda sul divano faccio stelle di cartone
      pensando a Gloria
      gloria manchi tu nell'aria
      manchi come il sale manchi più del sole
      sciogli questa neve che soffoca il mio petto
      t'aspetto Gloria.
      Gloria (coro: Gloria)
      chiesa di campagna (Gloria)
      acqua nel deserto (Gloria)
      lascio aperto il cuore (Gloria)
      scappa senza far rumore dal lavoro del tuo letto
      dai gradini di un altare ti aspetto Gloria


      padre u. tozzi

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    6. o' decalog no Gloria... o decalog........

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    7. a me tenetemi fuori da questi giochi su ozzi

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    8. Sfizio d''o culo

      Tengo nu desiderio 'e pacche toste,
      'e chelli ppacche c'appena 'e mmanie,
      te nfuoche e miette 'e mmane p'ati poste;
      e tuocche 'e ccosce, 'e zizze ...e te recrie.

      Culo, quanto sì ' bello quanno abballe!
      Chi me dà vero sfizio si' tu sulo...
      Dinto t' ' o mettarrie cu tutt''e palle!
      Tu me faie 'o cazzo quanto a nu cetrulo!

      padre u. tozzi

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    9. Caro Padre Rozzi,

      ha avuto la sua ora di gloria, ora – per favore – fili via. Sappiamo la sua openione e ci ha fatto molto piacere. Però adesso – non se ne dispiaccia – tolga il disturbo. Qui le critiche sono ben accette, a volte anche pesanti e ci si offende pure, ma in maniera intelligente e costruttiva.
      Lei, ovviamente, non conosce questa maniera…

      Un rimprovero ai Cugiani di Dinano: è un bene ospitare opinioni contrarie e critiche e ci auguriamo che ciò avvenga sempre più spesso sul pontelunare, ma la prossima volta seguite le selezioni a Xfactor con maggior attenzione, facendo opera di filtraggio. Le critiche e posizioni differenti devono esserci, però che siano intelligenti e ponderate.

      Un invito a Inga Leera: non intervenga più, non risponda più a PadreX, davvero non ne vale la pena. Non vede com’è basso e meschino? Ha dapprima scritto a Segnalineri, per poi pretenderne la cancellazione, edulcorando: “Mi sembra ridicola questa difesa biografica che scatta come un coltello a serramanico del tipo: ho fatto questo, ho fatto quello, lei non conosce i miei articoli, ecc. Negli ultimi due anni avrò pubblicato duecento articoli, e parlando solo di letteratura, ma non pretendo che lei li conosca, tantomeno i miei libri, tantomeno cosa ho fatto all’interno di case editrici dove ho lavorato, e neppure i compromessi che ho rifiutato per tener fede a dei principi o le persone di potere che ho mandato affanculo proprio quando potevano servirmi. Se intervengo qui pretendo che lei conosca di me solo ciò che qui le dico.” Sì, caro Pippo Baudo, ma se lei accusa Segnalineri di votare la propria opera ai principi di vendibilità e traducibilità, non le sembra onesto da parte di S. pretendere che lei conosca qualcosa di più di lui oltre il contenuto di qualche romanzo?: che cosa ne pensa della vetrina televisiva, dell’industria culturale, del circuito chiuso della critica accademica ecc… Cioè lei ha mosso delle accuse su S. intellettuale, sul comportamento di S. al di fuori della sua scrittura: le sembra poca cosa chiederle di essere informato sull’attività giornalistica, critica e intellettuale della persona che sta accusando (e offendendo)?
      Dunque, riassumendo: se S. è accusato non può difendersi parlando di sé perché altrimenti è una difesa “individualistica”, non può difendersi dicendo “ho detto questo e scritto questo” perché altrimenti è una difesa “biografica”, se sono accusati lui e la sua generazione non può difendersi e difenderla dicendo “questo autore e quest’altro sono interessanti” perché è una difesa “promozionale”, da “lista della spesa”. Faccia una cosa, caro Padre Rozzi: spieghi lei a S. quali sono le modalità per potersi difendere evitando che lei rubrichi le opinioni altrui e la persona come "uno che non vuole dispiacere a chi sa chi o che cerca accrediti".
      Ma sua una cosa le do ragione: la cultura non è una questione politica. E lei – di destra o di sinistra – ha dimostrato a tutti il suo basso profilo culturale.

      M. P. Harenteh & Gianniola La Noia

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    10. @cirò de ferrarac

      ciruzzo 'o gobbo, restituisci il malloppo!

      grifo

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  73. Dinamo me la pubblichi una poesia pure a me...?
    Poi ci penso io a...

    M.
    L(os). A(accreditos).

    RispondiElimina
  74. Ciao Dinamo, ti andrebbe di fare da medium per le mie poesie dialettiali?
    Contattami.


    Donatello Rettore, Castelfranco Veneto (Treviso, Italy)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il fratello anonimello di dinamo seligneri12 novembre 2012 alle ore 18:33

      Dinamo è allo stadio, rispondo io al suo posto.
      Sì gli interesserebbe fare da medium alle tue poesie.
      Chiamalo la sera dopo le dieci. oppure mandagli una mail (ma senza parolacce oltraggiose...).
      Ciao.

      Elimina
    2. 'O pireto doppiato da un...12 novembre 2012 alle ore 19:28

      'O pireto

      Chiammàteme nu chiàveco,
      chiammàteme fetente;
      ma si faccio nu pireto
      ne godo overamente.

      Si magno pasta e ccicere,
      nzieme cu dduie fasule,
      è nu piacere a ssèntere
      comme scrurreggia 'o culo.

      Sarrà nu brutto vizio;
      ma chi è ca nun 'o tene?
      Anze, è 'o cchiù fesso 'e ll'uommene
      chillo ca s' 'o mantene.

      Ve sfido a contraddirmelo
      ca, si nun fa rummore,
      ve fa piacere 'e sèntere
      'o ppucurillo 'addore.

      E tutte quante, in genere,
      ne fanno grande abuso;
      sulo 'e signure nobbele
      s'appilano 'o pertuse.

      Si uno, per esempio,
      tene delure 'e panza,
      facenne quatto pérete
      fernesce ogne lagnanza.

      Appena 'o culo scàrreca
      te passa tutt''o mmale,
      e puose cu nu pireto
      'o piso 'e nu quintale.

      Si chesto nun succede,
      'a panza cchiù s'abboffa
      e fai na puzza seria:
      se scàrreca na loffa.

      Percio', chi affoca 'o pireto
      è proprio 'o rre d''e fesse,
      perché 'a puzza, è logico,
      se sente sempe 'o stesso.

      E vizio ereditario
      ca tengo da guaglione;
      papà faceva 'o pireto
      chiù forte 'e nu cannone.

      V''o ggiuro, nun esàggero,
      ca na vota, cacanno,
      papà schiattaje nu càntero
      e s'abbuccaje nu scanno.

      E me diceva: E' inutile,
      'o pireto vo' 'o sfoco:
      'a puzza è chiù terribbele
      si 'o caccie a poco a poco.

      Te ponno pure dicere
      ch'è pireto malato,
      ch'è ghiuto int''a milizia
      e ll'hanno rifurmato.

      Ma quando tu lle scàrreche
      nu pirete che vale
      allora lle puo' dicere:
      "Chisto è nu generale"

      Elimina
    3. e tu?
      mi sa che mi piaci di più.
      sei più uomo di lui...

      Donatella Reattore

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    4. pireto sta per legge di pireto o per scorreggiona?

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    5. ano, si dice il principio di PARETO no legge di pireto.
      hai sbagliato...

      Elimina
    6. I cugini di Dinano Seligneri12 novembre 2012 alle ore 22:14

      Andava a piedi nudi per la strada
      mi vide e come un’ombra mi seguì
      Col viso in alto di chi il mondo sfida
      e tiene ai piedi un uomo con un sì.

      Nel cuore aveva un volo di gabbi ani
      ma un corpo di chi ha detto troppi sì.
      Negli occhi la paura del dom ani
      come un ragazzo me ne innamorai.

      La notte lei dormiva sul mio petto
      sentivo il suo respiro su di me
      E poi mi dava i calci dentro il letto
      c’è ancora il suo sapore qui con me.

      Ani ma mia torna a casa tua
      ti aspetterò dovessi odiare queste mura
      Ani ma mia nella stanza tua
      c’è ancora il letto come l’hai lasciato tu.
      Avrei soltanto voglia di sapere [non cercarmi]
      che fine ha fatto e chi sta con lei [non pensarmi]
      se sente ancora freddo nella notte
      se ha sciolto i suoi capelli oppure no.

      Elimina
  75. @ Padre G. Sozzi

    Tu dici:

    *confermo*

    Ma ti rendi conto dell'afrore di ambiguità che semini nell'aria di questo blog? Sono proprio i commenti come il tuo che accendono i flames che mandano in vacca ogni tentativo di discussione.

    Confermi: ma cosa? La risposta di Seligneri a Padre Rozzi? La critica di Padre Rozzi a Seligneri? Non puoi confermare senza specificare cosa, non è corretto. E non puoi nemmeno "confermare" entrambi gli assunti, evidentemente contrastanti: non lo permette il principio di identità, non lo permette il pricipio di contraddizione, non lo permette il principio del terzo escluso.

    Ecco, tu in quel contesto sei proprio il terzo escluso: perché ti intrometti? Quali argomenti hai da portare alla discussione sulla poetica lotassiana che, sia detto per inciso, prima del tuo intervento abilmente provocatorio procedeva alla grande? Di quale convento sei, fratello?

    E soprattutto: hai mai letto i miei versi?

    padre g. pozzi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @ padre g. pozzi

      tralasciando il resto, che non significa niente, tu scrivi:

      *E soprattutto: hai mai letto i miei versi?*

      ma vai a cagare...

      padre g. sozzi


      Elimina
    2. Nulla fu più autoreferenziale d'una cacata.

      padre g. g. tozzi di pene della semola

      Elimina
    3. padre pozzi, dio m'è testimone, io ho provato in tutti i modi a non farla cagare... ma pare impossibile arrestare il flusso...
      me ne scuso, prendendo (rapidamente) le distanze dal corpo del reato...

      Elimina
  76. @ padre g. pozzi

    - principio di *non* contraddizione

    sei del reggimento degli hegeliani scalzi per caso?

    padre S. T. Cozzi

    RispondiElimina
  77. Chiedo scusa a Pierbarbara, ma è solo per non appesantire vieppiù il mio precedente intervento che avevo espunto il suo prezioso contributo. Per farmi perdonare lo pubblico qui, aggiungendo anche quello altrettanto prezioso di Pierveronica.
    Grazie a tutti.

    da Pierbarbara Lo Tasso

    Commosso lenone
    nei tuoi occhi vibrante meriggiare
    sotto il cappuccio allegoria di santità.
    Champagne alla griglia
    distinto accordo.
    Castità di padre

    *


    da Pierveronica Lo Tasso

    Scampanìo del silenzio.
    Folle festosità.
    Impiacentito erotismo.
    Euforia del sottosuolo.
    Festosità di sale
    fecondo karaoke
    a Villa Certosa librarsi d’accatto.

    S. Biondi

    RispondiElimina
  78. Conosco benissimo Dinamo Seligneri, sono tra i pochi, pochissimi, risicatissimi che hanno dimostrato una resistenza sopra la media tra tutte le persone che hanno lavorato per lui al Fondo Mario Lo Tasso di Campobasso. Era un uomo ruvido, irto, sapido, quando arrivava al fondo, sempre in ritardo, non salutava, cancellava ogni nostro commento mentale al primo sguardo, ci insultava, si chiudeva nel suo grande studio e si metteva a sentire le canzoni di Nino D'Angelo e usciva per i suoi pantagruelici pranzi. Ricordo che la sua preferita era questa: http://www.youtube.com/watch?v=PRLTwB51ggo, ci aveva costretti tutti ad impararla a memoria, ci interrogava, se steccavamo, ci toglieva la parola per due mesi, una collega non ha mai parlato.
    Era maniaco di Lo Tasso sapeva parlarne anche all'indietro, bustrofedicamente, araldicamente, eroicamente... E' stato lui a farmi capire che per scrivere bene dovevo scrivere male ma bene, un po' l'uno un po' l'altro, dovevo scordarmi tutto, imparare da zero, ricordarmi tutto, lasciarmi il pizzetto... Lo Tasso era il suo mentore, una bestia rara, un fiore spuntato durante lo scoppio della seconda bomba atomica...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. caro e. grevi, la tua analisi è condivisibile ma rischia di lasciare molte zone d'ombra se, come fai tu, ometti un particolare di non poco conto. l'atteggiamento di ds è del tutto comprensibile, secondo me, soprattutto se riguardato come forma di reazione, sia pure a prima vista spropositata, al duro percorso iniziatico, ermeneutico-disintossicante, al quale aveva dovuto sottoporsi negli anni dell'adolescenza e della prima giovinezza. sai bene, e non puoi dimenticarlo, che era partito praticamente da qui:

      http://www.youtube.com/watch?v=aOLynl-Yxo4

      ti sei chiesto perché, dall'enorme corpus scrittorio di inediti lotassiani, abbia scelto proprio questo testo? semplicemente perché il buon mario ha saputo ricordargli in questa lirica, con un paio di accorte metafore e senza forzare la mano sul versante espressionistico, un passato di innegabili sofferenze e rinunce (la pattuglia di molliche sul tavolo, il vecchio forno annerito dal pane e dai dolci).

      sono del parere che l'estenuante lavoro critico che ds sta conducendo per portare alla luce e far conoscere come merita questo importante lascito poetico, sia anche un po' un atto di riconoscenza verso chi ha saputo indicargli la strada giusta per uscire dal tunnel, col suo concreto esempio di morigeratezza alimentare.

      e beato lui che è riuscito ad uscirne, io ci sono dentro fino al collo.

      g. a. castrolessa

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    2. Poeta883 (in trasferta da gliùtubb)13 novembre 2012 alle ore 00:22

      SEI GRADE NINO  SOLO CHE OGGI NON BASTA MILLELIRE PER UN CONTO OGGI CI VOGLIONO MINIMO 200 EURO A SERA PER UNA PUTTANA CHE DICE DI ESSERE VERGINE INVECE LA DATA A MEZZA CITTA' E STA CON TE SOLO PER IL TUO CONTO IN BANCA , L'AUTO ECC.

      SIETE TUTTE MANTENUTE NON AVETE LA CLASSE PER MERITARE QUESTE CANZONI PUTTANE DI MERDA SCHIFOSE SVERGOGNATE SIETE LO SCHIFO DI QUESTA TERRA.......

      Elimina
    3. castrolessa,
      tvb + tfb (tuti vid biutifull + tuti fai biutiful -
      io so' sempre stato magro, cazzo vuoi?)... Lo Tasso c'aveva la panza però, a sinistra.

      Elimina
    4. Poeta883 (in trasferta da gliùtubb)13 novembre 2012 alle ore 00:30

      @g. a. castrolessa

      Stai trolleggiando come un dannato questo bel blog poetico del signor Dinamo Segnalineri: ma nn ti vergogni?

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    5. Poeta883 (in trasferta da gliùtubb)13 novembre 2012 alle ore 00:33

      Sono felice (non Raspone) di questa comunanza d'intenti col signor Segnalineri.
      @castrolessa, si sposti e ci faccia godere lo spettacolo del mondo (in streaming). Grazie.

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    6. Clarissa Gambeallaria13 novembre 2012 alle ore 00:37

      @e grevi

      <3 <3 <3 <3

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    7. Mi spiace che castrolessa sia nella juve fino al collo.

      Il boemo

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    8. ahò ma quanto magna castrolessa? pe’ me i critici come i preti devono da esse chiodi.
      ce da di' però che policoro me bagna per quanto castrolessa magna...

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    9. @pdc

      quanto sei grevi.

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    10. p'oche moine. ve ingrevido tutte.

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    11. Paolo dimostra di aver vissuto in inga lterra. sii più meno grevi

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    12. Dicesi: la leggerezza dell'ala destra.
      Ma nun semo fatti per capirce...

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    13. Il nutrizionista delle dive13 novembre 2012 alle ore 03:16

      @Castrolessa

      Se sei interessato a perdere peso con un sana alimentazione metti mi piace https://www.facebook.com/herbalifedistribuzioneindipendente sarò lieto di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno

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  79. il fratello anonimello di dinamo seligneri12 novembre 2012 alle ore 23:44

    dinamo seligneri spiega ai lettori del suo blog le norme per commentare: qui

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  80. Io sono di Chiasso. Ho proprio il condominio davanti al confine. Mi sento svizzero al 100%: ma faccio bene?


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    1. Dipende da dove vai a mettere la benza

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    2. se tu potresti guidare dove andresti a mettere la benza? cerca di sforzarti e importante

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    3. @Palo
      Anziché il combustibile, potresti usare come parametro le puttane o i putt ani.

      Facci sapere

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    4. Avrei una domanda per l'Ano che mi precede: sei di Crevalcore per caso te?

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    5. non sono di crevalcore se è questo che vuoi sapere.

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    6. *sei di Crevalcore per caso te?*

      Risposta evasiva.
      Hai scelto di non essere di Crevalcore o è stata una casualità?


      padre g. pozzi

      Elimina
    7. @padre

      Feci vibrare così tanto la Sua nipotina (m.), da meritarmi un 8 in pagella. Un bollettino de guera...

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    8. @padre g. pozzi, s. biondi, poeta888

      E' una situazione che impressiona qualsiasi italiano turista di primo pelo in Brasile. Il verbo "ficar" è molto usato con vari significati: restare, stare, diventare, rimanere, apparire. Quindi, "fica" può significare qualsiasi di questi verbi nella terza persona singolare. Tutto qui. Io mi impressionai quando un amico 22 anni fa, mi disse "fica a vontade" che in realtá significava "resta quanto vuoi" e non quello che pensate voi maliziosi.

      Fissato

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  81. Risposte
    1. FRANCESCA SANNNNIPOLI13 novembre 2012 alle ore 01:12

      AOOOO

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    2. FRANCESCA SANNNNIPOLI13 novembre 2012 alle ore 01:13

      AOOOO

      UN FRANCESCO TOTTI RIGENERATO DOPO LA CURA ZEMAN

      Elimina
    3. Ciài raggione. Il rigone non c'era. Infatti stamo in austerity.

      Un saluto al boemo.

      Elimina
  82. la bisnonna di mario lo tasso13 novembre 2012 alle ore 01:18

    PS:
    vi piace divertirvi con un povero vecchio come Lo tasso per di più morto.
    prendetevela con quelli della tazza vostra!
    è facile eh così
    VIGLIACCHI FIGABBBONDI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La poesia di Lo Tasso era sòla al mondo.
      Nun ciàveva e nun cià arberi genealoggici.

      'A nonni', vatte a magna' er sapone...

      Elimina
  83. Ah, ma 'na curiosità. 'Sto Segnalineri che menzionava er Poeta883, chi cazz'è?

    RispondiElimina
  84. Bella donna Inga Leera...

    RispondiElimina
  85. Mancano 17 commenti per toccare quota 200 (COMMENTI al NULLA!)

    VERGOGNA!

    Felice Raspone

    RispondiElimina
  86. CON ERCUBANOROMANO

    Lo TASO VA MOLTO LONTANO!!!!!!!

    RispondiElimina
  87. mi sembrate andare tutti troppo di fretta e l'analisi in profondità ne risente per qualità e durata. qualcuno poi consuma tutte le cartucce già nell'approccio. se serve, io sono qua per voi.

    Rita R. Dante

    RispondiElimina
  88. di quelle amanti più giovani e forti13 novembre 2012 alle ore 09:46

    sono patricia l'amante di mario lo tasso.
    non avevo mai letto questa sua poesia. mi ha fato lacrimare. il forno a muro, gli animali pagliati, le briciole di pane sono a casa mia... che cucciolone che era! dinamo pure è venuto a casa mia lo sapeva che mario in questa poesia non parla di casa sua. che filibustiere pubblicare una poesia su casa mia!
    a paolettodicanio, ti piaciono i biscotti fatti in casa? poi venire pure tu a mangiare da me.

    suonami
    piano ammazzato

    RispondiElimina
  89. Boemo te devi a da sta zitto

    uno de la sponda gggiusta

    RispondiElimina
  90. un rapper se(n)tante di acqua minerale13 novembre 2012 alle ore 10:33

    Ho letto che dinamo seligneri stava al flash mob di sabato a roma per gagnamstyle... e stamo ancora qua a legge le cazzate di dinamo seligneri?

    IO VOTO I CUGINI, ALMENO C'HANNO UN RITMO, NO STILE, MICA GAGNAMSTYLE Là COME CAZZO SI SCRIVE

    RispondiElimina
  91. nel nuovo cd ci sono tutti i colori della nostra vita.

    RispondiElimina
  92. manca il blu jeans

    RispondiElimina
  93. ma mo pure i cuggini cremonini?

    rapper
    ci sono andato embè? sei padre rozzi tu che devi farmi la predica?

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  94. @ g. a. castrolessa

    ormai sei completamente fuori, non ti accorgi nemmeno che continuando a partecipare a questo sguaiato forum-culo sottoboschivo vai perdendo il residuo di credibilità accademica che ti era rimasta. ma cosa ti sta succedendo? tratti da pari a pari un sedicente studioso e critico di nome dinamo seligneri: ma chi è? cosa ha scritto? che titoli può vantare? su quali riviste ha pubblicato i suoi lavori? su quali giornali recensisce? in quale ateneo insegna? ma dài, ripigliati, ammesso che tu sia ancora in tempo, la tesi di l'aurea che hai assegnato su lo tasso sta già facendo ridere l'italia intera...

    a.g. policorte

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    Risposte
    1. sono totalbody d'accordo colla poetessa a g policorte.
      però faccio notare che dietro al nominniolo dinamo seligneri potrebbe benissimo celarsi un noto accademico di fame romana.
      stateve accuort

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    2. @ a. g. policorte

      ma vai a cagare

      Inga Leera

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