La letteratura russa



L'altro giorno mi sono attardato; penso di essermi quasi addormentato dov'ero. Così quando mi sono mezzo risvegliato, ho visto la ditta di pulizie che iniziava il suo lavoro, spray, stracci, palette, grembiuli. Mi è tornata in mente la mia vecchia idea che le cose meno letterarie sono le cose più belle in assoluto da vedere e da scrivere. Ma nel frattempo essendo cogli anni diventato sempre più sciocco ho portato avanti il ragionamento (o indietro, se dio vuole). E ho pensato che quelli che intendono la letteratura come la intendo io non fanno altro che provare ad allargare il campo del letterario, conquistargli nuovi spazi, nuove immagini, nuove frasi, nuova espressione, rendendo letterario ciò che per sua costituzione letterario non è, e che per quella strana strada letterario per forza di cose diventa. Questo mi ha dato un po' di sconforto, ma poi ho pure pensato che io non ci posso far niente, ché a me in letteratura piace ciò che più è lontano dal letterario; che nella vita mi piace di più quello che è più lontano dalla vita; e dei pensieri ciò che più si discosta dai pensieri; quindi niente, forse l'unica soluzione è non scrivere, per non ingabbiare nulla e nessuno; ho guardato ancora per un po' chi faceva le pulizie, che bestemmiava contro il mondo emerso e lo schifo occultato e non ho potuto fare altro che scrivere questo pezzo brutto che ho scritto, visto che non c'è niente di meglio che scrivere un pezzo brutto per andare a letto e dormire sogni tranquilli. Il vecchio tema dello scrivere per dormire... e ci si ricasca sempre.
La letteratura russa però è la mia letteratura preferita. 

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