Lettera dal disonore biondo: 1) Stile
scrittore strafissato collo stile |
Cari miei scrittori strasfissiati collo stile personale, ma non avete letto l'Ulisse, dove James Joyce strapazza con una cattiveria senza precedenti tutti i bamboli, tutti gli stili degli scrittori, ne fa a pezzi uno-due a capitolo, e poi tutti tutt'insieme col fluido interiore?
Non capite che uno può svegliarsi la mattina e vestirsi di punk e la sera uscire al mond ano con il frac come Groucho Marx?
Non capite che Nessuna Scrittura può tradurvi? E tradurre niente? tanto meno la vita. Anzi, è proprio la fissità ad uno stile, il suo essere corazza armata della convenzione identitaria (ad appuntamento), la sua rarefazione in un formato retorico: è proprio tutto questo ad assomigliare alla morte.
Possibile che vi devo aprire gli occhi io? Uno sfrattato delle lettere? Un fagiolo? Un michelaccio?
Scrittore strapazzato dai colleghi perché scettico e canzonatorio cogli stilisti delle passerelle milanesi |
questa "cosa" dello stile ti sta facendo andare fuori di testa? non ti tieni più?!?
RispondiEliminaChe dire dello stile, oggi sembra che tutti parlino la stessa lingua e mastichino il medesimo stile. I contenuti debbo ammettere che m'attirano.
RispondiElimina'Rarefazione in formato retorico', interessante.
chissà se vuol dire qualcosa il club silencio http://www.youtube.com/watch?v=Ysro_PAPcAU&feature=related
RispondiEliminaDiscepolo, anche a me attirano molto i contenuti, s detti in un certo modo, come penso anche a te.
Sulla lingua italiana avrei un post(icino)... mbò, sono cose più grandi di noi, mica stiamo al caffè Giubbe Rosse...
forse a "rarefazione", in questo senso, gli è sinonimo "concrezione", o giù di là. sono movimenti di riduzione.
ciao a tutti
Quando uno dice stile pensa sempre al proprio, e chi pensa allo stile non è uno scrittore importante, almeno io non ne conosco uno.
RispondiEliminaPiù o meno lo so con chi ce l'hai, ma loro non saranno mai artisti, al massimo accademici affidabili: non s'è mai visto l'accademia favorire qualcosa di vivo.
PS: che tu e Massimo facciate le didascalie alla Massino mi piace, ma ho visto che le fa anche Mozzi, e ciò mi pare strano... e le fa anche gente veramente del cazzo...
Larry, ti piace Rebecca Del Rio?
RispondiEliminaSulle didascalie: non ho problemi a riconoscere paternità di nessuna sorta, anzi, ho capito che mi piace una cifra cacare nei bagni altrui (nevvero?), anzi che sono più bravo a far lì che da me. Però, le didascalie così non le ho copiate da te, perché c'è chi le faceva così giapprima di Larry Massino primo.
Se vuoi ti do l'indirizzo del sito. Non scherzo. lo fa da parecchio. http://ferroviedellostatoreclami.blogspot.com/
e siccome l'ho trovata anche da altri lidi, penso che sia un modo che precede la rete internet.
Sono già nelle filiere del ragno.
Con questo non voglio dire che millanti, ma che hai inventato la cosiddetta acca calda.
Se vuoi facciamo una ricerca e vediamo chi merita davvero il brevetto. Giacché, potrebbero esserci diversi ceppi d'invenzione da cui discendono altrettanti ragni e così via- mi piacciono le ricerche filologiche, quelle che partono dai testimoni manoscritti per rintracciare le lezioni... ecc.
Se ti va c'attiviamo.
MA
Il problema, you say, è che Mozzi non le sa fare, porca Tebe. ed ora, date le sue quotazioni popolari (?!), si prenderà il brevetto lui
non è che il precursore è Dalì? oppure diciamo che è dalla Cantatrice calva di Ionesco?
RispondiEliminaDinamo, forse mi sono espresso male, ma io non ho mai detto che le didascalie umoristiche erano di mia invenzione, ho solo detto, o volevo solo dire, che in questo momento siamo diversi a usare questa idiozia per fare i brillanti nei nostri salottini. Vabbè, smetto.
RispondiEliminaQuesto è un blog gestito e visitato da matti.
RispondiEliminaCordialmente
dino
In Campana, ragazzi! :)
RispondiEliminailMatt., La Sentinella
L'unico *stile* che riconosco, ormai, sta tutto nella *capacità* che uno scrittore, o un poeta, ha, o *non* ha affatto, di usare lo *stilo* in modo a(c)-corto e con-sapevole - al fine ultimo di non imbrattare pagine inutilmente, lasciandovi unicamente il segno indelebile di soverchie cazzate.
RispondiEliminaSic stantibus (il) rebus, l'i-taglia letteraria è un deserto di stile e, al con-tempo, una foresta lusso-ragg(h)iante di soverchianti indelebilità cazzatarie.
fm