Casa d'appuntamenti eremitici

anche gli eremiti hanno cominciato da piccoli
L'estetica non è che una matriosca dove nascondere la bestialità della vita.
Qualcuno disse al di là del grande mare oceanico che la poesia era una città. La poesia figuratevi se è una città. Allora potrebbe essere anche un cane, o l'inferno, o una coperta.
Bella l'idea di Alain Robbe-Grillet di sfuggire dagli antropomorfismi: l'idea è bella, la sua mise en page è un dito nell'occhio... dall'uomo non si scappa, nevvero?
Finora la mia vena anacoretica è stata fiaccata dal bisogno di femmine fresche o abbrutite, fa lo stesso.
Un buon asceta dovrebbe stare senza lazi che lo ritirino nel recinto dove è ammucchiato l'informe branco ominide almeno per cinque mesi, altrimenti è un dilettante: facesse lo sciopero della fame per il diritto alla dose di cianuro quotidiano.
Se Robbe-Grillet avesse fatto un po' di sano eremitaggio oggi non avrebbe appesantito colle sue escrescenze scritte la Biblioteca Babelica del Mondo nuovo .
Nessuno spirito di buon sugo può permettersi di non essere cariato dall'amore per l'ascetismo, molto più di quanto non lo sia dalle dottrine epicuree o dalle passioni estetiche, tanto più che una dissipazione completa di sé stessi attraverso il piacere o una iperdeterminazione di sé stessi attraverso uno stoccaggio di intimismi o preghiere sono due passaggi che dovrebbero portare alla stessa conclusione, la Vita, o l'Esistenza. Più in là c'è solo un altro centimetro di vita, la morte, cui qualcosa può essere accostato, forse l'espropriazione mistica.




(Ogni tot  di post benini, abbiate pazienza, posso permettermi un post malamente come questo) 

Commenti

  1. Questo è un gran post.:-)Ciao..sempre prossimi al centimetro in là.

    RispondiElimina
  2. benvenuto Sonnambulo e grazie. ciao

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari del mese

Una risposta al signor M. che ci scrive da lontano per parlare di immagini elettorali, o forse con intenti morali assoluti

Le ragazze con il grilletto facile

I sogni non si raccontano a digiuno (ma in questo caso, si può)