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Nazionali indiani mentre precipita un commento insidioso
Alla Nazione Indiana va dato il merito d'aver preso soldamente il toro per le corna, senza la cui ratta soppressione oggi tali indiani non potrebbero dormire su sette guancialini d'alloro, quella  pianta crespa et ornativa che unge di tanto lustro chi fa il dottore. 
I fatti sono noti ai no(t)i. 
Stecchiti ovvero spremuti al muro come sigarette o gechi arrampicatori i pochi malfidati che a casa loro commentavano senza giacere perpendicolari sotto il loro tetragono opinionismo (questi malfidati sono figuri da compatire pure lori, però, ché perdevano un mare di tempo dietro a un mare di  pantomime e cianciate straripato dentro un porticciuolo per barchette di carta straccia), oggi, quindi, scuoiati i malfidati, gli impresari, gli allenatori e i famigli della nazionale indiana possono godersi prima di tutto la primizia, e in subordine la zuccherosa licenza di produrre impunemente i loro scialbi e piatti contenuti senza alcun timore d'essere beffati (anche se, le beffe, in quel sito, sono sempre state con solerzia rimosse).
I commenti, che sarebbero sintomi di buona civiltà, quanto meno perché abbattono le abituali barriere architettoniche tra dottori feudatari e piccoli fantozzi in sedia a rotelle, servono in vero, dopo la scomparsa dei malfidati, per non allontanare questi secondi (paoli)villaggi subalterni dall'osanna quotidiano, per tenere ancora piena la Chiesa, dato che del pubblico, almeno numericamente (e alle loro messe ce n'è sempre poco, fidatevi), hanno ancora bisogno; non lo toglieranno subito subito, voglio dire, l'angolo Dìcci la tua forza e coraggio maggio ih.
Poi è nato un altro black blog letterario, come si chiama?, Le parole e le cose, che non sembra manco male, se non fosse che alla prima difficoltà il più preparato grembiulino rosa del corso di Lettere Moderne,  Gilda Policastro (secondo me dura come una pigna), non avesse perso staffe e briglie davanti a qualche miserabile, salvo poi mandare al confino il buon fantasista strologo e accademico inaffidabile Larry Massino, sempre più dimissionario... 
Purtroppo questi autori sono lì per tenersi in salute a vicenza, allora, colla scusa del vaccino e delle malattie veneree, somministrano a chicchessia trattamenti sanitari obbligatori, così da tenerli sempre sotto il calcio, a portata d'ammutinamento. Novità. 
Sulla signora Loredana Lipperini e i suoi bidoni concettuali.... lasciamo vincere...
A Giulio Mozzi auguro, dopo settimane dove ha tangibilmente dimostrato a quali risultati d'apprendimento creativo si arriva nella sua bottega padovana -pubblicando uno strappacuore romanzo a puntate... auguro a GM che tanti altri scelgano di recarsi ai suoi corsi ma proprio tanti così la concorrenza diventa imbattibile; gli auguro anche di trovare una réclame finale ché prima o poi bisognerà scegliere che cosa fare da grandi... 
almeno, me lo facci per me, dopo tutti questi lasciti che le lascio, non faccia più videolezioni... favore.
Potrei dire anche a Minima et Moralia di Minimum Fax che avere un sito solo per fare i propri comodi e spacciarlo per roba opinionistica non è essere simpatici, ma non ho voglia di bruciarmi un contatto così prezioso per i miei poemi bucolici da pubblicare entro qualche mese dal varo dei lavori. 


E' domenica, andate allo stadio colle famiglie intere, con tutto il plotone nasalingo, compresi i vecchi che stanno sempre sotto le piante d'eucalipto a respirare o al bar seduti sulle ginocchia delle badanti di sangue, oppure restate a casa ma senza sprecare l'occasione di picchiare, magari riflilandogli solo una bussa, la vostra moglie che si passa le unghie collo smalto o approfittare dell'esterno zoo dove canguri con borse di coniglio saltellano per il corso per sparare qualche colpo contro Green Peace.  
Insomma  non ci pensate...

Commenti

  1. se fossi qualcuno di NI ti pagherei per la pubblicità che fai...
    non sei ancora stufo di parlarne?!?

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  2. a me non sembrano spot pubblicitari. mbo

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  3. NI è un evidente caso di obesità culturale.
    Gli obesi pensano solo a magna'.
    La critica letteraria come mestiere la trovo ripugnante.
    Meglio fare il portiere.

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