Stasera vi propongo questi tre spezzoni del cortometraggio Dal Paradiso , con Andrea Cambi e Carlo Monni (regia di Giovanni Cioni), che danno un assaggio dell'arte comica corpica e linguale di Cambi (e anche del grande Monni, ma il post è su Andrea Cambi), che aveva un potenziale d'attore immenso, una mimica ed un portamento che raramente ho visto tutti in un corpo solo, e che se ne è andato troppo presto... uno che non sto qui a fare il compitino a dire che ha fatto cinema teatro e televisione, partendo colle macchiette e i personaggi in Aria/Vernice fresca con Conti ed alti comici di giro, fino al teatro col Monni e i film con Vanzina, Virzì, Paci ( Andata e ritorno) e Panariello (ed altri registi), ma soprattutto con La cena del grande Ettore Scola - film molto bello che consiglio di vedervi se non avete già... Mi dispiaccio di non poter postare il cortometraggio per lo intiero ma oltre a non avercelo, non lo proprio trovo da nessuna parte, manco a voler smontare sca...
Non so che dire Dinamo: molte canzoni di Battiato sono legate ad alcuni momenti belli della mia vita.
RispondiEliminaIn realtà lui, nonostante sia indiscutibilmente un cagone a livello umano, aveva operato a suo tempo una piccola rivoluzione nel campo della canzonetta: testi letterari, riferimenti supercolti (Guenon e compagnia bella) mescolato a una notevole accessibilià melodica.
Insomma non era proprio l'ultimo dei pirla.
Senza contare che i primissimi album (Fetus, Pollution, L'Egitto prima delle sabbie, L'Era del cinghiale bianco e anche Patriots) sono originalissimi.
Il crollo verticale nella superbia e nella merda è avvenuto a metà degli anni novanta con lo spocchioso nichilista Sgalambro.
Da lì in poi ti do pienamente ragione: non solo è sopravvalutatissimo, ma è francamente inutile e fastidioso e schifoso.
Certo, non raggiunge i livelli di fastidio e inutilità della sua concittadina Carmen Consoli, che incarna l'essere-cagone. Ontologicamente cagona. E inutile.
La condannerei a vita a fare la cassiera alla Coop, senza speranza di redenzione.
Il Franco no, dai, lui almeno per vent'anni è stato quanto di meglio c'era in giro in Italia in un mare di merda.
Poi sono opinioni, eh.
Capisco la tua opinione Massimo, ben argomentata per altro. La mia invece è una semplice e "superficiale" sensazione alla macchia, visto che non seguo Battiato per lungo, e quello che m'è entrato nelle orecchie è stato più un avanzo di cultura musicale pop alla quale ho sovrapposto un interesse abbastanza limitato.
RispondiEliminaDico però che mi pare che Battiato ci marcia un tantino troppo e questo si vede, sia nel personaggio, sia nella parte iperculturale che mi dà parecchio fastidio. L'ipercolto è una categoria intellettuale che un artista deve necessariamente sfilettare se non sgambettare nelle proprie opere, per mezzo di vari accorgimenti che sicuramente conosci benissimo, altrimenti si svagona nella pantomima saccente se non nel tronfio, nello sfoggio esibizionista. Che poi ci siano nel suo riportorio delle bellissime canzoni, accessibili e più calibrate non ci piove. Ma è proprio qui il punto: andrebbe rivalutato verso il basso, non verso il baratro capiamoci, ma declassato di qualche scalino. Tutto qui.