Ultimi due racconti sulla campagna elettorale brasiliana. Da non perdere
I voti che non ti ho dato
Guardate, io non lo so se ci sarà una grande affluenza alle urne domenica (c'è chi dice primo partito gli astenuti) e sinceramente non lo voglio manco sapere, ma a casa mia 'sti giorni c'è stata l'affluenza massima di ospiti degli ultimi anni, penso si sia viaggiato sul 90-95% di persone al giorno (rispetto ai posti a sedere), che poi venivano tutti ovviamente per cercarmi il voto, un viavai che non vi dico - c'è stato pure un momento che, non lo nascondo, ho pensato vuoi vedè che sti scemi si so' sbagliati, hanno capito male pure dove si deve andare a votare, ché rispetto all'asilo nido, che fa da seggio, casa mia sta di strada... tante volte, a perdersi, è un attimo, mica no.
Pure l'altra mattina presto, per esempio, sento il cane che abbaia e il rumore di uno scuterone, potevano essere le sette e mezza, mi affaccio sul balcone... ma non ci stava un signore colla faccia da gattone che mi fa "sono ..., vengo per Coso sindaco... vi lascio il giornale nostro qua a la cassetta della posta" "va bene" "buona giornata" "anche a lei". Mi piace infatti che durante la campagna elettorale sono tutti molto educati e buoni. Nei giorni normali alle sette e mezza non viene nessuno. Pure se vai al bar, certi musi lunghi e sfottenti... in campagna elettorale, invece, la persona riscopre la cordialità e la parola dolce. Non è sempre un male.
Comunque, a parte il gattone, ne sono venuti tantissimi a chiedere il voto casa per casa nella contrada... tutta gente conosciuta, chi più chi meno.
Io, essendo meridionale di nascita, ho sempre chiesto cosa offrivano. Loro all'inizio hanno fatto un po' gli gnorri nel senso che hanno cacciato di tasca tipo il programma elettorale, ché a memoria non lo sapevano, e i facsimile delle schede con attaccato il santino, io gli ho detto no no, quello va bene, li so, dico a livello di favori, che offrite? Ahh, ha detto uno. Ho capito.
Pure l'altra mattina presto, per esempio, sento il cane che abbaia e il rumore di uno scuterone, potevano essere le sette e mezza, mi affaccio sul balcone... ma non ci stava un signore colla faccia da gattone che mi fa "sono ..., vengo per Coso sindaco... vi lascio il giornale nostro qua a la cassetta della posta" "va bene" "buona giornata" "anche a lei". Mi piace infatti che durante la campagna elettorale sono tutti molto educati e buoni. Nei giorni normali alle sette e mezza non viene nessuno. Pure se vai al bar, certi musi lunghi e sfottenti... in campagna elettorale, invece, la persona riscopre la cordialità e la parola dolce. Non è sempre un male.
Comunque, a parte il gattone, ne sono venuti tantissimi a chiedere il voto casa per casa nella contrada... tutta gente conosciuta, chi più chi meno.
Io, essendo meridionale di nascita, ho sempre chiesto cosa offrivano. Loro all'inizio hanno fatto un po' gli gnorri nel senso che hanno cacciato di tasca tipo il programma elettorale, ché a memoria non lo sapevano, e i facsimile delle schede con attaccato il santino, io gli ho detto no no, quello va bene, li so, dico a livello di favori, che offrite? Ahh, ha detto uno. Ho capito.
Mentre loro mi dicevano questi favori io per non perdere diciamo il filo del discorso e non distrarmi sempre come facevo a scuola ché poi tornavo a casa e non ci avevo capito niente ho preso il taccuino di cui ho detto le volte passate e mi segnavo tutte le promesse di favori che mi facevano, così poi dopo la chiusura delle campagne elettorali potevo scegliere con più calma e sicurezza.
Con alcuni sono stato cordialissimo, li ho fatti pure accomodare a casa, ho fatto il caffè, la cocacola, i complimenti di rito; con altri abbiamo parlato dal cancello. A simpatia. Coll'avvocatessa mia, per esempio, che s'è candidata ('sta tornata c'è stato il boom degli avvocati... che lavorano poco), e che io ho assoldata perché mi sono venuti sopra colla macchina rischiando di ammazzarmi, ad ottobre passato, l'ho lasciata lì a parlare da fuori il cancello, ché mò che deve chiedere il voto, sta stronza, mi viene fino a casa, quando la chiamo per sapere a che punto sta la pratica dell'incidente manco mi risponde al telefono... ma si può? si mantiene?
Con alcuni sono stato cordialissimo, li ho fatti pure accomodare a casa, ho fatto il caffè, la cocacola, i complimenti di rito; con altri abbiamo parlato dal cancello. A simpatia. Coll'avvocatessa mia, per esempio, che s'è candidata ('sta tornata c'è stato il boom degli avvocati... che lavorano poco), e che io ho assoldata perché mi sono venuti sopra colla macchina rischiando di ammazzarmi, ad ottobre passato, l'ho lasciata lì a parlare da fuori il cancello, ché mò che deve chiedere il voto, sta stronza, mi viene fino a casa, quando la chiamo per sapere a che punto sta la pratica dell'incidente manco mi risponde al telefono... ma si può? si mantiene?
Dal canto mio, comunque, ho promesso di votare 25 persone tra candidati sindaci e preferenze. Forse ho strafatto, anche perché il mio seggio dove vado a votare, la mia circoscrizione cioè, non è grandissima, quindi si vede subito se uno ha mantenuto le promesse oppure no e poi quelli dei partiti c'hanno tutti dei fogli A4, lo so bene, con scritto sopra tutti i nomi delle persone e le stime famiglia per famiglia, chi li vota sicuro, di chi né sì né no, nì, di chi non-si-sa ancora, di chi bisogna tornarci, di chi ci si deve ancora andare, di chi vota disgiunto, di chi vota unto, di chi tiene 'na famiglia co' dieci voti, chi cinque, chi uno, chi lascia perde ecc. Insomma, ti sgamano subito. Io però ho fatto anche un altro ragionamento un po' contorto: ho detto se prometto il voto a tutti, e io ne sono uno, mi posso aggrappare un po' anche agli altri elettori del seggio mio, a come votano loro, e confondermi nella mischia dei voti loro... vattelo a ricapere per filo e per segno il voto mio poi... tanto, molti sbaglieranno, altri non si ricordano, qualcun altro fa il furbone pure lui. Non li accontenterò tutti, però secondo me almeno cinque sei se mi va bene li posso gabbare. Penso. Forse mi sbaglio, non lo so... ché poi io, in realtà, a votare, detto francamente, manco ci vado...
Notturno elettorale
Qualche sera fa, a spasso cogli amici, si faceva un grande schiamazzo manco si fosse più dei giovincelli, era tardi, per qualche strano motivo il paese per qualche oretta era pure rimasto al buio a causa di uno stranissimo oscuramento, non bellico, elettrico, coi lampioni smorti, i vicoli del fetido centro storico completamente ottenebrati e invisibili, così quando è tornata la luce ci siamo ritrovati in una piazza secondaria a ridere e sparar cazzate, pure a squarciagola, diciamo, ché a tazze si stava tutti belli che unti.... Ad un certo punto, metti che erano le tre di notte, pure le quattro, abbiamo alzato il naso dalla piazza, c'erano le finestre spalancate e la luce accesa di una sede di partito molto importante che mira a guidare il paese verso l'uscita dalla crisi e il miglioramento dei servizi e della vita dei cittadini. A me è sembrato un atto di grande coraggio e solerzia stare ancora a lavorare alle tre di notte per la comunità e ho detto "hai visto coso? stanno ancora aperti..." e un mio compagno ha detto a voce alta "scè, si sarà scurdato di spegne' la luce ieri sera..."... Siccome aveva parlato forte, si è affacciata una persona da quella finestra e ha detto "oh, cumbà, è li tre di notte... perché non ve ne iete a durmì a la cas'?" dimostrando una antipatichineria assurda, del tutto atipica in una campagna elettorale... Menomale che dentro a 'sta lista non l'ho promesso a nessuno, il voto.
Nel frattempo a Cannes è arrivata Uma Thurman, con un vestito fa-vo-lo-so
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