L'arte di trollare
In questo numero del Ponte lunare ho voluto fare un doveroso omaggio agli amici troll che di solito saltabeccano qui da me.
Ho copiato di seguito i commentari dei due post con la massima affluenza trollica mai raggiunta sopra a sto blog, si tratta dei post Una poesia di Lo Tasso su Torna l'autunno letture dure e Una storia d'amore se è una storia d'amore è una storia d'amore a distanza (casomai qualcuno volesse andare a vedere gli originali).
Per me fu un grande onore avere quassopra tante voci e scritture artistiche. Li ringrazio tutti.
Prima di lasciarvi al loro spettacolo che io ritengo senza mezzi termini il più bel fatto d'arte successo in rete negli ultimi tempi (e gli sono ben 512 commenti mica cazzi!), volevo dire che sono presenti nel commentario alcuni interventi di amici blogger, se hanno fastidio di essere stati pubblicati in un mio post, non hanno che da comunicarmelo.
A tutti buona lettura
Ho copiato di seguito i commentari dei due post con la massima affluenza trollica mai raggiunta sopra a sto blog, si tratta dei post Una poesia di Lo Tasso su Torna l'autunno letture dure e Una storia d'amore se è una storia d'amore è una storia d'amore a distanza (casomai qualcuno volesse andare a vedere gli originali).
Per me fu un grande onore avere quassopra tante voci e scritture artistiche. Li ringrazio tutti.
Prima di lasciarvi al loro spettacolo che io ritengo senza mezzi termini il più bel fatto d'arte successo in rete negli ultimi tempi (e gli sono ben 512 commenti mica cazzi!), volevo dire che sono presenti nel commentario alcuni interventi di amici blogger, se hanno fastidio di essere stati pubblicati in un mio post, non hanno che da comunicarmelo.
A tutti buona lettura
- Anonimo04 novembre 2012 17:03Linguisticamente parlando, era no zozzoRispondiElimina
vada per l'ignobel...
Matteo Lo Tasso, figlio der poeta Mario.
ps sta per uscì un libro mio su papà. s'entitola "Papà m'ha messo al mondo e m'ha imparato a legge e scrive" - Anonimo04 novembre 2012 17:22matteo, spero che non se la sia presa, il mio era davvero un complimento al suo papà, o un complemento, adesso non ho un vocabolario sotto manoRispondiElimina
pensavo che era un delitto fargli avere uno qualsiasi dei premi in circolazione, tutti fetenziati e lestofantati e accupolati come sono, il premio (ig)nobel almeno è pulito e dopo che l'hai vinto hai pure la certezza che non finisci nei blog professorali e soprattutto che nessun* critichessin* ti recensisce, che sarebbe la morte civile per chiunque, figuriamoci per un poeta talentato come il suo genitore
comprerò sicuramente una coppia del suo libro sul suo papà e sono contenta che lei lo abbia doverosamente scritto, immagino per pura riconoscenza filiale
e invero, non capita tutti i giorni che il papà che ti ha messo al mondo poi ti abbia pure imparato a legge e scrive
bravi entrambi, direi
Inga Leera - Anonimo04 novembre 2012 17:34*** più lo tasso per tutti ***RispondiElimina
Tino S. Fila
("Giulianova Fan Club" - Sezione Villa San Martino - Arcore) - Anonimo04 novembre 2012 17:35ma che of fesso, l'ignobel mi piace, e so che sarebbe piaciuto anche al mio povero babbo che si toglieva le bucce di bocca per darci da mangnà... e ogni sera ci leggeva (ddù palle) la poesia sul padre suo che stava alla stalla a mugne li vacche, e alla mamma sua che stava pure issa alla stalla a mugne il padre... e la poesia dei capretti e quella dell'erba medica... e della zuppa de fascioli... ci ho scritto tutto sur libro, tutto. che nasce figli de poeta mica è tutta ssà pacchia sa?RispondiElimina
però a babbo je voleveno bene pure li pietre, e io l'apprezzo che lei je vò dà lu premio ignobile che invece è lu più nobbile, perché vor dì che je vole bene pure lei. e mo nun me faccia a da chiagne, sennò me se sciolgono le lenti a contatto e ce vedo come er tasso...
grazie a tutto quanti - Anonimo04 novembre 2012 17:47Mario Lo TaxiRispondiElimina
Milano
02 4567y7oS
"sarà lì fra quattro minuti"
- Anonimo04 novembre 2012 17:58matteo, la prego, non si vergogni della sua commozione, così naturale, così vera, così tangibile, è un sentimento umanissimo oggi in disuso ma capace di farci sentire lei e suo papà tanto vicini, tanto nostri simili, tanto desiderosi noi e abbisognosi di emularvi in queste vostre qualitàRispondiElimina
e comunque, come si fa a non voler bene al lo tasso poeta, capace di regalarci versi così commoventi, così umani, così naturali, così tangibili
mi piacerebbe esser diventato vecchio
come Lorenz colle oche,
invece sono diventato vecchio come un tasso
e di oche c'è solo io con mia moglie
che pulisce le porte e dà la caccia alle
mosche come una visionaria di un niente
volante
un quadretto familiare che sublima il dato personale e ci proietta tutti in quella dimensione universale a cui tutti aspiriamo: invecchiare continuando a dar da mangiare alle oche, nella loro lingua, e soprattutto a dare ancora la caccia a quel "niente volante" (oh, il sublime lo tassico!) che sono le nostre vicende terragne
dio abbia in gloria il lo tasso padre (e tra mille anni anche il lo tasso figlio)
Inga Leera - Anonimo04 novembre 2012 18:09Grazie, Inga Leera, mi aveva ditto Dinamo che eravate genti buoni ma non pensavo così tanto da piacervi le lacrime anche dello tasso minore. ho sempre avuto paura della gente che era studiato, mo se sapevo che a studiare si poteva rimanere gente bravi ci andavo pure io alla scuola... mannaggia a me che mi credevo che alla scuola ti insegnavano solo a rubbà cull cervello, a me invece mi piacev arrubbà colli mani. allora col bene esempio vostro mi scrivo alla scuola serala.RispondiElimina
non vi preoccupate per il libro, io lo scritto ma poi ci ha pensato dinamo a aggiustarlo per l'italiano. anche se non mi fido tanto che delle volte ci ho messo degli errori apposta tipo ho studiato senz'acca e dinamo non se n'è accorto... non vorrei ma mi sa che è più ignorante di me.
grazie assai a tutti.
anche che mi avete chiamato il taxi.
matteo - Anonimo04 novembre 2012 23:21anche io vogliamo dare la mia benedizione a questo luminoso virgulto della nobile e sana pianta poetica italianaRispondiElimina
i suoi versi sono chiari come sorgenti e sinceri come botti di buon montepulciano appena spillato, sempre alla portata di tutti, leggerli è come mangiare un piatto di rintrocili al ragù di castrato
va portato da esempio, anche nelle fiere paesane se è il caso, e inalberato ogni giorno come un amuleto solare contro tutti quei poeti oscuri, gnostici e insatanati, che spargono tenebre nel popolo con la loro nefanda influenza
i blog dai nomi più strani sono i loro antri stregoneschi e i loro testi, letti al contrario, sono dei veri e propri inni al maligno e a ogni nefanditudine spacciata per arte
statene alla larga e frequentate solo posti come questo che sa dare ospitalità a queste opere sante, non al parto di mestatori oscurantisti che seminano solo vento e tempesta
ho visto intere famiglie, soprattutto contadine, rovinate e dissolte come neve al sole insieme ai loro campi perché qualcuno vi aveva piantato i loro libri e le loro insane poesie e prose
sì, gridiamolo tutti, gridiamolo in coro come ci suggerisce il fratello con lo sfilatino: più lo tasso per tutti, dai sagrati alla rete un solo grido si levi contro la falsa cultura e i falsi valori che propone
guardate invece quale esempio di levità e di purezza promana dalle sue parole; il verbo limpido di un uomo che alla sua veneranda età, piuttosto che spararsi le ultime cartucce di deboscia onanistica davanti a un sito porno, porta le oche al pascolo, proprio come nella parabola evangelica del buon pastore; non solo, ma ci parla pure, come san Francesco con gli uccelli più volatili, e poi, con verecondo occhio, se ne rimane a guardare la sua anziana sposa che gli spolvera lo stipite
che gioia, che brillìo del cuore
la presenza e la forza dello spirito sono potenti in quest’uomo
laudetur
Padre Ermen&Gildo - Anonimo05 novembre 2012 10:00davvero un poeta nel pieno della sua maturità ideativa ed espressivaRispondiElimina
g. a. castrolessa
- Anonimo05 novembre 2012 10:07Padre, però mi sa che a papà mio il suo discorso blog boni blog cattivi non gli piaceva se glielo facevate davanti. manco i santoni gli piacevano.RispondiElimina
però a me m'ha messo le educazioni e io la saluto.
mattè lo tasso - Anonimo06 novembre 2012 16:03una nota a margine: sto leggendo proprio in questi giorni il volume degli atti, curato da maria, di una seduta spiritica alla quale hanno partecipato, in veste di evocati, silvina, victoria, felisberto, adolfo, macedonio, jorge luis e mago zurlì in veste di moderatore (“Nadie escribía cartas de amor a sus amigos, porque nos odiaban secretamente y esfurbiciaban el uno contra el otro cuando el otro no estaba presente”, Barcelona/Paris, Sex Bracal/Fallimard, s. a.).RispondiElimina
lo consiglio a tutti vivamente, io l’ho comprato proprio a parigi, dove vado spesso con la mia fidanzata e dove, frugando tra le bancarelle dei bouquinistes, sui quais della Seine, sulla riva droite, dal pont Marie al quai du Louvre, e sulla riva gauche, dal quai de la Tournelle al quai Voltaire, è ancora possibile immergersi in quella dimensione, da noi ormai completamente perduta, capace di restituire ai nostri sensi e al nostro spirito, offesi dalla buzzurraggine dei tempi e dall’insipienza della plebaglia che ci circonda, tutto il bouquet di umori e odori della letteratura e dell’arte, cioè della vita vera. ne parlavo proprio l’altra sera con emanuele, mentre cenavamo in un ristorante tipico di trastevere, e io gli illustravo il progetto del mio prossimo romanzo, del quale, come cercavo di spiegargli, mi piacerebbe preparasse subito una prefazione illustrativa prima ancora di leggerlo (ma solo perché non l’ho manco iniziato e non so proprio cosa scrivere).
perché intervengo qui? non certo per fare pubblicità alle mie cose o perché, come pensa qualche malelingua, appena leggo un intervento di g. a. castrolessa o di a. g. policorte mi precipito anch’io, tanto per fargli capire che se non si occupano di me sono due emeriti stronzi, altro che critichi e critichessi di vaglia, ma solo per portare un fattivo contributo all’intelligenza dell’opera del lo tasso e, se possibile, sciogliere un nodo problematico di natura esistenziale che mi tormenta ormai da qualche anno.
nel volume curato da maria, alla quale sarò sempre eternamente grato per avermi introdotto alla presenza di jorge luis, all’hotel londra palace di venezia, da pagina 27 (ventisette) a pagina 29 (ventinove) si dà proprio conto di un acceso diverbio tra macedonio e victoria, con il primo che rimprovera alla seconda di non aver mai rivelato, nemmeno a adolfo, il fatto che il «manoscritto di brodie» di jorge luis fosse il plagio di un’opera, «la brodeide», di uno sconosciuto poeta italiano, "el tejón”, che aveva messo in versi alcune ricette tipiche della sua terra. segue la cronaca di uno scazzo che stava degenerando e che solo le arti taumaturgiche di mago zurlì sono riuscite a ricomporre e a ricondurre nell’ambito di una normale dialettica tra fantasmi.
è stata una vera e propria rivelazione, perché solo allora mi sono ricordato che quando mi ero trovato al cospetto di jorge luis (all’hotel londra palace di venezia, introdotto al cospetto del maestro da maria, come ho detto solo un attimo fa ma è sempre meglio ribadirlo, così anche voi sapete con chi avete a che fare), nel congedarmi in fretta e furia per tornare in albergo e cambiarmi, visto che per l’emozione di di stare lì di fronte (enfrente) al mio idolo mi ero bagnati gli slip), avevo prestato poca attenzione alle parole che il vate mi aveva indirizzato in forma di saluto e di auspicio: «recuerda, chico: si quieres ser un escritor en tu vida, usted tiene que seguir los pasos del tejón”.
“el tejón”, lo tasso! ora sì che tutte le tessere sono al loro posto! ora sì che avete finalmente capito, grazie a me, l’importanza del nostro, il suo ruolo cruciale negli snodi della letteratura mondiale del novecento (e io ho finalmente il soggetto per il mio prossimo romanzo).
s. gafuri - Anonimo06 novembre 2012 18:13Il giorno dei Morti gli ò portato un ficus.RispondiElimina
Mi toccava.
Rosa La Mante - Anonimo06 novembre 2012 18:18ps: s. gufari, ti prego di non importunarmi alle 4 (quattro) di notte! ma soltanto alle 4 (quattro) di pomeriggio. faccio volentieri 4 (quattro) chiacchiere con te. l'osài.RispondiElimina
smack
Rosa La Mante
- A.G. Castrocaro06 novembre 2012 18:36L’edizione 2012 del Festival di Castrocaro ha visto la partecipazione di oltre 350 concorrenti e, secondo ciò che gli organizzatori affermano, la prossima edizione vedrà ancora più partecipanti alla selezione.RispondiElimina
Il Festival di Castrocaro, gara canora per giovani emergenti, ha una storia che nasce nel 1957. Come per la madre dei concorsi canori in Italia, il Festival di Sanremo, anche il Festival di Castrocaro ha come appendice la serata finale in diretta TV. Ma non solo.
Quest’anno le semifinali hanno toccato 10 città e l’effetto notorietà della manifestazione si è fatta sentire dal numero di richiesta di partecipazione in esponenziale aumento. Per l’edizione del Festival di Castrocaro 2013, la cui direzione artistica è di Massimo Cotto, la formula non cambia.
Per accedere alle fasi finali bisogna frequentare l’Accademia oppure sottoporsi alle selezioni. L’Accademia è curata da professionisti del mondo dell’autorialità, della discografia, addetti ai lavori del settore. Dopo la fase più squisitamente teorica, 70 degli 80 promossi dell’Accademia, insieme ai vincitori del Festival Partner (ex Friend & Friend Festival), avranno accesso alla fase dei quarti di finale. I restanti 10 allievi si sfideranno sul fronte degli inediti.
Dal 2014 il vincitore del Festival di Castrocaro parteciperà alla rassegna regina, il festival di Sanremo.
Continuano, dunque, le gare canore alla ricerca di talenti musicali italiani. Ma la musica made in Italy è sempre più figlia di talent show e meno di brani e lavori importanti o di interpreti fini delle sette note, segno dei tempi che cambiano o dei consumatori meno educati alla musica?
- Le pummarole e le cosce06 novembre 2012 18:39???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????!?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????RispondiElimina
- Anonimo06 novembre 2012 18:49Ciao Dinamo Seligneri, sono uno scrittore siciliano di g(i)alli, per quest'anno ho scritto un romanzo sul calcio della lega pro prima divisione che fa di nome "Il giorno della c vetta". Volevo chiederti il permesso di rubare alcuni versi di Lo Tasso e metterli come epigrafe. Posso? Lo chiedi tu a Matteo Lo Tasso?RispondiElimina
Grazie.
Fammi sapere.
Margherito Mozziantino.
- Anonimo06 novembre 2012 21:29tranne pochi esempi di stile superiore, tutto il resto del thread è cialtroneria allo stato puroRispondiElimina
siamo all'asilo mariuccia del commentario sbracatorio in salsa similsatirica andata a male, all'orestelionellismo e al leogullottismo infeisbuccato e tuittettante da segaioli della battuta in libera uscita permanente da ogni forma, fosse pure allo stato larvale o semiabortito, di pensiero
lo tasso non meritava tutto questo
Inga Leera (tutti) - Anonimo06 novembre 2012 23:06Credo che Inga Leera abbia perfettamente ragione. Mi dispiace dirlo perché mi sta proprio sulle palle, quasi più di Priore, ma è così. E pensare che stavo per postare un’anticipazione del saggio su Mario Lo Tasso che ho appena licenziato per il prossimo numero di “AlfaBeota”, ma a queste condizioni me ne guardo bene, sarebbe come gettare perle ai porci, e io, e lo dico in tutta modestia e consapevolezza, da poeta e filosofo "laureato" quale sono (lo ribadisce sempre in ogni intervista, e a ragione, pure il mio amico F. Pagliacci – e come dargli torto!), non posso certo permettermi di spendere qui anche solo un’oncia della mia reputazione, in questo sottobosco di scrittori e poeti frustrati che riconosco uno a uno anche dietro i loro ridicoli nick.RispondiElimina
Mi ero gettato anima e corpo nella stesura del lavoro su Lo Tasso, operazione non certo semplice, non solo per la complessità della materia (anche Sarkos, Peschonnic e Vitron sono sostanzialmente del mio stesso avviso, pur muovendo nei loro saggi da prospettive diverse dalla mia sul versante dell’analisi e dell’interpretazione dei testi del poeta abbruzzese), ma soprattutto perché negli ultimi tempi mi ero fatto un mazzo tanto per portare a termine quell’autentica arrampicata sugli specchi che è il saggio che ho appena consegnato agli annali Nazionali: trasformare un poetastro mediocre, che scrive praticamente coi piedi, senza un minimo di originalità e di stile proprio, e cioè V. Cisternino, in un gigante della letteratura, e le sue “Risme”, un immondo centone di cazzate già lette e digerite a fatica quaranta-cinquanta anni fa, in un geniale capolavoro della verseggiatura del nuovo millennio. Eh sì, che s’adda fa’ pe campà (e pe pubblica’), come dice sempre il mio buon compare Fifì le Parisien!
A. Francese
p.s.
Vengo a sapere proprio in questo momento che anche il mio amico A. Laos era in procinto di postare qui nei commenti una versione in prosa, in giapponese, di “torna l’autunno letture dure”. Considerato l’andazzo, però, ha decisamente rinunciato, pur con enorme rammarico, perché era riuscito a coinvolgere nel progetto di traduzione la grande poetessa nipponica Urjna Sujmurj. Lo stesso dicasi anche di M. Marziale che, a quanto mi comunica or ora via mail, non pubblicherà più l’e-book del Lo Tasso già programmato per domani mattina alle h 06.16 in allegato al suo bollettino quotidiano “Gnammm-Gnammm”.
E non sapete cosa vi siete persi… - Ragazzi e tutti gli intervenuti, vi siete comportati malissimo con Lo Tasso nonostante l'inizio incoraggiante e positivissimo. Penso che non posterò più sue poesie qui, visto che Matteo Lo Tasso è in bagno a piangere che si sta facendo pure una pera (gliel'ho dovuta sbucciare io col cortellino a serramanico, mi sono scalpellato le mani)...RispondiElimina
Sono molto deluso. Avete cacato a piene chiappe sulla memoria di Mario... da oggi in poi pubblicherò solo racconti rosa e le figurine panini.
Addio - Anonimo07 novembre 2012 16:59scusa, @francese, ma non sei tu quello che si incazza quando qualcuno pubblica in un blog il contenuto di una mail privata?RispondiElimina
che figura ci faccio adesso con gli amici della camera a pois quando scoprono che stavo per pubblicare un e-book di queste ciofeche lo tossiche?
m. marziale - Anonimo08 novembre 2012 08:42non conoscevo questo poeta ma visto lo schieramento di critici intervenuti credo si tratti di un autore veramente importanteRispondiElimina
grazie per avermelo fatto conoscere, cercherò le sue opere
Nunzio Vobis - Anonimo08 novembre 2012 14:27anche a me piace molto lo tasso, lo stò leggendo più più volte scoprendo sempre un pò di cose nuoveRispondiElimina
ringrazzio anch'io per questa scoperta e questo blog lo messo subito nei miei preferiti, pero devo dire che mi piace anche cisternino che secondo me un pò a lo tasso lo copia perchè anche lui ha la riga più lunga e verso la fine la riga più corta e anche la riga di una sola parola e quacche volta in mezzo
grazzie a tutti e scusate lo sfoco ma ci tenevo a favvelo sapere
Gustavo Melo - Anonimo08 novembre 2012 23:15A me ricorda Luzi, il secondo Luzi, oppure il terzo Luzi, non certo il primo Luzi, come mi sembra faccia capolino da qualche intervento che pure qui ho letto. Ho provato e riprovato a girare e a rigirare le papere del Lo Tasso e, anche se non galleggiano, mi sembrano ben attente a consustanziarsi col magma metafisico che le trascina nel gorgo dell'inesprimibile come un afasico guinzaglio di materiale sub-lunare. Sì, lo so bene, qualcuno potrebbe dirmi che quelRispondiElimina
"oltrepassare
pagina novantanove
per arrivare
finalmente
a pagina
cento"
più che una rivelazione o un correlativo epifanico si risolve in una sorta di "merineggiare pallido e assorto", da primo della classe che con finta apertura apocalittico-operaista ci rende edotti della conquista delle tavole pitagoriche (e se si trattasse, invece, di un riflesso orfico molto ben dissimulato?), ma credo che la sprezzatura sia voluttuosamente e aristocraticamente naturale, e in questa naturalezza epitalamica e ipotalassemica, capace di inglobare in volo il dato classista e dialettico della materia semi-lavorata, credo di intravedere il nocciolo duro della poetica lotassiana, la sua artificiosa e apodittica serenata finale a una stagione plebea ormai irrimediabilmente perduta e fuori quadro (così come lo sfogo di Priore, del resto, lasciava chiaramente intendere, se si prescinde dal suo intento evidentemente pre-critico e para-denigratorio).
D. Lo Iovine
- Anonimo09 novembre 2012 09:53Ecco, lo chiedo sempre in tutti i blog dove ho piacere di commentare: ma perché i gestori non intervengono e censurano quelli che impediscono un sano confronto tra coloro che vorrebbero soltanto parlare di letteratura?RispondiElimina
Non so perché ciò avviene, ma capisco benissimo perché studiosi del calibro di Priore, Francese, Castrolessa, Policorte, Gafuri e tanti altri poi non si fanno più vedere.
Un po' di serietà, per favore, lo diceva sempre anche Luzi, e lo hanno ribadito ultimamente anche Trovelli e Morettino, che, di questo passo, si finisce tutti in una vera e propria dittatura oclocratica.
Se continua così, qui non metterò più piede.
D. Lo Iovine
- Anonimo09 novembre 2012 13:33Ho letto ultimamente che si può amare Lo Tasso solo se si ama davvero l'umanità. Lo Iovine che dice di voler bene a Lo Tasso non altrettanto mi pare vuol bene all'umanità. Secondo il sillogismo, non dovrebbe allora amare nemmeno Lo Tasso.RispondiElimina
inviato di Tele Aristo - Anonimo09 novembre 2012 17:18Io invece Lo Tasso lo ano, da molti anni, fin dalla giovinezza. Lo ano a tal punto che ne ho fatto il protagonista del mio prossimo romanzo, che narra appunto la storia di questo nostro anore (purtroppo)solo platonico.RispondiElimina
W. Ziti
- Anonimo09 novembre 2012 18:15oggi uno studente è venuto a chiedermi la tesi su lo tassoRispondiElimina
g. a. castrolessa
- Anonimo09 novembre 2012 18:47haiku (lo) tossicoRispondiElimina
d'autunno mario
libera nos a tasso
di interesse
Urjna Sujmurj
- Franco "Cicciu" Crespicapelli09 novembre 2012 19:31Se un giorno dovessi inciampare nuovamente in questo genere di poesie (poesie?), giuro su dio che all'autore gliele suono, fosse anche con una mazza da baseball. Ne ho anche per Urjna Sujmurj.RispondiElimina
Vi piscio in testa, blatte!
fcc
- Anonimo09 novembre 2012 19:54CINQUANTA commenti sul NULLA!RispondiElimina
VERGOGNA!
Felice Raspone - Qualcuno potrà dire che le poesie di Lo Tasso non sono poesie, e va bene, ma il suo autore ha cercato di imitare la disposizione delle righe che ha visto fin dal primo libro di poesie della sua vita.RispondiElimina
Quindi senza alcuna nozione di poesia, quest'uomo ha tentato di fare poesia. Con questo intento ha proposto (tramite me) le sue improbe fatiche.
Stasera siamo arrivati, grazie a dei troll dice qualcuno, al commento numero cinquanta. E a centinaia di centinaia sono arrivate le visualizzazioni. Ciò rende felice il sottoscriba perché vuol dire che la poesia, anche se non è poesia, ha i suoi lettori e suscita corposi interessi.
Vi ringrazio tutti. Anche i più critici.
Buonanotte al secchio.
- Anonimo09 novembre 2012 20:56eh sì, tira più un verso di lo tasso che tutti i decaloghi e i vibratori di g. pozzi e i prodigi farmacologici della raccontessina messi assiemeRispondiElimina
e tutto ciò è cosa buona e giusta
Inga Leera
- Anonimo09 novembre 2012 21:33La Poesia del Lo Casso mi ha cambiato la vita!RispondiElimina
Holga Ceschczek
- Anonimo09 novembre 2012 21:58ma lo sai che le lagrime lotossiche sono miracolose, quasi più delle cazzate in serie di padre g. pozzi?RispondiElimina
pensa, i suoi devoti ci fanno la doccia mane&sera
e vibrano, vibrano, alcun* vengono in diretta, mentre comment-ano...
al posto della busta, posso scegliere l'osteria?
Inga Leera
- Anonimo09 novembre 2012 22:02p.s.RispondiElimina
sai qual è la stranezza più strana e stranita e straniante di questo 3d?
il fatto che non sia ancora intervenuto il dottor r. truffagni
ma non dispero
Inga Leera
- nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo09 novembre 2012 22:09NoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooRispondiElimina
Truffagni nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo - LUIZITO ZUAREZ09 novembre 2012 22:37ESTO ES UN BLOG MUY RARO! VERDAD!RispondiElimina
MR DINAMO Y 10 MAS (COMO UN EQUIPO FUT BOLERO), DEFIENDE EN EL AREA, RECUPERA PELO EN EL MEDIO SE HACE EL PASE Y HACE EL GOL. PATEA LOS TIROS LIBRES QUE MAS QUIEREN. SOLO LE FALTA LEVANTAR EL CORNER E IR A CABECEAR Y HACER EL GOL! O El TROLL TAMBIEN!
GRANDE SENOR DINAMO!
VALE!
- Anonimo09 novembre 2012 22:41Manca 1 commento per toccare i 70 COMMENTI al NULLA!RispondiElimina
VERGOGNA!
Felice Raspone - il direttorio09 novembre 2012 22:46SI RENDE NOTORispondiElimina
A tutti quelli che vogliono sapere pure quanti peli ha nel culo Lo Tasso non daremo i suoi dati ana grafici.
Agli altri invece li daremo.
E qui, per inciso, non si vendono i biglietti del pullman. - sento l'estate tutto l'anno09 novembre 2012 22:52invito i troll che ci stanno qua dentro a connettersi colla play station e vi faccio un paniere tanto a fifa 2012-2013.RispondiElimina
- Anonimo09 novembre 2012 22:55Vi ho scoperti solo oggi, mentre ero in giro per la rete.RispondiElimina
Vi seguirò.
A. N. Dante
- Il fantasmo di Mario Lo Tasso09 novembre 2012 23:13questa è la fine dei blog.RispondiElimina
nemmanco i romani della decadenza.
mi fate schifo. e io di schifo ne havevo visto abbastanza.
- Anonimo09 novembre 2012 23:16ohhh vulet fa li person serieeeeeeee!RispondiElimina
i morti si lasciano in pace al loro riposo...
mpuzzete godere mai!
Il bastone della vecchiaia di M Lo Tasso - Michelina Obamalamenti09 novembre 2012 23:20Chiedo l'intervento di Amnesty International!RispondiElimina
- Alvaro Mortali09 novembre 2012 23:39E' disponibile l'opera del Nostro in formato ePub?RispondiElimina
Grazie.
- Anonimo09 novembre 2012 23:49Ho ascoltato queste poesia. Queste parole che erano confinate nel cuore, hanno trovato uno spazio, una libertà, un mondo.RispondiElimina
Il sole, l’aria, il mare, la passeggiata, rubati. Le oche, le oche. le oche!
La lingua carnale, il contatto, il corpo, la fame di natura, di vento-
bellezze scomparse- erano nella voce.
Ho visto propio le oca, ho sentito propio l’aria, la pioggia, ho fatto il respiro con le oche
ma ho sentito anche come sono prigionieri questi corpi, come tutto è stretto nel petto, come si sogna il mondo nella fattoria al chiuso- come l’ingiustizia regna, come il poeta è l’ultima difensa, come pagano nel corpo, nell’immobilità.
Non è un sacrificio voluto- scrivere è desiderio di vivere, la merda è carnale, festa- non ombra di depressione. Accuso il ladri di galline chi ha fatto prigione della vita d'un oca
La scrittura non si ferma. Ha trovato il suo posto, il suo sole, il suo mare.
Accuso chi ha fatto più difficile la passeggiata, l’amore, il mare, la danza.
Ma non hanno rubato qualcosa che è sempre in noi, la sensualità del quotidiano, perché anche in una stanza, si puo avvertire la musica della pioggia, una carezza, una luce giusta, il verso di una oca si puo gustare il silenzio pieno, si puo sentire il rumore, si puo vedere un albero, assaggiare la pasta e faggioli.
Ecco quello che volevo dire a tutti i poeti e a tutte le oche che vivono nell’ombra:
il mondo- i corpi- sono vicini- forse dietro un velo- ma sono.
Giuseppina - Anonimo10 novembre 2012 00:00scusa giuseppina ma hai dei parenti in francia? sei sicura di non chiamarti véronique?RispondiElimina
comunque mi hai commosso, mario non avrebbe potuto desiderare un commento più bello e intenso di questo
Fifì le Parisien
- Feliciano Di Bari10 novembre 2012 00:54Paese mio che stai sulla collinaRispondiElimina
disteso come un vecchio addormentato
La noia I'abbandono e niente sono la tua malattia
Paese mio, ti lascio vado via.
Che sará ', che sará ', che sará '
che sará ' della mia vita, chi lo sa?
So far tutto o forse niente
ma domani si vedra'
e sara', sara', quel che sara'.
Gli amici miei son quasi tutti via
e gli altri partiranno dopo me
peccato perche' stavo bene in loro compagnia
Ma tutto passa, tutto se ne va.
Che sará ', che sará ', che sará '.
che sara' della mia vita, chi lo sa?
Con me porto la chitarra
se la notte piangero'
una nenia di paese suonero'
Amore mio, ti bacio sulla bocca
che fu la fonte del mio primo amore
Ti do l'appuntamento
come e quando non lo so
Ma so soltanto che ritornero'
Che sará ', che sará ', che sará '.
che sara' della mia vita, chi lo sa?
Con me porto la chitarra
se la notte piangero'
una nenia di paese suonero'
Che sará ', che sará ', che sará '.
che sara' della mia vita, chi lo sa?
Con me porto la chitarra
se la notte piangero'
una nenia di paese suonero' - Aldaldo Triscardi10 novembre 2012 07:21RASPONE, BREVEMENDE GRAZZIE, DOBBIAMO DARE SBAZZIO AL NOSDRO SBONZOR: LE BOESIE DEL GRANDE MARIO LO TASSO!RispondiElimina
DOPO LA BOESIA GONDINUEREMO GOL PROGIESSO E IL MOVIOLONE DELLE BOESIE DEL GRANDE MARIO!
- La famosa riunione tecnica10 novembre 2012 09:06Ragazzi, per favore, facciamo pareggio.RispondiElimina
L'obiettivo, per fare male, per non farci male, è non arrivare a quota cento commenti. Dai ragazzi! Sarebbe bellissimoooooooaaaa non arrivare a cento. Eppoi scusate Mario non arriva a pagina cento del suo libro e lor signori sì...
AGGHIACCIANTE
- Naolo Pori10 novembre 2012 09:17A me, sarà che sono uno scrittore, che essere uno scrittore non l'ho mai mica capito che vuol dire essere uno scrittore, a me dicevo, sarà che sono uno scrittore ma non so che vuol dire, mi è sempre piaciuto fare il bastian contrario come quando me ne sono andato a scrivere per Bibero-n, che parla di quello che parla, anche se non lo so bene di che parla, e mi piace rompere le uova degli altri, ho deciso insieme a Fabio di commentare questo post al commento 100 che dicono porti bene, ma a me non i numeri non mi portano mai bene, mi portano bene le parole, e mi dispiace, ché parola cento, quella che mi porta più fortuna, chissà quissopra chi già l'ha scritta, sarà sicuramente fortunato, anzi m'ha fregato la fortuna a me, e mo chi me la ridà? la fortuna a me?RispondiElimina
[uscito ieri sul Moglio] - Plutonio Toresco10 novembre 2012 10:08Esorbitante, eccessivo, stratosferico, indecente lo svilupparsi e il ripiegarsi su sé stesso di questo commentario.RispondiElimina
Nuove dimensioni.
Ho la pelle d'oca. - Anonimo10 novembre 2012 10:16Mi rivolgo al gestore di questo blog per DIre cHE non perMETTOa NESSUJNO di citare le mIE opere SENZA meTTere il nome del mio ediTORE, IL MIO EDItore CAZZO!!! se non lo CItate che figura ci faccio, avete caRispondiElimina
- Anonimo10 novembre 2012 10:18ZZo!!! e affanCULo anche questa TAsTIERAD I MERDA.RispondiElimina
dOVETE sempreCI tare il mio EDITORE, avete capito?
M. Penedetti - Anonimo10 novembre 2012 10:27se qualcuno vuole arrivare a 200 ha sbagliato numero e casa...RispondiElimina
a casa dello tasso anno rubato l'attaccapanni dove avevano lasciato il poeta ad essiccarsi...
è rimasto solo una piuma di oca a segnalare il suo passaggio (cito Veronique). - Burchiello10 novembre 2012 10:31Qua somilia alla mia bottega di barbiere in firenze.RispondiElimina
Ma non capisco se sia più scemo il gestore del barbiere o il barbiere... - Anonimo10 novembre 2012 10:32Questo fantastico thread mi fa venire voglia di aprire i commenti anche al Primo Anore. E' questa la cultura che vogliamo, ma purtroppo nel nostro blog non abbiamo ancora poeti all'altezza di Mario Lo Tasso.RispondiElimina
Grazie davvero, ora sappiamo dove pescare in caso di bisogno e ne terremo conto.
T. S. Carpa - Il Grande Giuoco dell'Oca10 novembre 2012 11:11Il Giuoco dell'Oca è uno dei più antichi e conosciuti giuochi da tavolo. E' il giuoco di pura fortuna, la sorte di ciascuno è determinata esclusivamente dai sol dadi.RispondiElimina
Un tempo, il gioco era una metafora della vita, con i suoi ostacoli da superare e l'obiettivo finale che corrispondeva alla speranza di una lunga esistenza: oggi è semplicemente un passatempo affascinante, non solo per i bambini, reso ancora più attraente dalla bellezza delle illustrazioni e dalle ochette di legno.
Giocatori: numero infinito
Età: Da calcolare in base all'era lotassica d'appartenenza
Dimensioni confezione : Cm(0x0;0x0)
- Er cule Poirot10 novembre 2012 11:16Credo che dentro questo commentario si annidi l'assassino di Inga Leera e il ladro dell'attaccapannì di M Lo Tasso.RispondiElimina
Saprò essere più preciso nelle prossime ore.
- Anonimo10 novembre 2012 15:08Il mio prefatore D. Passeri mi ha segnalato questo eccellente post dedicato a uno dei poeti più importanti e decisivi nella mia formazione umana e letteraria. Mi sento in obbligo di intervenire, quindi, per esprimere qui tutta la mia riconoscenza a questa figura paternamente esemplare, custode dei valori più profondi che hanno sempre ispirato la mia vita pubblica e privata. In segno di omaggio, mi permetto di presentare alcuni testi del mio prossimo libro, di imminente uscita presso la “Muratori & Affiliati” (con una nota del caro amico C. Chitto e un cd allegato con musiche del maestro A. Picella). L’ultima sezione dell'opera è tutta dedicata alla figura di Mario Lo Tasso, quale emerge attraverso le parole della sua numerosa prole, della quale ho osato interpretare i sentimenti che anch’io condivido.RispondiElimina
da Piersilvio Lo Tasso
Voce dell’Amore
sotto il cappuccio spleen dello spirito
nella tua voce vitale padre.
Bestiario dello spirito.
*
da Piermarina Lo Tasso
Poltrona silvestre
divino velo.
Giocoso glande.
Nelle tue nari ridente canzone
sinistra verginità
incatenato afrore.
*
da Pierferdinando Lo Tasso
Nelle tue tasche marziale castità
anima premonitoria
magia scintillante.
Intenso festino
esotica fortezza.
*
da Pierluigi Lo Tasso
Estatico lenimento
sottomesso unguento.
Inferno caduco
celeste madre di Dio.
Dalle tue ascelle sottomessa consolazione.
Nelle tue tasche intrepido misticismo
spericolata magistratura.
*
da Piersallustro Lo Tasso
Spleen appassionato
tacito lichene
sacramento di sale.
Passione del ricordo
in sgargiante tenuta a strisce verticali.
S. Biondi
- Anonimo12 novembre 2012 17:58Ciao Dinamo, ti andrebbe di fare da medium per le mie poesie dialettiali?RispondiElimina
Contattami.
Donatello Rettore, Castelfranco Veneto (Treviso, Italy)
- Anonimo12 novembre 2012 23:01@ Padre G. SozziRispondiElimina
Tu dici:
*confermo*
Ma ti rendi conto dell'afrore di ambiguità che semini nell'aria di questo blog? Sono proprio i commenti come il tuo che accendono i flames che mandano in vacca ogni tentativo di discussione.
Confermi: ma cosa? La risposta di Seligneri a Padre Rozzi? La critica di Padre Rozzi a Seligneri? Non puoi confermare senza specificare cosa, non è corretto. E non puoi nemmeno "confermare" entrambi gli assunti, evidentemente contrastanti: non lo permette il principio di identità, non lo permette il pricipio di contraddizione, non lo permette il principio del terzo escluso.
Ecco, tu in quel contesto sei proprio il terzo escluso: perché ti intrometti? Quali argomenti hai da portare alla discussione sulla poetica lotassiana che, sia detto per inciso, prima del tuo intervento abilmente provocatorio procedeva alla grande? Di quale convento sei, fratello?
E soprattutto: hai mai letto i miei versi?
padre g. pozzi
- Anonimo12 novembre 2012 23:08@ padre g. pozziRispondiElimina
- principio di *non* contraddizione
sei del reggimento degli hegeliani scalzi per caso?
padre S. T. Cozzi - Anonimo12 novembre 2012 23:25Chiedo scusa a Pierbarbara, ma è solo per non appesantire vieppiù il mio precedente intervento che avevo espunto il suo prezioso contributo. Per farmi perdonare lo pubblico qui, aggiungendo anche quello altrettanto prezioso di Pierveronica.RispondiElimina
Grazie a tutti.
da Pierbarbara Lo Tasso
Commosso lenone
nei tuoi occhi vibrante meriggiare
sotto il cappuccio allegoria di santità.
Champagne alla griglia
distinto accordo.
Castità di padre
*
da Pierveronica Lo Tasso
Scampanìo del silenzio.
Folle festosità.
Impiacentito erotismo.
Euforia del sottosuolo.
Festosità di sale
fecondo karaoke
a Villa Certosa librarsi d’accatto.
S. Biondi - E. Grevi12 novembre 2012 23:31Conosco benissimo Dinamo Seligneri, sono tra i pochi, pochissimi, risicatissimi che hanno dimostrato una resistenza sopra la media tra tutte le persone che hanno lavorato per lui al Fondo Mario Lo Tasso di Campobasso. Era un uomo ruvido, irto, sapido, quando arrivava al fondo, sempre in ritardo, non salutava, cancellava ogni nostro commento mentale al primo sguardo, ci insultava, si chiudeva nel suo grande studio e si metteva a sentire le canzoni di Nino D'Angelo e usciva per i suoi pantagruelici pranzi. Ricordo che la sua preferita era questa: http://www.youtube.com/watch?v=PRLTwB51ggo, ci aveva costretti tutti ad impararla a memoria, ci interrogava, se steccavamo, ci toglieva la parola per due mesi, una collega non ha mai parlato.RispondiElimina
Era maniaco di Lo Tasso sapeva parlarne anche all'indietro, bustrofedicamente, araldicamente, eroicamente... E' stato lui a farmi capire che per scrivere bene dovevo scrivere male ma bene, un po' l'uno un po' l'altro, dovevo scordarmi tutto, imparare da zero, ricordarmi tutto, lasciarmi il pizzetto... Lo Tasso era il suo mentore, una bestia rara, un fiore spuntato durante lo scoppio della seconda bomba atomica...
- il fratello anonimello di dinamo seligneri12 novembre 2012 23:44dinamo seligneri spiega ai lettori del suo blog le norme per commentare: quiRispondiElimina
- Io sono di Chiasso. Ho proprio il condominio davanti al confine. Mi sento svizzero al 100%: ma faccio bene?RispondiElimina
- la bisnonna di mario lo tasso13 novembre 2012 01:18PS:RispondiElimina
vi piace divertirvi con un povero vecchio come Lo tasso per di più morto.
prendetevela con quelli della tazza vostra!
è facile eh così
VIGLIACCHI FIGABBBONDI
- paolettodicanio13 novembre 2012 01:36Ah, ma 'na curiosità. 'Sto Segnalineri che menzionava er Poeta883, chi cazz'è?RispondiElimina
- Anonimo13 novembre 2012 02:15Mancano 17 commenti per toccare quota 200 (COMMENTI al NULLA!)RispondiElimina
VERGOGNA!
Felice Raspone - Anonimo13 novembre 2012 08:43mi sembrate andare tutti troppo di fretta e l'analisi in profondità ne risente per qualità e durata. qualcuno poi consuma tutte le cartucce già nell'approccio. se serve, io sono qua per voi.RispondiElimina
Rita R. Dante - di quelle amanti più giovani e forti13 novembre 2012 09:46sono patricia l'amante di mario lo tasso.RispondiElimina
non avevo mai letto questa sua poesia. mi ha fato lacrimare. il forno a muro, gli animali pagliati, le briciole di pane sono a casa mia... che cucciolone che era! dinamo pure è venuto a casa mia lo sapeva che mario in questa poesia non parla di casa sua. che filibustiere pubblicare una poesia su casa mia!
a paolettodicanio, ti piaciono i biscotti fatti in casa? poi venire pure tu a mangiare da me.
suonami
piano ammazzato - Anonimo13 novembre 2012 10:15Boemo te devi a da sta zittoRispondiElimina
uno de la sponda gggiusta - un rapper se(n)tante di acqua minerale13 novembre 2012 10:33Ho letto che dinamo seligneri stava al flash mob di sabato a roma per gagnamstyle... e stamo ancora qua a legge le cazzate di dinamo seligneri?RispondiElimina
IO VOTO I CUGINI, ALMENO C'HANNO UN RITMO, NO STILE, MICA GAGNAMSTYLE Là COME CAZZO SI SCRIVE - augusto cremonini13 novembre 2012 10:46nel nuovo cd ci sono tutti i colori della nostra vita.RispondiElimina
- Anonimo13 novembre 2012 14:39@ g. a. castrolessaRispondiElimina
ormai sei completamente fuori, non ti accorgi nemmeno che continuando a partecipare a questo sguaiato forum-culo sottoboschivo vai perdendo il residuo di credibilità accademica che ti era rimasta. ma cosa ti sta succedendo? tratti da pari a pari un sedicente studioso e critico di nome dinamo seligneri: ma chi è? cosa ha scritto? che titoli può vantare? su quali riviste ha pubblicato i suoi lavori? su quali giornali recensisce? in quale ateneo insegna? ma dài, ripigliati, ammesso che tu sia ancora in tempo, la tesi di l'aurea che hai assegnato su lo tasso sta già facendo ridere l'italia intera...
a.g. policorte
ho sempre pensato ai poeti come a strane creature che, chi sa mai per quale astruso sortilegio, usano quaderni un po' scombiccherati e sghembi, con righe tutte asimmetriche, più corte o più lunghe, mai tutte uguali
poi mi è capitato di scoprire in questo umile blog non professorale il lo tasso e, finalmente, pur continuando a non capirci niente di righe, righi e affini, credo di aver capito un poco di quel niente, almeno della materia trattata
sì, sono convinta che quest'uomo sia un genio, un genio post-tutto, che disdegnerebbe qualsiasi etichettatura
io gli darei un premio, ma visto che i premi sono tutti etichettati, sponsorizzati e markettati, gli darei l'unico premio pulito del mazzo, l'(ig)nobel per la letteratura
credo che se lo sia meritato tutto
Inga Leera