Gli infelici e il potere intellettuale
"Vedi, Daniel" mi disse con una tristezza autentica, sorprendente in lui, "il solo progetto dell'umanità è quello di riprodursi, di continuare la specie. Anche se tale obiettivo è evidentemente insignificante, essa lo persegue con un accanimento spaventoso.
Anche se gli uomini sono infelici, atrocemente infelici, si oppongono con tutte le loro forze a ciò che potrebbe cambiare la loro sorte: vogliono dei figli, e dei figli simili a loro, per scavarsi la fossa e perpetuare le condizioni dell'infelicità. Quando si propone loro di compiere una mutazione, di avanzare su un'altra strada, bisogna aspettarsi feroci reazioni di rifiuto. Non mi faccio alcuna illusione sugli anni a venire: a mano a mano che ci avvicineremo alle condizioni di realizzazione tecnica del progetto, le resistenze si faranno sempre più vive. Inoltre, il potere intellettuale globalmente è detenuto dai fautori dello status quo. La lotta sarà difficile, estremamente difficile...".
Anche se gli uomini sono infelici, atrocemente infelici, si oppongono con tutte le loro forze a ciò che potrebbe cambiare la loro sorte: vogliono dei figli, e dei figli simili a loro, per scavarsi la fossa e perpetuare le condizioni dell'infelicità. Quando si propone loro di compiere una mutazione, di avanzare su un'altra strada, bisogna aspettarsi feroci reazioni di rifiuto. Non mi faccio alcuna illusione sugli anni a venire: a mano a mano che ci avvicineremo alle condizioni di realizzazione tecnica del progetto, le resistenze si faranno sempre più vive. Inoltre, il potere intellettuale globalmente è detenuto dai fautori dello status quo. La lotta sarà difficile, estremamente difficile...".
[Michel Houellebecq, La possibilità di un'isola]
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