Questa estate passava spesso alla radio una canzone di due famosi cantanti ribelli milanesi; ad un certo punto la canzone dice "le ragazze con il grilletto facile", una frase che a me appare stupefacente perché è come se volesse dire che è pieno così di ragazze che girano con la pistola e la usano regolarmente e mi chiedevo mentre passava questa canzone alla radio o in spiaggia, ma può essere che ce ne stanno così tante di ragazze fatta a quella maniera e io non ne ho mai conosciuta una? Ma sono proprio sfortunato! Forse all'estero, pensavo, per consolarmi. All'estero ce ne saranno di più. Poi guardando la libreria ho capito: era una citazione letteraria!
Sono un uomo di provincia con delle piccole macchie di città. Per questo motivo sono anni che quando mi guardo allo specchio velocemente senza nemmeno badarmi vedo un animale chiazzato, maculato, che cammina sopra la superficie riflettente e penso toh guarda quando abitavo in provincia non mi vedevo così, mi vedevo a tinta unita, come una maglia blu col girocollo. O col colletto, 'na polo semplice. Da quando invece sono andato in città mi vedo come un animale tipo un ghepardo, un cane, una zebra. Più passano i giorni più le macchie aumentano per via della città e sopra la maglietta a tinta unita compaiono come dei foruncoli di colore che si mangiano il colore vecchio. Non so di che colore morirò ed è una cosa assai bella. Penso comunque il blu notte o una sorta di verde meticciato come quello del pesto genovese in barattolo. Ma non sono qui per parlare delle mie idiosincrasie. Devo rispondere al signor M, e parlare del mio rapporto colle schede elettorali. Io,
Qui si scherza sempre su tutto i santi ecc, ma questo non è Raimondo Vianello con Sandra Mondaini, è lo scrittore italo-ucraino Giorgio Scerbanenco Dopo qualche post di poca figura sociale (di cui mi scuso, ma che mi servono per "tagliare il vino nell'acqua", cioè ammorbidire e diluirmi), oggi si torna a tomba. V'è da sapere, in tralice, che io sono lettore scrupoloso, ma compulsivo... ero... che, dovendo scegliere, sceglievo bene. Sceglievo cioè i romanzieri stitici, e schizzignusi... quelli che ogni parola pesa come un blocco di cemento, che c'hanno la prosa poetica, la prosa bella di vario canone, o canone a sé. Quelli che emettono pochi romanzi, ma ogni romanzo è un pugno di caramelle dolcissime... Prima; or mi sono rotto le palle. Perché? Perché quegli scrittori lì a poco a poco finiscono, esauriscono. Morono e non ne rinasciono. La letteratura ne à pochi eccelsi, arrivati a scaglioni nel tempo. Oggi, leggo poco, quindi, ma quel poco che le
...e da un punto d'udito? e da etc.?
RispondiEliminaSenti, ma ilMatt.? Ad appuntare dita. Ahi ahi ahi un giorno etc. etc.
[El Mota tra i bauscia: vedi alla voce Sabotaggio :P ;) Cia']
Matt, ben... riudito... :)
RispondiEliminamanganelli,
RispondiEliminanomem homen.
per me, grande maestro, anche quando fa sparire i giganti. anzi.
perché dici nomen-omen?
RispondiEliminaa me sembra che con quell'affare lì non ci pigli niente, Manganelli.
Per il resto, benvenuta.