RESTRIZIONE DEL DOMINIO (GOOGLE) DELLA LOTTA

Sdoppiamento di un blogger nella versione italiana e nella versione di latino

I californiani di Google, non so se ne siete stati avvertiti (ma dubito), hanno emanato una bolla normativa tossicissima, secondo me, sui contenuti dei blog della scuderia Blogspot, normativa che ci fa capire che non tira una bella aria in giro pel mondo. Caspita.
In sostanza, per non fare il brodo lungo, colle nuove norme sui contenuti geo-localizzati e caserecci ogni blogger ospite della piattaforma Google-Blogspot se la vede col suo governo in primis-di-tutto. Questa nuova norma va a braccetto con l'omologa norma di Twitter che sta facendo parecchio discutere pure issa, a li morté.


Come si capisce, c'è un certo puzzo per l'aere, credo sia merda, che mi fa pensare che non saranno anni troppo buoni per la quota di libertà d'espressione che il mezzo Internet può garantire. 
Di fatto le nuove disposizioni aiuterebbero le autorità locali di controllo ad oscurare i contenuti non graditi.     
Parlando di un blog italiano, le case andranno più o meno in questa maniera: Google disporrà uno sdoppiamento dei domini blogspot, uno sarà la versione del blog della comunità mondiale (e rimarrà tatata.blogspot.COM), l'altro sarà la versione locale di ogni paese (e sarà reindirizzato in -per l'Italia- tatata.blogspot.IT).
Chi scrivesse sulla stringa Google, dall'Italia, (per es) ilpontelunare.blogspot.com questo dominio si convertirebbe automaticamente in ilpontelunare.blogspot.it: se i contenuti de Il ponte lunare non dovessero piacere a Fraccazzo o Sorfregna che lo segnalano, o non dovessero piacere alle autorità di controllo italiane, codeste potrebbero procedere all'oscuramento de ilpontelunare.blogspot.it, cioè la versione italiana del mio blog, che dall'Italia non sarebbe più visibile, mentre all'estero sì.
Io scrivo in italiano... pessimo tra l'altro... e in Italia non mi possono leggere...

Adesso, è chiaro che questo escamotage rende la vita facilissima agli apparati di vigilanza sui contenuti, perché creando blog-sosia a doppia versione, di cui una geo-localizzata e casereccia, il bersaglio da eliminare è più vicino, più a stagno d'uomo, e non passa più per la comunità Google: lo spengimento è su scala nazionale diretta, sottoposta alla discrezionalità locale.

La versione del blog in versione .com invece dovrebbe essere visibile dagli altri paesi, anche qualora fosse censurato il dominio in .it (Google fa sapere che con un piccolo accorgimento si può aggirare la censura del dominio oscurato geolocalmente, aggiungendo non-so-cosa in coda all'indirizzo...).

C'è da aggiungere, infine, che questa norma è in vigore già da un mese in India e Australia, ma Google non aveva informato gli utenti della novità, e la cosa è stata denunciata da Tech dows che se ne sono accorti...  

Insomma, questo sistema è un passo indietro, in controtendenza colla natura medesima di Internet che mi sembra sia più facile da mangiare e digerire se tagliato a spezzatino; ora io sono critico nei confronti dei contenuti prodotti qua sopra per la loro validità e per la carica di populismo e banalità che spesso vengono espressi, ma in questo caso parliamo di frenare la potenzialità che Internet mette a disposizione. Non è difficile, in tal senso, pensare a quanto sarà comodo per le autorità dei regimi dittatoriali mettere in fuorigioco alcuni network d'informazione.      
Ora si potrebbe obiettare che di contenuti sovversivi, in Italia... ce ne sono pochi, ed è vero, gli enunciati che si affastellano in rete non sono granché, né per qualità né per pericolosità, ma qui il discorso è l'indebolimento della struttura, e il rafforzamento delle politiche di polizia.
Non dimentichiamo come il nostro governo prima di schiattare con grande giubilo di tutti, in primis forse anche loro, aveva cercato di ridimensionare il fenomeno della rete, così come non si può scordare la battaglia tra ricchi che si combatte e s'è combattuta in questi giorni in USA colle leggi anti-pirateria e sui (ancora) contenuti Internet.

A me, nzomma, sta storia non mi piace punto.

Commenti

  1. Non piace niente neanche a me: qui vogliono, semplicemente, impedire alla gente di pensare troppo,ché pensare troppo fa male. Per pensare ci basteranno d'ora in poi gli accreditati di regime. E da loro non verrà mai fuori nulla riguardo:
    1) Le gabole del sistema capitalistico
    2) La proibizione per legge di ogni possibile discussione su "verità" storiche ormai assunte a dogmi indiscutibili
    3) L'impossibiltà di sputtanare chicche e ssia in merito a ogni evidente contraddizione tra il dire e il fare
    4) Definire merda la merda ...
    Insomma, bisogna approfittarne finché si può ...
    dopo ci toccherà tornare ai ciclostilati clandestini ...
    Che tempi del c***o!

    RispondiElimina
  2. Questa cosa preoccupa molto anche me, mi dispiacerebbe non poter più parlar male della chiesa, ad esempio. :-D

    Altrimenti l'alternativa è farsi un blog su altre piattaforme, tipo wordpress. O ancora, comprarsi un dominio internet e farsi un sito.
    Insomma, blogspot è solo... blogspot appunto. Non è la rete.
    Quindi non allarmiamoci. Nel mondo, anche sotto i regimi dittatoriali, si sono sempre trovati i modi per poter comunicare le proprie idee e per esprimersi. Non sarà google a tappare la bocca e a bloccare la mente.
    E comunque non ho capito come faranno a controllare i contenuti: leggono tutti i post di ogni blog? Oppure usano parole chiave che fungono da campanelli d'allarme, tipo che se scrivo la parola sffjjs allora significa che sto parlando di qualcosa che andrebbe controllato?
    Ma, staremo a vedere. In ogni caso, come dice Massimo, sfoghiamoci ora. :-D

    RispondiElimina
  3. Figlio mio, la libertà non è un bisogno primario dell'uomo. che ci rinuncia volentieri, sia in cambio di un pezzo di pane sia in cambio ideologie che gli promettano un pezzo di pane, magari di salvaguardare quello che ha dall'assalto dei barbari. Google, che io sappia, è oggi una delle più potenti società del mondo, precisamente di quel mondo che sta drasticamente restringendo il campo delle libertà individuali (Patrioct Act, Guantanamo e simili): cosa vuoi che faccia, gli appelli rivoluzionari? Del resto, come so personalmente, la libertà è spesso fraintesa, da libertà di cronaca e di critica passa a libertà di infangare chi non ci garba, o permettere che venga infangato dai passanti. Senza fare nomi che tanto si era insieme, in certe botteghe. Sarebbe come se tu, in un locale pubblico, non venissi difeso dalle minacce, o da una vera e propria aggressione, dai gestori del locale. Ti sembra possibile vivere in un mondo ordinato così? Ti sembra civile, democratico, rivoluzionario? Comunque, io vi querelo tutti...

    RispondiElimina
  4. Biancaneve, hai ragione, Internet non si può ingabbiare trapiantando dominii su blogspot... ma è il sengale di fumo ad essere infausto. A me ciò che non piace e spaventa è l'accerchiamento alla rete.
    Ed in questo sono d'accordo colla chiusa di Massimo.

    Non mi faccio illusioni sul mezzo Internet, nel senso che per me finora l'uso che se ne fa è abbastanza fallimentare, e le ultime cose accadute nei massimi siti letterari italiani lo dimostrano; oppure basta andare nei siti dei giornali generalisti e leggere i commentari per capire a che livello di populismo generalismo e becerità si arriva a dire, ma va bene che le si scriva (certo quelle amenità possono sempre essere strumentalizzate da cialtroni di turno per dire "vedete? meglio togliere la parola alla gente").
    Insomma un conto è non avere idee e poterle comunque pubblicare, un conto è non poterle comunicare affatto.

    Sul fatto dei controlli, Biancaneve, da ciò che ho capito (ed è tutto ancora molto fresco), va a segnalazioni che credo almeno saranno poi valutate e filtrate.
    Sicuro è che se in paesi molto autoritari un blogger non dovesse piacere, con questo sistema noi che siamo in italia lo potremmo leggere (e vabbè) mentre nel suo paese dove avrebbe più senso leggerlo verrebbe oscurato...

    credo che ogni stato adotterà le politiche di vigilanza dei contenuti che risultano dai loro ordinamenti. da noi credo continueranno a valere i diritti e i doveri scaturiti dai codici giuridici.
    il problema è che già qualche mese fa si volevano fare leggi ad hoc.

    RispondiElimina
  5. Larry, ho parlato con Massimo e Biancaneve, ti facciamo una class-action... poi so' cazzi tua!

    RispondiElimina
  6. Capisco cosa intende Larry e da un certo punto di vista c'ha pure raggione ... la libertà (o meglio: la libertà delle idee) è una roba con cui, entro certi limiti, l'uomo medio non sa che c***o farci.
    Certo si tende a confondere la libertà con il togliersi lo sfizio di infangare ecc. ecc., ma diciamo pure che la libertà comporta dei rischi. Meglio un'infangata in più a sproposito che un bavaglio in più ... per tutti.
    Comunque ho già chiamato i miei avvocati.

    RispondiElimina
  7. Il vecchio Landolfi per dirne uno nuovo diceva che l'uomo ha in spregio la libertà in massima parte, altrimenti non si sposerebbe e non farebbe figli. E non farebbe nemmeno tutte le altre cose che fa. ma specialmente fare figli. e mettere su famiglia.

    secondo me, la libertà oltre che i rischi comporta la solitudine e l'isolamento. culturale, sociale e via.
    ed è ovvio che l'omo non lo ritiene un bisogno primario... non lo ritiene, insomma.

    però qui si sta parlando che ce la vogliono mettere in tra le chiappe e farcela passare come un norma libertaria, perché Google dice che in tal modo un blog non viene oscurato al mondo, ma solo al paese dove dà fastidio e gli altri lo ponno vedere...
    si parla di un accerchiamento della rete, di una restrizione a laghetto colle paperelle di plastica. la cosa mi sta sulle palle.

    Massimo, quello querela veramente... non scherza

    RispondiElimina
  8. Per molti Internet è già un laghetto con le paperelle di plastica: l'utlizzo a scopo culturale della rete credo sia minoritario.
    Credo anche poco alle fanfaluche sulle rivoluzioni colorate guidate dai blogger ... che poi salta sempre fuori che sono stipendiati da vattelapesca. C***o, voglio essere stipendiato anch'io! Almeno 3000 euri al mese e parlo male di chicche e ssia ...
    Vedi? C' ha raggione Landolfi. Molta ggente è messa a tacere da un buon stipendio. Altri, dalla mancanza di uno stipendio.
    Da un certo punto di vista tutte queste manovre non ci riguardano: difficilmente arriveremo a rompere le palle a qualcuno che conta.
    Siamo innocui. Forse dovremmo provare a non esserlo.

    Come, Larry non scherza ... e che gli abbiamo fatto noi, che l'abbiamo sempre portato in palmo di mano?

    RispondiElimina
  9. Massimo, class-action e basta.

    Sul fatto di rompere uova e panieri, l'ho detto varie volte, anche in questo treddo, che quello che viene detto su internet conta come il due di picche... ma forse non la pensano così altri colossi che c'hanno sui corbelli che internet amplifichi... amplifichi cose che già si dicono in tv e li danneggiano lì, ecc.

    sono misure cautelative non certo rivolte al basso in quanto individuale, ma in quanto collettività che può promuovere gli interessi di alcuni contro altri.
    cose da ricchi.

    noi scriviamo le nostre opere complete ché è meglio.

    RispondiElimina
  10. D'accordissimo sul fatto che la libertà fa paura ai più. Essere liberi implica anche il doversi assumere in prima persona le responsabilità delle conseguenze della propria scelta e questo a molti spaventa. E ancora per questo le religioni hanno sempre avuto molto successo, perché indicano come comportarsi, indicano una via, un percorso e la gente si sente al riparo. E' più comodo, più facile alzarsi la mattina e leggere su un libro come doversi comportare, anziché dover riflettere ogni volta e meditare sulla scelta più opportuna da vagliare di caso in caso.

    Se ci fate caso, ne parlavo giusto oggi con un amico, la nostra società, a partire dalla radice del linguaggio, tende a definire e delimitare precisi concetti, proprio per imbrigliare sentimenti ed emozioni che, a lasciarli fluire liberamente, spaventerebbero e sarebbero più difficili da analizzare e gestire. Penso al concetto di amore, di coppia, di amicizia, tutti concetti che definiscono e delimitano sensazioni e sentimenti altrimenti molto sfumati, molto più sfuggenti.
    Ad esempio la monogamia non è naturale, l'essere umano non è monogamo, ma - vabbè, anche per ragioni di ordine sociale che nel tempo sono state ritenute necessarie - si ritiene convenzionalmente utile soffocare le pulsioni ed incanalarne in predeterminate definizioni.

    Sto divagando... quello che volevo dire è che la libertà è una parola tanto abusata, ma pochi se la godono davvero, siamo tutti schiavi del giudizio altrui, del nostro, della società, dei concetti, delle parole.
    E ha ragione Massimo, per molti la rete non è mai stata tale, ma solo un piccolo laghetto. Sapete che molte persone ignorano l'esistenza di altri motori di ricerca? E che la maggior parte si connette sempre ad una specifica pagina o portale e poi delimita la propria navigazione entro quei link che ivi sono indicati? Quanto spreco, eh? Un po' come quello dello spazio che c'è nell'universo. :-D

    E' gravissima questa cosa che chiunque potrebbe segnalare un mio contenuto, magari solo perché a questa persona sto sulle palle.
    Penso che se mi venisse a leggere un cattolico potrebbe segnalarmi perché, secondo lui, lo starei offendendo.
    Io sono a favore della massima libertà di espressione, anche perché stabilire i confini di ciò che è offensivo e di ciò che non lo è, è davvero cosa molto... come dire, difficile da giudicare. Fatti salvo il rispetto dei diritti umani. Universalmente condivisi.
    Che dire? Non mi piace la direzione che sta prendendo il mondo, ma forse non è una novità, nulla di nuovo sotto il sole.
    Ci si illude sempre troppo, è questo il problema.
    E comunque sì, caro Larry Massimo, ora ti facciamo una bella class-action e via. :-D

    RispondiElimina
  11. Cara Biancaneve, aspetto da sempre che si facciano azioni di classe...

    Massimo, tu dici spesso che siamo innocui, forse perché vuoi esorcizzare il demonietto che ti anima, perché sai benissimo che non siamo affatto innocui. Se invece hai ancora dei dubbi, basta che ti fai dei giretti nei siti letterari che ben conosci. Non siamo affatto innocui, Massimo, te lo ripeto. Lo saremmo se i nostri contenuti fossero quella roba lì che Romeo Castellucci dice che non viene tirata sul volto di Gesù Cristo. ma non lo sono. Ti ricordi quanto veniva aggerdito anche un nostro singolo enunciato quando conteneva qualcosa di poco politically correct? Alla faccia del rispetto per gli interlocutori, ci menavano proprio. Io mi presi anche le minacce con la mazza da Baseball da un ex redattore, mi pare nel suo ultimo post, o in uno degli ultimi. Vuol dire che li abbiamo innervositi, che la campagna iniziata dallo scrittore Alessandro Bertante (per la verità prima da un certo vick la rosa, un amico di Marco Rovelli, sul mio blog, riuscendo a definirmi addirittura ANTROPOLOGICAMENTE INSOPPORTABILE... E poi sul blog Le Parole e le Cose, dove alcuni anonimi aggredirono non solo me, ma tutti i commentatori critici, in difesa della serietà del dibattito...) e continuata da Marco Rovelli, risoltasi nella mia elezione a SEMINATORE D'ODIO nazionale, non è finita, anzi, è appena cominciata.

    Non siamo innocui, Massimo, non lo siamo affatto.

    Mi fa fatica correggere... siate buoni.

    RispondiElimina
  12. per come la vedo io, se fossi in voi tutti non mi preoccuperei affatto dei vs blog, che non mi pare possano essere degni di nota da parte di chi vuole censurare...
    e Dinamo, ti ricordo che non molto tempo fa hai censurato dei commenti qui nel tuo blog, proprio tu che tuoni sempre contro la censura... vedi bene che non serve arrivare a Google per quello!

    ti saluto, sempre con affetto e simpatia

    RispondiElimina
  13. Larry, penso che Massimo volesse dire innocui non per gli apparati intellò-culturisti italici che con buone ragioni (gli scriviamo meglio) non ci possono vedere, ma innocui nei confronti di chi sta manovrando funi carrucole e cantieri per ridimensionare il mezzo internet.
    Ma, chissà, evidentemente anche lì, come ho scritto nel commento di sopra, c'è qualcosa che non sta bene. A la face deli mortè.

    per class-action io intendo: http://www.youtube.com/watch?v=2HwcqE6N8Vo

    RispondiElimina
  14. Guignol, abbiamo commentato in simultaneo...
    Ti rispondo con cura più tardi ché ora non posso.

    ciao

    RispondiElimina
  15. La censura in Internet riguarda più che altro siti antigovernativi, negazionisti, sputtanatori dei maneggi ai piani alti ... ecc. ecc. Non riguarda certo qualche blogghetto paracul-letterario come NI e compagnia cantando. Quelli al massimo non ti fanno giocare con loro.
    ma poi anche lì ... per dare veramente fastidio devi contare migliaia e migliai di ingressi ogni giorno ... devi essere tipo il blog di Beppe Grillo. Ecco, lui potebbe dare fastidio. Ma i blogghetti su blogspot ...

    RispondiElimina
  16. Massimo, non minimizzare... sai benissimo che i blogghetti sono voci, che se non fanno reati hanno tutto il diritto di esprimersi. Invece qui si sta mettendo in discussione il diritto di manifestare dissenso, isolando ed epurando le voci critiche, recintandoli dentro la goebblesiana definizione di seminatori d'odio.

    A livello giuridico, quello che sta dicendo Google è che se un qualunque avvocato gli scrive chiedendo di spegnere il blog, loro si riservano il diritto di spegnere a prescindere dalle ragioni legali. Non è carino. Anzi, sa un po' di diritto feudale, dove il diritto è direttamente proporzionato alla forza.

    L.M.

    RispondiElimina
  17. Ad esempio negli States gli attivisti animalisti vengono considerati terroristi che promuovono azioni antigovernative. Sotto questo profilo io potrei venir considerata tale e un domani il mio blog potrebbe dar fastidio perché parlo male delle lobbies degli allevatori?
    Certo, il mio blogghino ha pochissimi lettori e dubito che potrebbe venir notato, però il principio è disgustoso perché allora così, come dice Larry Massino, il diritto è direttamente proporzionato alla forza ed al potere che hanno certe lobby di potere, gruppetti politici ecc.
    Comunque la rete è troppo vasta, non può essere controllata a tappeto. Ci sono gli hackers, ci sono quelli che sanno come far passare le notizie.
    La censura ha anche un lato positivo, paradossale, ossia aguzza l'ingegno, bisogna solo non lasciarsi intimorire.
    E comunque, staremo a vedere che succede.

    RispondiElimina
  18. Guignol,

    in questo blog non sono mai stati censurati argomentazioni, concetti e discorsi avversi ai miei,o al mio modo di ragionare, né sono stati mai censurati umorismo o satira.
    il mio blog è stato aperto per motivi artistici non per fare da camera d'aria agli sfoghi di chi condivide con alcuna teppaglia giornalistica modi di porsi e intenzioni denigratorie della persona.
    Dico questo non per giustificare che tolsi due commenti ad un utente che colle sue insinuazioni alle persone e sciocchezze tutto faceva fuorché rimanere sui contenuti, contenuti che non erano nemmeno quelli del post, fino ad arrivare a dire che io e un'altra lettrice abituale di questo blog avessimo una relazione ecc...tolsi quei due commenti. sbagliando, non per etica, sbagliai perché quei commenti lo qualificavano per quello che è. insomma, ho sbagliato perché non meritava sconti d'idiozia.

    Ad ogni modo, Guignol, paragonare la storia del mio screzio con chicche e sia, alle misure di restrizione della libertà d'espressione di Google o alla storia delle censure ai contenuti che io ho subito in NI, da Lipperatura e altrove ed anche altri qui presenti blogger, è davvero un atteggiamento pretestuoso. Sono paragoni, mi auguro non ti offendi, poco intelligenti e strumentali che ricordano metodi giornalistici molto autoritari che non potendo controbattere sulla sostanza direttamente, attaccano la persona per colpire le sue idee, indirettamente.
    ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. insomma, mi rammarico solo, in quella fattispecie, di non esser stato elegante, come al solito.

      ciao

      Elimina
  19. mi servirebbe sapere di qualcuno che potrebbe essere il Michel Houellebecq italiano, per contenuti e visione del mondo... sono in discussione con una persona, non so portare un nome d'esempio...

    se mi dai un suggerimento, Dinamo, te ne sarò per sempre grata...

    ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Larry Massino

      (non è uno scherzo, solo che mentre Houellebecq è misantropo-depressivo, Massino è umoristico-positivo, anche satiresco).

      se invece ti riferisci ai titolati di ogni tempo... non c'è possibile analogia, secondo me. i nostri scrittori vengono tutti chi più chi meno dal letterario, Houellebecq viene dallo scientifico (liceo, e università).

      il padre di Houellebecq è Huxley.

      ciao Guignol.

      Elimina
    2. @guignol

      Gianni Biondillo

      Elimina
    3. Del quale va sicuramente menzionata la robusta formazione scientifica: è architetto in Milano.

      Elimina
    4. Huxley, sì, lo conosco da Il mondo nuovo, Ritorno al mondo nuovo e L'isola, apprezzati tantissimo... ma non è italiano, difatti.
      Biondillo non lo conosco per niente... è che devo spiegare ad una persona com'è che apprezzo certi libri (Céline Houellebecq Beigbeder Easton Ellis Cioran Drieu Huxley ecc.) e non m'interesso tanto ad altri... va beh, è dura spiegarlo a qualcuno che non capisce la differenza che posso trovare negli "argomenti" dei suddetti rispetto ad altri scrittori come dire, più consueti ed italiani...

      ma si trovano libri di Massino in giro?

      ciao grazie

      Elimina
    5. ma io vorrei aprire una casa editrice e pubblico tutti... solo che non tengo il capitale... al super analotto non gioco... faccio le schedine della snai, ma essendo io un professionista, non gioco mai oltre i sett-ott cento di vincita...

      mbò, forse faccio come dice bolano, svaligio una banca, e scelgo come compari dei poeti. il problema è dove cazzo trovo sti poeti...

      Elimina
  20. l'unico scrittore e anche poeta e anche musicista in grado di tenere testo agli stranieri sono io
    non è un caso che il grande crittico giulio mokkòl (o mòkkolo, non ho capito bene come si chiama) ha scritto che io sono geniale
    inutile dire che ha perfettamente ragione
    avete letto il mio ultimo libro?
    un capolavoro, ve lo consiglio

    Enzo S. Ghignazzi

    RispondiElimina
  21. Misero Mi si rizzi1 marzo 2012 alle ore 20:42

    guingol,

    Alessandro Cecchi Pavone

    RispondiElimina
  22. io sto scrivendo un romanzo su un fossile che sta tutta la vita fermo. è un bel romanzo perché non ci sono tempi morti. poi di sguincio parlo pure della mafia che sta sotto i fossili, come gli scarafaggi.
    nel finale, ve lo anticipo, il fossile muore. e il mafioso, andato a processo, viene prescritto per decorrenza di termini... insomma, l'omicidio del fossile non ottiene piena giustizia.
    può essere che somiglio a houellebecq? o di più gion grisciam?

    RispondiElimina
  23. misirizzi, se ti metti di profilo, e ci mostri la costola, posso capire se somigli a houellebecq

    RispondiElimina
  24. @ guignol

    da non perdere, un vero gigante: Tiziano Scarpa

    Laio S. Calzo

    RispondiElimina
  25. COMUNICAZIONE SERVIZIEVOLE:

    La conversione e lo sdoppiamento dei domini è in funzione da qualche giorno. Forse da una settimana.
    Basta controllare l'indirizzo, sono passati tutti a blogspot.it

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari del mese

Il cappio sciolto: come salvare in extremis il povero Pinocchio che cominciava a scalciare l'aria per farlo crepare come un cristiano comesideve

Le ragazze con il grilletto facile

Una risposta al signor M. che ci scrive da lontano per parlare di immagini elettorali, o forse con intenti morali assoluti