Non si può barare più
Che c'è da capire in Rien va di Landolfi?
Parecchio;
e poi, ancora, che le parole e le cose, in letteratura, bisogna potersele permettere- per potertese permettere, bisogna essere uno spirito enorme con doti di prestigiatore. Sennò, si fanno solo delle figure di merda: la fortuna è abolita... tanti autori, con quel genere chiamato diario o forma diaristica, hanno fatto solo colore, pettegolezzo imbellettato, ciancia recriminata, bucatini: non si può barare più, dopo una certa riga.
Allora com'è che questi continueno?
E' perché non gliene frega un cazzo a nessuno, ecco perché. Purtroppo, a me, l'ammetto, un po' sì che me ne frega... E' un g(u)aio, lo so.
Parecchio;
e poi, ancora, che le parole e le cose, in letteratura, bisogna potersele permettere- per potertese permettere, bisogna essere uno spirito enorme con doti di prestigiatore. Sennò, si fanno solo delle figure di merda: la fortuna è abolita... tanti autori, con quel genere chiamato diario o forma diaristica, hanno fatto solo colore, pettegolezzo imbellettato, ciancia recriminata, bucatini: non si può barare più, dopo una certa riga.
Allora com'è che questi continueno?
E' perché non gliene frega un cazzo a nessuno, ecco perché. Purtroppo, a me, l'ammetto, un po' sì che me ne frega... E' un g(u)aio, lo so.
Buio.
RispondiEliminaSe volessi b(l)eff'armi me lo scriverei un journal. O almeno tenterei di bugiardare ben bene la verità degli accadimenti.
ilMatt., "signora, il ragazzo si sta responsabilizzando"