Mario Lo Tasso - Un click di peretta e tu non ci sei più (2014)
IL PIANTONE
DELL’AMORE ERRABONDO
Un click di
peretta e tu non ci sei più
Ammetto che
è un gesto antico, ellenico?, anche se non so,
spegnere la
luce attorno a noi esseri nottivaghi,
stelle
marcescenti,
facilitare
con un colpo di mille zeri neri
l’incedere
della tenebra e dell’abbandono,
la morte...
Ma
abbiamo
fatto l’amore per ore
sul
battiscopa del tempo
come
navicelle spaziali impazzite
ci siamo
amati
di nascosto
come topi
sul
filo
del rasoio…
in fuga dai
padroni
dal Padrone,
dalle spie
dalle lievi
peripezie
del Fato
eppoi come è
mai possibile
basta
toccare la peretta, questa nera pietra per te filosofale, sfiorarla col dito
e tu
scompari dietro a secoli di storielle
dietro a un
timpano
di veleno?
Tulipano d’assenza
Sì perché
l’assenza, amore, per l’amore, è veleno...
È mai
possibile perderti per una somma di zeri?
Per farti
sparecchiare da me?
Così senza
manco sfiorarti?
Per fare spariglia
del tuo verso?
Per non
vedere più i tuoi occhi luminosi come petardi?
Questo amore
sordomuto
dopo il
click,
in mezzo al
buio
è come
diventasse
cieco
un cieco
senza cane
che
attraversa la strada
che pugnala
un passante.
È questo
amare? Pugnalare un passante?
È questo abbandonarsi
all’ombra delle visite mortali? Mortuarie? È questo mettersi da una parte e
appartarsi?
Ho forse
bisogno di una agnizione da romanzetto rosa?
Ho forse
bisogno di riconoscerti nel volto di cento
altre
donnette da letto che ho avuto che non ricordo
che ho
blaterato nel tappeto assieme alle mie scarpe,
alla mia
vita di suola (che non è suora in cinese ma fondo di scarpa sbucata di vita
svissuta)?
Rispondimi,
basta spegnere l’interruttore
per far sì che
la tua immagine di salute
si dissolva
dalla mia mente di malattia,
dal mio
stomaco
sfinito?
Basta così
poco perché il tuo satellite sfugga a tutti i radar
ingoiato da
uno dei milioni di buchi neri
profondi
come gambi di rosa?
Hai tanta
fretta?
Oppure è
solo una dolce maniera di chiedermi
Tesoro
veglia sul mio sonno
Preparati a
non dormire mai più
Starmi
accanto giorno e notte
Vedi tu
Guardarmi
per non finire mai più di vedere dove
andiamo a
finire?
Per far fare
gli straordinari all’Amore? (vive l’Amore quando dormiamo oppure scappa da chi
resta sveglio?, è questa la domanda)
È il treno
della vita
dell’Amore
che mi
chiedi,
uno dorme
l’altro viaggia… ebbene sono pronto a saltare...
Ci sarà
ancora maniera di incontrarci
sulla stessa
banchina
rossa
sabbiosa
dei nostri
vent'anni?
Mah.
Io non lo
so. E tu?
Non
rispondi…
Sei già
scomparsa di nuovo, birichina
Hai spento
la luce?
Già dormi?
Commenti
Posta un commento