Per chi avrebbe votato l'ex comunista Italo Calvino alle primarie del Pd?



Per quanto io non sia mai stato un sostenitore  delle primarie (che andrebbero abolite quanto prima per il bene del suo partito), mi pare di avere già mostrato altrove anche se indirettamente una qualche stima o simpatia per il candidato  alla segreteria del Pd Gianni Cuperlo che considero senza tante discussioni  l'unico politico vero nel  torneo a tre che si sta giocando per guidare il centro-sinistra - di fatto è anche l'unico a non vergognarsi d'essere di sinistra e mostrarsi favorevole a fare una patrimoniale. A mio avviso, la politica, in questo molto al tutto simile ad altri settori del lavoro specializzato (altamente specializzato), deve essere una professione, specializzata. Altamente... specializzata. E non un hobby come si pensa per lo più oggi. Questo per il semplice fatto che capirebbe anche un bambino (ma a questo punto non gli elettori italiani drogati dal sistema disinformativo nazionale, SDN) che c'è bisogno di classi dirigenti preparate e formate per dirigere i paesi, specialmente se complessi come il nostro, ennò certamente gli scarpesciolte provenienti dalla società civile che si osannano in questo ultimo ventennio (che, detto tra parentesi, da quando la società civile - non per forza dei civili - è entrata in massa in parlamento, dapprima per intuizione "politica" di Berlusconi e poi per emulazione barbarica dell'estremista di destra Grillo, ha fatto perdere alla politica  qualità e forza, a tutto vantaggio degli interessi personali e dei ceti più facoltosi - sì, penso che rubino molto di più i non-politici che i politici, coll'enorme penalizzazione per tutti che questi primi oltre a rubare di più, sanno fare politica molto di meno). 
Premesso questo per evitare fraintendimenti di sorta, veniamo al fatto che mi sta più a cuore. Gianni Cuperlo, nell' inguardabile (e inguardato) confronto a tre avvenuto venerdì sera su Sky, io l'ho visto su Cielo ché Sky non ce l'ho, ha chiuso la sua performance citando un brano delle famose Lezioni americane di Italo Calvino, mi pare quello dove l'autore parla dei valori che avrebbe voluto che la civiltà occidentale si portasse dietro nel nuovo millennio. Ecco io qui resto perplesso. Ma non di Cuperlo che fa il suo lavoro (e magari in questo frangente nemmeno benissimo, perché se vuole essere a capo di un partito che si sostiene essere "popolare" magari invece di citare Calvino poteva citare qualcuno più a portata di mano per tutti) ma resto perplesso di Calvino che calza perfettamente in bocca ad un uomo politico che, in quanto tale, cerca consenso, sicuramente in maniera più elegante e dignitosa dell'accentratore Renzi o del facile arruffapopolo Grillo o di Barbara D'Urso, ma cerca consenso, cerca di creare condivisione attorno alle sue parole concilianti (per alcuni), cerca di essere costruttivo, edificante, persuasivo dinanzi ad un pubblico che si immagina milionario, non nel senso che c'ha i soldi, ma nel senso che sarà formato da uno-due milioni di persone. Ecco io credo che questo volersi fare da artisti portatori di valori e contenuti delineati, definiti, idealistici, questo finire addirittura a ballare dentro al discorso di un politico (uno dei meglio politici che ci stanno adesso a giro certo ma pur sempre di un uomo di Stato e di potere si tratta) in una campagna elettorale che non so se ve ne siete accorti ma è all'ultimo sangue, non depone di certo a favore della visione estetica di Calvino, vieppiù che trova in Cuperlo (e nella sua posizione trespolare) un lettore ideale che ne ha capito tutta l'intenzione pedagogica... d'altronde il progetto Einaudi pre-anni '80 di cui Calvino fu grande interprete e protagonista non era proprio questo, una specie di bibliografia universitaria per la nazione?
Per come la vedo io, la scrittura, a differenza della politica, non ha da diventare professione, afferisce a tutt'altra sfera, ad una sfera più da campionato dilettanti che da Lega Pro, e se proprio proprio devo dire, gli artisti che mi interessano di più non sono quelli come Calvino che attingono ad un pieno, quanto quelli che attingono ad un vuoto... non solo di saperi, ma soprattutto di forme, di scrittura, ad un vuoto sempre da riformare, riplasmare, ad un qualcosa di irriferibile, dopo... e anche quando mettono al centro il pensiero, i pensieri, lo fanno facendoli nascere con e attraverso la scrittura, attraverso le forme e non per forza viceversa. Non è un caso che Foucault scopriva ciò che pensava scrivendolo. Non scriveva per dire un pensiero a monte. Scriveva per pensare.... scrivere e pensare diventavano la stessa cosa. Diventavano un atto creativo. 

Mi permetto 'na notarella a margine, inutile e sgangherata come il resto. Per motivi miei che non interessano a nessuno, anche se non sono cattolico (ma religioso penso di sì), vado una volta all'anno a messa in chiesa - a messa in tv non ci vado mai. Nell'ultima messa dove sono andato, molto di recente, tipo la settimana scorsa, il prete officiante ad un certo punto, chiudendo una penosa cerimonia  - penosa soprattutto per me che non so mai come muovermi, quando alzarmi, quando sedermi, dove spingermi per scambiare la pace ecc - ha di fatto rendicontato  al centesimo le offerte che la parrocchia della mia contrada e quella di un altro paesino di là dal fiume (una parrocchia infrattatissima per altro) hanno dato per le vittime dell'alluvione della Sardegna. Allora, testualmente, ha detto "la nostra parrocchia ha raccolto 423,89 euro, la parrocchia di G ha raccolto 134, 55 euro, le ricevute si trovano nella bacheca davanti alla canonica, le possono vedere tutti" e io ho pensato sghignazzando tra me e me "avete visto compagni? un'altra grande vittoria politica* del Movimento Cinque Stelle!". 

*l'ho pensata proprio in corsivo

Commenti

  1. eh, il buon Calvino io temo non abbia capito (o voluto capire) cos'è l'"aristocrazia" di uno stile (e non pensar male del termine: ma il piacere, la seduzione son valori che non nascon mica altrove... per quanto...) e ha tirato fuori le sue lezioncine americane: c'è pure da dire che probabilmente alle sue idee di velocità e trasparenza, per dire, non debba necessariamente seguire certo stile piano piano piano; c'è pure una chiarezza che è tanto troppa chiara da non essere poi così chiara - deliro

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  2. Calvino non mi ha mai interessato tanto. Mi incuriosiva che lo avesse adoperato per la sua chiusa Cuperlo. E poi ovviamente mi incuriosiva la chiusa del prete ragioniere. Diciamo che a ciascuni il suo.

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  3. Jessica, la figliuola di Bruce Springsteen è una talentuosa fantina, probabilmente parteciperà ai prossimi Giochi Olimpici; il paparino suo allora le ha comprato un cavallo (Ollyh IV) che ha vinto gli ultimi Giochi di Londra. Core 'e papà.

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    1. Buon pomeriggio a tutti. Io e F ci siamo lasciati. Ieri MM con l'astuzia di promettermi un' offerta lavorativa mi ha incitato a fare un piccolo spogliarello davanti ai fotografi: ché tanto tu sei ancora innamorata di M. E basta!

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