Stasera vi propongo questi tre spezzoni del cortometraggio Dal Paradiso , con Andrea Cambi e Carlo Monni (regia di Giovanni Cioni), che danno un assaggio dell'arte comica corpica e linguale di Cambi (e anche del grande Monni, ma il post è su Andrea Cambi), che aveva un potenziale d'attore immenso, una mimica ed un portamento che raramente ho visto tutti in un corpo solo, e che se ne è andato troppo presto... uno che non sto qui a fare il compitino a dire che ha fatto cinema teatro e televisione, partendo colle macchiette e i personaggi in Aria/Vernice fresca con Conti ed alti comici di giro, fino al teatro col Monni e i film con Vanzina, Virzì, Paci ( Andata e ritorno) e Panariello (ed altri registi), ma soprattutto con La cena del grande Ettore Scola - film molto bello che consiglio di vedervi se non avete già... Mi dispiaccio di non poter postare il cortometraggio per lo intiero ma oltre a non avercelo, non lo proprio trovo da nessuna parte, manco a voler smontare sca...
Boh, io l'ho sempre letto nelle edizioni Adelphi, che però in effetti non paiono appropriate per Simenon, proprio esteticamente intendo.
RispondiEliminaGrandiosa l'intervista, da annotare parola per parola. :-)
Secondo me, invece, il problema delle edizioni Adelphi, con Simenon, è etico, non estetico. La estremizzo un po', ma è come se avessero tolto alla gente uno scrittore di qualità per la gente, consegnandolo al lettore elitario.
RispondiEliminaStanno facendo uguale con Sciascia...
Sì, in effetti, hai ragione... avevo capito che tu indessi questo. ;-)
Elimina(ma parlando di estetica intendevo anche questo... le rilegature e copertine di Adelphi infatti sono troppo minimaliste-patinate-radical-chic).
Dicono che i dorsi adelphiani siano perfetti per arredare una stanza (presumo borghese)
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